Il taccuino Dybuk è stato scritto e disegnato nel 1988 dal regista Andrzej Wajda e racconta del viaggio, tra Polonia e Israele, per la messa in scena dell’omonimo spettacolo a Cracovia e Tel Aviv. Edito dall’Officina d’arte grafica Lucini, sarà presentato al Chiostro Nina Vinchi. Una proposta di Corraini in Piccolo in collaborazione con il Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano.
Chiostro Nina Vinchi
Nel 1988 il regista polacco Andrzej Wajda, membro onorario dell’Unione Teatri d’Europa, annotò in un taccuino parole, schizzi e riflessioni sulla messa in scena del dramma Dybuk con la compagnia del Teatro Nazionale Habima a Cracovia e Tel Aviv. Le figure disegnate dallo stesso regista testimoniano le emozioni che il viaggio in Israele gli ha suscitato.
Un continuo inframmezzarsi di pensieri e di immagini dipinte che raccontano il teatro, l’architettura, la storia e la società di quegli anni.
Il taccuino, edito dall’Officina d’arte grafica Lucini, verrà presentato in un incontro cui parteciperanno il console Adrianna Siennicka, dalla responsabile del settore cultura del consolato Marta Zagorowska e dalle tre curatrici dell'edizione italiana: Sarah Kaminski (docente di lingua e letteratura israeliana presso l’Università di Torino), Silvia Parlagreco (ricercatrice e studiosa dell’opera di Wajda e Kantor), Giulia Randone (dottore di ricerca, polonista ed esperta del teatro Yiddish) e Bogdana Pilichowska (curatrice dell’archivio Wajda di Cracovia fino al 2015)
Nel 1988 il regista polacco Andrzej Wajda, membro onorario dell’Unione Teatri d’Europa, annotò in un taccuino parole, schizzi e riflessioni sulla messa in scena del dramma Dybuk con la compagnia del Teatro Nazionale Habima a Cracovia e Tel Aviv. Le figure disegnate dallo stesso regista testimoniano le emozioni che il viaggio in Israele gli ha suscitato.
Un continuo inframmezzarsi di pensieri e di immagini dipinte che raccontano il teatro, l’architettura, la storia e la società di quegli anni.
Il taccuino, edito dall’Officina d’arte grafica Lucini, verrà presentato in un incontro cui parteciperanno il console Adrianna Siennicka, dalla responsabile del settore cultura del consolato Marta Zagorowska e dalle tre curatrici dell'edizione italiana: Sarah Kaminski (docente di lingua e letteratura israeliana presso l’Università di Torino), Silvia Parlagreco (ricercatrice e studiosa dell’opera di Wajda e Kantor), Giulia Randone (dottore di ricerca, polonista ed esperta del teatro Yiddish) e Bogdana Pilichowska (curatrice dell’archivio Wajda di Cracovia fino al 2015)