Non si tratta solo di libri: nata a Milano nel 1975, la Libreria delle Donne è stata, per 40 anni, laboratorio di iniziative culturali, luogo di incontro, scambio di idee e soprattutto punto di riferimento, a livello europeo, del "femminismo della differenza". E la storia continua...
Chiostro Nina Vinchi
Come mai, fin dal Medioevo, se una grande mistica era una donna, veniva beata, messa sui santini, ma non poteva ottenere il titolo di maestra di teologia?
Come mai anche negli anni caldi della contestazione le studentesse erano spesso relegate al ruolo di angeli del ciclostile e i loro bisogni etichettati come “questione femminile”?
Come mai la donna, per avere un ruolo sociale, doveva mascolinizzarsi e rinunciare ad esprimere i suoi desideri più profondi?
Da domande come queste è partita la grande avventura della Libreria delle Donne, un pezzo di storia del femminismo milanese, primo spazio pubblico dedicato alla cultura e al sapere femminile. Un luogo di incontro e dibattito politico nato nel 1975 in via Dogana dalla volontà di 12 socie fondatrici: Luisa Muraro, filosofa e accademica, Lia Cigarini, avvocata, Giordana Masotto, prima libraia, e tante altre.
Il documentario realizzato da memoMI ripercorre con loro, fra analisi e ironia, i formidabili anni che hanno visto lo sviluppo del femminismo della differenza: non tanto ricerca di emancipazione ma capacità di vedere all’opera la libertà delle donne nella società. Un’avventura che continua anche oggi in Via Calvi, dove la Libreria si è trasferita con lo stesso spirito di ricerca e di riflessione inaugurato 40 anni fa.
La proiezione, introdotta da Didi Gnocchi, sarà preceduta da un incontro con l’autrice del documentario Sabina Fedeli e due delle protagoniste,Luisa Muraro e Laura Colombo.
Come mai, fin dal Medioevo, se una grande mistica era una donna, veniva beata, messa sui santini, ma non poteva ottenere il titolo di maestra di teologia?
Come mai anche negli anni caldi della contestazione le studentesse erano spesso relegate al ruolo di angeli del ciclostile e i loro bisogni etichettati come “questione femminile”?
Come mai la donna, per avere un ruolo sociale, doveva mascolinizzarsi e rinunciare ad esprimere i suoi desideri più profondi?
Da domande come queste è partita la grande avventura della Libreria delle Donne, un pezzo di storia del femminismo milanese, primo spazio pubblico dedicato alla cultura e al sapere femminile. Un luogo di incontro e dibattito politico nato nel 1975 in via Dogana dalla volontà di 12 socie fondatrici: Luisa Muraro, filosofa e accademica, Lia Cigarini, avvocata, Giordana Masotto, prima libraia, e tante altre.
Il documentario realizzato da memoMI ripercorre con loro, fra analisi e ironia, i formidabili anni che hanno visto lo sviluppo del femminismo della differenza: non tanto ricerca di emancipazione ma capacità di vedere all’opera la libertà delle donne nella società. Un’avventura che continua anche oggi in Via Calvi, dove la Libreria si è trasferita con lo stesso spirito di ricerca e di riflessione inaugurato 40 anni fa.
La proiezione, introdotta da Didi Gnocchi, sarà preceduta da un incontro con l’autrice del documentario Sabina Fedeli e due delle protagoniste,Luisa Muraro e Laura Colombo.
Credits
Chiostro Nina Vinchi
lunedì 7 marzo 2016, ore 18
Proiezione del documentario
La Libreria delle Donne – Una storia che continua
a cura di Sabina Fedeli
con Didi Gnocchi, Sabina Fedeli, Luisa Muraro e Laura Colombo
in collaborazione con memoMI e Associazione Chiamale Storie