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Teatro fuori porta


Un progetto di avvicinamento ai linguaggi dello spettacolo dal vivo con recital, workshop e lezioni nelle città della Lombardia.
 

Teatro fuori porta desidera, da un lato, favorire la diffusione sul territorio di un’offerta culturale di alto profilo, soprattutto in aree non interessate dai circuiti più consolidati, privilegiando luoghi e realtà non “convenzionalmente” teatrali; e dall'altro, contribuire al consolidamento e potenziamento dei processi di audience engagement  nelle diverse comunità che abitano il territorio lombardo, implementando gli sforzi e i risultati positivi ottenuti in questi anni dal sistema regionale lombardo nel contrasto alla povertà educativa e culturale.


Realizzato con il contributo di Regione Lombardia, Teatro fuori porta si articola in cicli o percorsi di “educazione allo sguardo” che prevedono la realizzazione di un palinsesto di recital e monologhi a opera di quattro artiste e artisti – Sonia Bergamasco, Francesco Centorame, Lino Guanciale, Isabella Ragonese – integrando la proposta scenica con spettacoli nelle scuole e workshop teatralizzati.

Il programma, che muove dalla convinzione che la cultura e la pratica teatrale possano dare un contributo attivo allo sviluppo di un’area territoriale, incentivandone i processi di coesione sociale, incoraggiando un senso condiviso di partecipazione civica e contrastando la povertà educativa, si sviluppa nelle circoscrizioni di 13 comuni attraverso l’attivazione di una rete capillare di realtà composite (municipi, istituti scolastici, biblioteche, associazioni di promozione sociale, spazi culturali) distribuita in 8 province regionali.
 

SFOGLIA IL PROGRAMMA


RECITAL 

Io quella volta lì avevo 25 anni

Francesco Centorame porta in scena l’ultimo testo in prosa di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, interpretando il protagonista «sempre idealmente venticinquenne» del monologo. Un racconto sul nostro paese dagli anni ’40 a oggi, che, attraverso la rievocazione di fatti storici e avvenimenti privati, dà voce alle lucide, illuminanti e ironiche riflessioni sull’essere umano e sulla società di due indimenticati “mostri sacri” del Teatro Canzone. 
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Come d’aria

Isabella Ragonese porta sul palco il libro che ha consacrato Ada d’Adamo al Premio Strega 2023. Un memoir «toccante, straziante e pieno di vita», in cui il tema della malattia dell’autrice si intreccia a quello della disabilità di sua figlia Daria, per diventare la miccia di una riflessione sul reale e la sua spietatezza. Il reading raccoglie le parole di d’Adamo per restituirle allo spettatore in tutta la loro urgenza. 
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La Duse e noi. Ritratto plurale di un’artista

La lettura scenica a cura di Sonia Bergamasco propone l’intreccio di voci vicine e lontane a partire da una selezione delle più belle lettere dall’archivio Eleonora Duse. Sulle tracce di un’attrice unica, punto di riferimento per generazioni di interpreti e per la comunità artistica internazionale: pura energia creativa, che ci parla al presente e contamina il nostro sguardo. 
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Il dio di Roserio

Lino Guanciale dà voce al romanzo di Giovanni Testori che racconta la sfida “all’ultimo stacco” fra Dante Pessina, astro nascente del ciclismo, e il suo gregario, Sergio Consonni. Ambientato nella provincia lombarda del secondo dopoguerra il racconto si trasforma via via in un potente apologo sulla natura umana e sulle sue feroci ambizioni, ma anche su un’epoca e su una società lanciata verso il successo ottenuto a tutti costi.
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WORKSHOP 

Ad alta voce

Un workshop a cura di Michele Dell’Utri e Diana Manea rivolto a tutte e tutti coloro che vogliono sperimentare, attraverso semplici suggerimenti ed esercizi pratici, alcune tecniche attoriali volte a migliorare l’abilità di lettura ad alta voce. Un laboratorio per apprendere modalità di gestione di corpo e voce, trasformando il respiro, l’immaginazione e la relazione con chi ci sta di fronte in metodi concreti che diano forza e rendano piacevole la lettura.
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LEZIONI / SPETTACOLO 

A scuola di teatro

Quattro “spettacoli in aula” che compongono una programmazione su misura, fatta di reciprocità e dialogo, di scuola a teatro e di teatro a scuola, dove la didattica si coniuga a un intrattenimento ragionato e lo studio a quella componente relazionale – talvolta ludica e apertamente votata alla leggerezza – fondamentale per facilitare ogni percorso di apprendimento. 

Daniele Cavone Felicioni, Michele Dell’Utri, Diana Manea e Giulia Trivero portano nelle classi quattro protagonisti della tradizione teatrale – rispettivamente Amleto, Cotrone, Medea e Cassandra – per riflettere, insieme a studenti e professori, su alcune tematiche chiave del nostro contemporaneo.
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Teatro fuori porta è un progetto ideato da Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e realizzato con il contributo di