Giovedì 19 dicembre alle 17, al Chiostro Nina Vinchi, Marco Belpoliti, Massimo Marino e Valentina Valentini presentano il libro di Giuliano Scabia Teatro. Nello spazio degli scontri 1964-1971.
Chiostro Nina Vinchi
Giuliano Scabia è stato uno dei drammaturghi più originali del dopoguerra. Ha percorso varie forme di scrittura per il teatro, organizzando le sue opere (1964 – 2020), nel Ciclo del Teatro Vagante, che comprende centodue titoli ed è costituito da testi compiuti di drammaturgia, schemi vuoti e racconti-diari di come tali canovacci sono stati riempiti con azioni teatrali, radiodrammi e racconti per la radio, operine dialogate di auguri rappresentate in situazioni segrete o in occasioni speciali.
L’opera si sviluppa in sei volumi, offrendo uno spaccato delle trasformazioni del teatro e della società italiana dagli anni sessanta ai nostri giorni. I testi, pubblicati secondo l’ordine assegnato dall’autore, eminentemente cronologico, con le loro differenze formali e di destinazione, fanno risaltare la ricchezza dell’attività creativa di Giuliano Scabia per il teatro e la sua capacità di innovarne le forme, attivando momenti di forte relazione sociale e umana. Dopo aver collaborato con Luigi Nono, dal 1965 ha esplorato il teatro, inizialmente con testi che mettevano in questione i modi di vivere e le ideologie dell’Italia degli anni del post boom economico e delle contestazioni. Ha portato il teatro fuori dai luoghi deputati, attuando una rivoluzione delle scene con azioni che coinvolgevano bambini, pazienti psichiatri, studenti, abitanti di periferie urbane e di zone di campagna o montagna, sempre guidato dal motto di Gombrowicz: «Colui con cui canti, modifica il tuo canto».
A presentare Teatro. Nello spazio degli scontri 1964-1971, nuova pubblicazione di Marsilio Editore, Marco Belpoliti, Massimo Marino e Valentina Valentini.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
Giuliano Scabia è stato uno dei drammaturghi più originali del dopoguerra. Ha percorso varie forme di scrittura per il teatro, organizzando le sue opere (1964 – 2020), nel Ciclo del Teatro Vagante, che comprende centodue titoli ed è costituito da testi compiuti di drammaturgia, schemi vuoti e racconti-diari di come tali canovacci sono stati riempiti con azioni teatrali, radiodrammi e racconti per la radio, operine dialogate di auguri rappresentate in situazioni segrete o in occasioni speciali.
L’opera si sviluppa in sei volumi, offrendo uno spaccato delle trasformazioni del teatro e della società italiana dagli anni sessanta ai nostri giorni. I testi, pubblicati secondo l’ordine assegnato dall’autore, eminentemente cronologico, con le loro differenze formali e di destinazione, fanno risaltare la ricchezza dell’attività creativa di Giuliano Scabia per il teatro e la sua capacità di innovarne le forme, attivando momenti di forte relazione sociale e umana. Dopo aver collaborato con Luigi Nono, dal 1965 ha esplorato il teatro, inizialmente con testi che mettevano in questione i modi di vivere e le ideologie dell’Italia degli anni del post boom economico e delle contestazioni. Ha portato il teatro fuori dai luoghi deputati, attuando una rivoluzione delle scene con azioni che coinvolgevano bambini, pazienti psichiatri, studenti, abitanti di periferie urbane e di zone di campagna o montagna, sempre guidato dal motto di Gombrowicz: «Colui con cui canti, modifica il tuo canto».
A presentare Teatro. Nello spazio degli scontri 1964-1971, nuova pubblicazione di Marsilio Editore, Marco Belpoliti, Massimo Marino e Valentina Valentini.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria