Nel centenario della nascita di Gianni Ratto Nino Aragno Editore pubblica "Il mago dei prodigi" di Pietro Boragina, biografia del grande artista primo scenografo di "Arlecchino servitore di due padroni". Con l'autore presentano il volume Maria Grazia Gregori, Giuseppe Marcenaro e Marco Rossi.
Chiostro Nina Vinchi
Nel centenario della nascita di Gianni Ratto, primo scenografo di Arlecchino servitore di due padroni (ed. 1947, uno dei bozzetti appare nell'immagine qui sopra), la casa editrice Aragno pubblica Il mago dei prodigi di Pietro Boragina.
Il libro sarà presentato alla presenza dell'autore e di Maria Grazia Gregori, Giuseppe Marcenaro e Marco Rossi.
Il libro racconta la vita di Gianni Ratto (Milano 1916-San Paolo del Brasile 2005), scenografo, regista, attore e scrittore. A Genova, città natale della madre, dove Ratto trascorse l'adolescenza e fece le prime esperienze teatrali, decisivo fu l’incontro con Gordon Craig e con l’architetto Mario Labò, che Ratto considerò suoi maestri. Alla fine della guerra, trasferitosi a Milano, lavorò con Giorgio Strehler e Paolo Grassi al Piccolo Teatro, di cui fu scenografo e collaboratore per molti spettacoli a cominciare da L’albergo dei poveri di Maxim Gorkij che segnò l’avvio, il 14 maggio 1947, del primo Teatro Stabile Italiano. Assertore di una idea di scenografia che fosse “personaggio” attivo dello spettacolo, frutto di una unione di intenti col regista, Ratto fu anche collaboratore del Teatro alla Scala, del Maggio Musicale Fiorentino e di altre importanti istituzioni teatrali, lavorando al tempo stesso con primarie compagnie. Convinto che nella sua professione «tutto gli fosse utile» non disdegnò di occuparsi delle scene e dei costumi per alcune riviste musicali, tra cui, su tutte, Al Grand Hotel di Garinei e Giovannini con Wanda Osiris. Al culmine della carriera, ancor giovane e acclamato scenografo, nel 1954, abbandonò l’Italia per trasferirsi in Brasile «alla ricerca di una nuova erotica purezza teatrale». In Brasile, Gianni Ratto diresse teatri, fece l’attore, il regista, lo scenografo, l’insegnante, rinnovando la scena teatrale brasiliana.
Pietro Boragina è nato a Genova. Laureato in Lettere, dopo essersi dedicato all’insegnamento e aver frequentato la scuola di teatro allo Stabile della sua città, fonda, con Luzzati e Conte, il Teatro della Tosse prendendo parte, come regista e attore, a molti spettacoli. Ha collaborato con Enriquez, Trionfo, Scaparro, Micol, Bacalov, Risi. È stato aiuto-regista di Alberto Lattuada. Pittore, della sua opera si sono occupati, in mostre personali e collettive, critici e letterati: Luzi, Calvesi, Consolo, Luzzati, Marcenaro, Pressburger, Beringheli, Dragone. Nel 2011, presentato da Emanuele Severino, è stato invitato alla 54. Biennale d’Arte di Venezia – Padiglione Italia. Dal 1991, ‘ricostruendo’ atmosfere, ambienti e temperie culturali che hanno legato l’arte figurativa alla letteratura, ha curato, in Italia e all’estero, numerose mostre dedicate al mondo dei viaggiatori stranieri – Viaggio in Italia – a quello delle avanguardie storiche – Russia & Urss – e agli universi poetici di Montale, Rimbaud, Leopardi, Stendhal, Valéry. Nel 2012, per Aragno, ha pubblicato Vita di Giorgio Labò (Premio Giovanni Comisso, sezione biografia; Premio Giacomo Matteotti; Premio Viareggio, finalista premiato sezione saggistica).
Nel centenario della nascita di Gianni Ratto, primo scenografo di Arlecchino servitore di due padroni (ed. 1947, uno dei bozzetti appare nell'immagine qui sopra), la casa editrice Aragno pubblica Il mago dei prodigi di Pietro Boragina.
Il libro sarà presentato alla presenza dell'autore e di Maria Grazia Gregori, Giuseppe Marcenaro e Marco Rossi.
Il libro racconta la vita di Gianni Ratto (Milano 1916-San Paolo del Brasile 2005), scenografo, regista, attore e scrittore. A Genova, città natale della madre, dove Ratto trascorse l'adolescenza e fece le prime esperienze teatrali, decisivo fu l’incontro con Gordon Craig e con l’architetto Mario Labò, che Ratto considerò suoi maestri. Alla fine della guerra, trasferitosi a Milano, lavorò con Giorgio Strehler e Paolo Grassi al Piccolo Teatro, di cui fu scenografo e collaboratore per molti spettacoli a cominciare da L’albergo dei poveri di Maxim Gorkij che segnò l’avvio, il 14 maggio 1947, del primo Teatro Stabile Italiano. Assertore di una idea di scenografia che fosse “personaggio” attivo dello spettacolo, frutto di una unione di intenti col regista, Ratto fu anche collaboratore del Teatro alla Scala, del Maggio Musicale Fiorentino e di altre importanti istituzioni teatrali, lavorando al tempo stesso con primarie compagnie. Convinto che nella sua professione «tutto gli fosse utile» non disdegnò di occuparsi delle scene e dei costumi per alcune riviste musicali, tra cui, su tutte, Al Grand Hotel di Garinei e Giovannini con Wanda Osiris. Al culmine della carriera, ancor giovane e acclamato scenografo, nel 1954, abbandonò l’Italia per trasferirsi in Brasile «alla ricerca di una nuova erotica purezza teatrale». In Brasile, Gianni Ratto diresse teatri, fece l’attore, il regista, lo scenografo, l’insegnante, rinnovando la scena teatrale brasiliana.
Pietro Boragina è nato a Genova. Laureato in Lettere, dopo essersi dedicato all’insegnamento e aver frequentato la scuola di teatro allo Stabile della sua città, fonda, con Luzzati e Conte, il Teatro della Tosse prendendo parte, come regista e attore, a molti spettacoli. Ha collaborato con Enriquez, Trionfo, Scaparro, Micol, Bacalov, Risi. È stato aiuto-regista di Alberto Lattuada. Pittore, della sua opera si sono occupati, in mostre personali e collettive, critici e letterati: Luzi, Calvesi, Consolo, Luzzati, Marcenaro, Pressburger, Beringheli, Dragone. Nel 2011, presentato da Emanuele Severino, è stato invitato alla 54. Biennale d’Arte di Venezia – Padiglione Italia. Dal 1991, ‘ricostruendo’ atmosfere, ambienti e temperie culturali che hanno legato l’arte figurativa alla letteratura, ha curato, in Italia e all’estero, numerose mostre dedicate al mondo dei viaggiatori stranieri – Viaggio in Italia – a quello delle avanguardie storiche – Russia & Urss – e agli universi poetici di Montale, Rimbaud, Leopardi, Stendhal, Valéry. Nel 2012, per Aragno, ha pubblicato Vita di Giorgio Labò (Premio Giovanni Comisso, sezione biografia; Premio Giacomo Matteotti; Premio Viareggio, finalista premiato sezione saggistica).
Credits
Chiostro Nina Vinchi
giovedl19 maggio 2016, ore 17
Presentazione del libro Il mago dei prodigi
di Pietro Boragina, Nino Aragno Editore
con Pietro Boragina, Maria Grazia Gregori, Giuseppe Marcenaro, Marco Rossi