Quattro appuntamenti a cura dell’Istituto Italiano di Tecnologia per entrare nel mondo della ricerca di oggi con lo sguardo a un futuro già presente. Nel secondo incontro, dal titolo "Nanotecnologie per il vivente" Alberto Diaspro parla di una sfida tecnologia che è diventata uno strumento fondamentale al servizio della qualità della vita.
Chiostro Nina Vinchi
Natura magistra scientiae L’evoluzione diventa tecnologia è il titolo del ciclo di incontri a cura dell’Istituto Italiano di Tecnologia che ha lo scopo di avvicinare il pubblico al mondo della ricerca di oggi con lo sguardo a un futuro già presente.
Tre appuntamenti al Chiostro Nina Vinchi sono dedicati rispettivamente al mondo dell'industria e alla ricerca di materiali economici e a basso impatto ambientale (10 maggio, Materiali 4.0, con Guglielmo Lanzani); alle nanotecnologie (17 maggio,Nanotecnologie per il vivente con Alberto Diaspro); alla robotica (24 maggio, Ecostistema robotico con Barbara Mazzolai).
Nell'ultimo incontro, martedì 31 maggio, al Teatro Studio Melato Roberto Cingolani, Direttore Scientifico, Istituto Italiano di Tecnologia, illustrerà il futuro che la scienza sta costruendo per il nostro pianeta, grazie all’ispirazione presa dalla natura. Un futuro già presente, con ricadute sulla vita quotidiana più evidenti di quanto si pensi.
Nanotecnologie per il vivente è il titolo del secondo incontro con Alberto Diaspro, Direttore Dipartimento di Nanofisica di IIT.
Il fisico premio Nobel Richard Feynman nel 1959 dava avvio alle nanotecnologie, esortando gli scienziati contemporanei a essere coraggiosi e sognatori per affrontare le sfide scientifiche e tecnologiche su scala di misura piccolissima, quella degli atomi, il nanometro. Dopo oltre cinquant'anni, le nanotecnologie sono diventate strumenti al servizio della qualità della vita dell’uomo. Grazie ad esse si sono sviluppati strumenti di diagnosi che nel prossimo futuro permetteranno di osservare le patologie nel loro evolversi, a partire dagli stadi iniziali, intervenendo in modo tempestivo. Il Microscopio ottico, infatti, ha superato i limiti che impedivano di osservare direttamente le molecole all’interno delle cellule che compongono il corpo umano. Ora queste tecnologie si stanno miniaturizzando verso veri e propri Lab on chip, con l’obiettivo di portarlo direttamente nell’uomo.
Natura magistra scientiae L’evoluzione diventa tecnologia è il titolo del ciclo di incontri a cura dell’Istituto Italiano di Tecnologia che ha lo scopo di avvicinare il pubblico al mondo della ricerca di oggi con lo sguardo a un futuro già presente.
Tre appuntamenti al Chiostro Nina Vinchi sono dedicati rispettivamente al mondo dell'industria e alla ricerca di materiali economici e a basso impatto ambientale (10 maggio, Materiali 4.0, con Guglielmo Lanzani); alle nanotecnologie (17 maggio,Nanotecnologie per il vivente con Alberto Diaspro); alla robotica (24 maggio, Ecostistema robotico con Barbara Mazzolai).
Nell'ultimo incontro, martedì 31 maggio, al Teatro Studio Melato Roberto Cingolani, Direttore Scientifico, Istituto Italiano di Tecnologia, illustrerà il futuro che la scienza sta costruendo per il nostro pianeta, grazie all’ispirazione presa dalla natura. Un futuro già presente, con ricadute sulla vita quotidiana più evidenti di quanto si pensi.
Nanotecnologie per il vivente è il titolo del secondo incontro con Alberto Diaspro, Direttore Dipartimento di Nanofisica di IIT.
Il fisico premio Nobel Richard Feynman nel 1959 dava avvio alle nanotecnologie, esortando gli scienziati contemporanei a essere coraggiosi e sognatori per affrontare le sfide scientifiche e tecnologiche su scala di misura piccolissima, quella degli atomi, il nanometro. Dopo oltre cinquant'anni, le nanotecnologie sono diventate strumenti al servizio della qualità della vita dell’uomo. Grazie ad esse si sono sviluppati strumenti di diagnosi che nel prossimo futuro permetteranno di osservare le patologie nel loro evolversi, a partire dagli stadi iniziali, intervenendo in modo tempestivo. Il Microscopio ottico, infatti, ha superato i limiti che impedivano di osservare direttamente le molecole all’interno delle cellule che compongono il corpo umano. Ora queste tecnologie si stanno miniaturizzando verso veri e propri Lab on chip, con l’obiettivo di portarlo direttamente nell’uomo.
Credits
Chiostro Nina Vinchi
17 maggio, ore 17
Nanotecnologie per il vivente
con Alberto Diaspro, Direttore Dipartimento di Nanofisica di IIT