Martedì 10 gennaio, alle ore 18, il Piccolo ti invita al Chiostro Nina Vinchi per la presentazione del libro Tre modi per non morire. Baudelaire Dante i Greci (Bompiani), di Giuseppe Montesano. Una conversazione con Giuseppe Montesano e Toni Servillo. Modera Antonio Franchini
Chiostro Nina Vinchi
Eros, ribellione, metamorfosi sono tre concetti appassionanti che attraversano la cultura degli antichi greci e riecheggiano nella poesia di Dante e Baudelaire. Studioso “selvaggio”, Giuseppe Montesano predilige chi è l’iniziatore di un pensiero, di una lingua, di un modo di scrivere e, al contempo, chi esalta la propria condizione di outsider contro il pensiero comune, che troppo spesso spegne la forza dell’immaginazione e quella di eros, le due forze che sole ci consentono di vivere una vita non schiava dei meccanismi produttivi e delle nuove tecnologie, ma libera e realmente vissuta. Le sole che ci consentono di non morire. Campioni di questa visione sono gli antichi greci, che per primi indicarono la via per vedere con gli occhi della mente quello che non si può vedere con gli occhi del corpo; Dante, che attraverso la Commedia ci sottopone a tutte le metamorfosi possibili, in un viaggio dallo smarrimento in una selva oscura alla visione dell’amore che muove ogni cosa; e infine Baudelaire, il rivoluzionario poeta decadente che trasforma Cristo in un ribelle, che non si lascia illudere dai falsi miti del progresso e della modernità ma accetta che in un mondo ormai abbandonato dagli dèi a ispirare la poesia sia il desiderio di affrontare l’ignoto, per trovarvi ciò che è nuovo.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
Giuseppe Montesano è nato a Napoli. È autore dei romanzi: Nel corpo di Napoli (Mondadori 1999, Premio Napoli e Premio Vittorini), A capofitto (Mondadori 2000), Di questa vita menzognera (Feltrinelli 2003, Premio Viareggio-Rèpaci, Premio Selezione Campiello) e Magic People (Feltrinelli 2005). Ha scritto i saggi: Il ribelle in guanti rosa. Charles Baudelaire (Mondadori 2007, Premio Vittorini), Lettori selvaggi (Giunti 2016, Premio Viareggio-Rèpaci e Premio Napoli), Come diventare vivi (Bompiani 2017, nuova edizione 2022). Ha curato e tradotto con Giovanni Raboni le Opere di Baudelaire (Meridiani Mondadori, Premio Prezzolini-Lugano), opere di Flaubert, Villiers de L’Isle-Adam, Gautier, La Fontaine, e, per il teatro di Toni Servillo, Lélio o il ritorno alla vita di Berlioz e Elvira (Elvira Jouvet 1940) di Brigitte Jacques. Collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Il suo ultimo libro è Baudelaire è vivo. “I Fiori del male” tradotti e raccontati (Giunti 2021).
Eros, ribellione, metamorfosi sono tre concetti appassionanti che attraversano la cultura degli antichi greci e riecheggiano nella poesia di Dante e Baudelaire. Studioso “selvaggio”, Giuseppe Montesano predilige chi è l’iniziatore di un pensiero, di una lingua, di un modo di scrivere e, al contempo, chi esalta la propria condizione di outsider contro il pensiero comune, che troppo spesso spegne la forza dell’immaginazione e quella di eros, le due forze che sole ci consentono di vivere una vita non schiava dei meccanismi produttivi e delle nuove tecnologie, ma libera e realmente vissuta. Le sole che ci consentono di non morire. Campioni di questa visione sono gli antichi greci, che per primi indicarono la via per vedere con gli occhi della mente quello che non si può vedere con gli occhi del corpo; Dante, che attraverso la Commedia ci sottopone a tutte le metamorfosi possibili, in un viaggio dallo smarrimento in una selva oscura alla visione dell’amore che muove ogni cosa; e infine Baudelaire, il rivoluzionario poeta decadente che trasforma Cristo in un ribelle, che non si lascia illudere dai falsi miti del progresso e della modernità ma accetta che in un mondo ormai abbandonato dagli dèi a ispirare la poesia sia il desiderio di affrontare l’ignoto, per trovarvi ciò che è nuovo.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
Giuseppe Montesano è nato a Napoli. È autore dei romanzi: Nel corpo di Napoli (Mondadori 1999, Premio Napoli e Premio Vittorini), A capofitto (Mondadori 2000), Di questa vita menzognera (Feltrinelli 2003, Premio Viareggio-Rèpaci, Premio Selezione Campiello) e Magic People (Feltrinelli 2005). Ha scritto i saggi: Il ribelle in guanti rosa. Charles Baudelaire (Mondadori 2007, Premio Vittorini), Lettori selvaggi (Giunti 2016, Premio Viareggio-Rèpaci e Premio Napoli), Come diventare vivi (Bompiani 2017, nuova edizione 2022). Ha curato e tradotto con Giovanni Raboni le Opere di Baudelaire (Meridiani Mondadori, Premio Prezzolini-Lugano), opere di Flaubert, Villiers de L’Isle-Adam, Gautier, La Fontaine, e, per il teatro di Toni Servillo, Lélio o il ritorno alla vita di Berlioz e Elvira (Elvira Jouvet 1940) di Brigitte Jacques. Collabora con il quotidiano “Il Mattino”. Il suo ultimo libro è Baudelaire è vivo. “I Fiori del male” tradotti e raccontati (Giunti 2021).