Chiostro Nina Vinchi
Presentazione del libro
Dagli otto anni agli ottantotto. Il teatro per bambini e ragazzi del Piccolo Teatro di Milano (Marcianum Press)
di Greta Salvi
con l'autrice inteviene Stefano De Luca
modera Anna Piletti
Come si è sviluppato il teatro-ragazzi in Italia negli ultimi settant’anni? Che direzioni ha preso e quali correnti ha seguito? Per indagare l’universo multiforme e sfaccettato del teatro per bambini e ragazzi, si può iniziare scegliendo un punto di vista. Dagli otto anni agli ottantotto prende le mosse dall’osservatorio privilegiato di una delle maggiori istituzioni teatrali italiane: il Piccolo Teatro di Milano.
I fondatori, Giorgio Strehler e Paolo Grassi, già nel primo decennio di vita del teatro mostrano di avere a cuore il pubblico dei giovanissimi, in una duplice ottica: da una parte, la formazione degli spettatori del futuro; dall’altra, un’estensione di quel “teatro d’arte per tutti”, che ispira il Piccolo Teatro, al di là delle barriere anagrafiche.
Ecco allora che negli Anni Cinquanta, il palcoscenico di via Rovello si anima di maschere, colori, rime e scenari da fiaba. Strehler firma la regia del primo spettacolo per bambini prodotto dal Piccolo: un adattamento de Il corvo, fiaba teatrale di Carlo Gozzi che coinvolge i personaggi della Commedia dell’Arte (1954). L’anno successivo è la volta di Qui comincia la sventura del signor Bonaventura, un testo di Sergio Tofano che porta in scena il celebre personaggio dei fumetti, tanto amato dai bambini. Passano gli anni e l’esperienza del teatro-ragazzi del Piccolo prosegue e si sviluppa. Il saggio di Greta Salvi ne segue il percorso e ne racconta gli intrecci con gli esperimenti di decentramento (Anni Sessanta), con l’esperienza dell’animazione teatrale (Anni Settanta) e con linguaggi diversificati, dai più tradizionali, come il teatro di figura, alle più recenti e innovative tecnologie digitali.
Seguendo una scansione per decenni, ogni capitolo analizza gli spettacoli per ragazzi prodotti dal Piccolo e li contestualizza all’interno delle dinamiche del teatro-ragazzi coevo e nelle vicende, artistiche e non solo, dello stabile milanese. Dal temporaneo allontanamento di Strehler a cavallo tra gli Anni Sessanta e Settanta, all’allestimento del suo spettacolo per bambini più famoso: La storia della bambola abbandonata; dalla scomparsa del grande regista (1997) ai successivi avvicendamenti alla direzione artistica del Piccolo – con Luca Ronconi e in seguito con Stefano Massini.
Scorrendo e analizzando gli spettacoli dagli Anni Novanta in poi, emerge il permanere dell’impronta impressa fin dalle origini da Strehler e Grassi. La lezione dei maestri sopravvive nel lavoro dei loro allievi e assistenti: operatori (come Giovanni Soresi) e artisti (come Flavio Albanese, Stefano De Luca e Laura Pasetti) formatisi alla Scuola del Piccolo Teatro, che sono diventati registi, autori, performer e organizzatori di spettacoli per bambini e ragazzi. Professionisti che, seguendo la scia del “teatro d’arte per tutti”, hanno dato vita a produzioni di alto livello artistico e di forte impatto emotivo, fruibili a tanti livelli ma, soprattutto, a tutte le età.
Greta Salvi (1984), è Docteur en Arts du Spéctacle presso l’Université de Paris Ouest Nanterre e presso l’Università Cattolica di Milano. Docente di Lettere presso la scuola secondaria di primo grado, ha anche maturato esperienza professionale nel settore dell’organizzazione teatrale. È autrice di Scenari di libertà (Fabrizio Ser- ra editore, 2015).
Presentazione del libro
Dagli otto anni agli ottantotto. Il teatro per bambini e ragazzi del Piccolo Teatro di Milano (Marcianum Press)
di Greta Salvi
con l'autrice inteviene Stefano De Luca
modera Anna Piletti
Come si è sviluppato il teatro-ragazzi in Italia negli ultimi settant’anni? Che direzioni ha preso e quali correnti ha seguito? Per indagare l’universo multiforme e sfaccettato del teatro per bambini e ragazzi, si può iniziare scegliendo un punto di vista. Dagli otto anni agli ottantotto prende le mosse dall’osservatorio privilegiato di una delle maggiori istituzioni teatrali italiane: il Piccolo Teatro di Milano.
I fondatori, Giorgio Strehler e Paolo Grassi, già nel primo decennio di vita del teatro mostrano di avere a cuore il pubblico dei giovanissimi, in una duplice ottica: da una parte, la formazione degli spettatori del futuro; dall’altra, un’estensione di quel “teatro d’arte per tutti”, che ispira il Piccolo Teatro, al di là delle barriere anagrafiche.
Ecco allora che negli Anni Cinquanta, il palcoscenico di via Rovello si anima di maschere, colori, rime e scenari da fiaba. Strehler firma la regia del primo spettacolo per bambini prodotto dal Piccolo: un adattamento de Il corvo, fiaba teatrale di Carlo Gozzi che coinvolge i personaggi della Commedia dell’Arte (1954). L’anno successivo è la volta di Qui comincia la sventura del signor Bonaventura, un testo di Sergio Tofano che porta in scena il celebre personaggio dei fumetti, tanto amato dai bambini. Passano gli anni e l’esperienza del teatro-ragazzi del Piccolo prosegue e si sviluppa. Il saggio di Greta Salvi ne segue il percorso e ne racconta gli intrecci con gli esperimenti di decentramento (Anni Sessanta), con l’esperienza dell’animazione teatrale (Anni Settanta) e con linguaggi diversificati, dai più tradizionali, come il teatro di figura, alle più recenti e innovative tecnologie digitali.
Seguendo una scansione per decenni, ogni capitolo analizza gli spettacoli per ragazzi prodotti dal Piccolo e li contestualizza all’interno delle dinamiche del teatro-ragazzi coevo e nelle vicende, artistiche e non solo, dello stabile milanese. Dal temporaneo allontanamento di Strehler a cavallo tra gli Anni Sessanta e Settanta, all’allestimento del suo spettacolo per bambini più famoso: La storia della bambola abbandonata; dalla scomparsa del grande regista (1997) ai successivi avvicendamenti alla direzione artistica del Piccolo – con Luca Ronconi e in seguito con Stefano Massini.
Scorrendo e analizzando gli spettacoli dagli Anni Novanta in poi, emerge il permanere dell’impronta impressa fin dalle origini da Strehler e Grassi. La lezione dei maestri sopravvive nel lavoro dei loro allievi e assistenti: operatori (come Giovanni Soresi) e artisti (come Flavio Albanese, Stefano De Luca e Laura Pasetti) formatisi alla Scuola del Piccolo Teatro, che sono diventati registi, autori, performer e organizzatori di spettacoli per bambini e ragazzi. Professionisti che, seguendo la scia del “teatro d’arte per tutti”, hanno dato vita a produzioni di alto livello artistico e di forte impatto emotivo, fruibili a tanti livelli ma, soprattutto, a tutte le età.
Greta Salvi (1984), è Docteur en Arts du Spéctacle presso l’Université de Paris Ouest Nanterre e presso l’Università Cattolica di Milano. Docente di Lettere presso la scuola secondaria di primo grado, ha anche maturato esperienza professionale nel settore dell’organizzazione teatrale. È autrice di Scenari di libertà (Fabrizio Ser- ra editore, 2015).