Artisti associati
A partire dalla stagione 2021/22, abbiamo avviato un dialogo con quindici artisti, italiani e internazionali, nella direzione di una nuova idea di teatro: una progettualità condivisa e continuativa che non si esaurisca nella sola produzione di spettacoli, ma favorisca processi di scambio, ideazione, cooperazione.
Una comunità creativa, dinamica e frastagliata che fa del Piccolo una “casa” di artiste e artisti, come nella volontà dei nostri fondatori Giorgio Strehler, Paolo Grassi e Nina Vinchi.
Lungo la stagione 2022/23 ai nostri artisti associati è stato inoltre dedicato il magazine mensile Stormi. Traiettorie sugli Artisti Associati, curato dalla redazione di Stratagemmi – Prospettive Teatrali e realizzato da un gruppo di studentesse e studenti dell’Università degli Studi di Milano per raccontarne percorsi, poetiche e pratiche.
Davide Carnevali
Autore, regista e teorico, Davide Carnevali – nato a Milano nel 1981 – ha conseguito il dottorato in Teoria del teatro presso l’Universitat Autònoma de Barcelona, con un periodo di studi presso la Freie Universität Berlin. Tra i suoi lavori più noti: Variazioni sul modello di Kraepelin (2009) – premiato al Theatertreffen Stückemarkt di Berlino, al Premio Riccione per il Teatro, al Prix des Journées de Lyon des Auteurs de Théâtre –, Sweet Home Europa (2012), Ritratto di donna araba che guarda il mare (Premio Riccione per il Teatro 2013), Actes obscens en espai públic (2017), Menelao (2018). Ha scritto e diretto, tra gli altri, Maleducazione transiberiana (2018), Ein Porträt des Künstlers als Toter (2018), Lorca sogna Shakespeare in una notte di mezza estate (2019). Premio Hystrio alla Drammaturgia nel 2018, nel 2020/21 è stato Maestro dell’École des Maîtres e dal 2021 dirige il workshop “Autori under 40” per la Biennale di Venezia. I suoi testi, tradotti in quindici lingue, sono stati presentati in stagioni e festival internazionali. In Italia è pubblicato da Einaudi, Sossella e Fandango Libri; in Francia da Actes Sud e Les Solitaires Intempestifs. Nostro artista associato, nella stagione 2022/23 ha firmato la produzione Ritratto dell’artista da morto, che ha visto nella stagione 2023/24 un riallestimento in lingua francese alla Comédie de Caen e alla Comédie de Reims e uno in lingua catalana al Teatre Lliure di Barcellona. Ha inoltre scritto e messo in scena diversi spettacoli per ragazze e ragazzi all’interno del progetto per le scuole Il teatro tiene banco: La favolosa battaglia dei topi e delle rane, Orlando hater e Angelica furiosa, Antigone in cattedra (stagione 2022/23); La meravigliosa avventura di Ciàula nella caverna, Guida pratica per orientarsi nella selva oscura, Sei personaggi in cerca di followers (stagione 2023/24).
Marta Cuscunà
Nata a Monfalcone nel 1982, Marta Cuscunà è autrice e performer di teatro visuale, nella sua ricerca unisce l’attivismo alla drammaturgia per figure. Nel 2009 vince il Premio Scenario per Ustica con È bello vivere liberi!, primo capitolo di Resistenze femminili, una trilogia di cui fanno parte La semplicità ingannata e Sorry, boys. Ne Il canto della caduta unisce l’immaginario ancestrale del mito di Fanes a principi di animatronica utilizzati per manovrare i pupazzi. Earthbound ovvero le storie delle Camille – ispirato a Staying with the Trouble, saggio di eco-femminismo di Donna Haraway – è stato presentato anche al Piccolo nella stagione 2022/23. Dal 2009 al 2019 ha fatto parte di Fies Factory, progetto-incubatore per artisti performativi di Centrale Fies. Al Piccolo ha partecipato anche all’ideazione di Ogni volta unica la fine del mondo, stagione estiva 2021, progettata in occasione della riapertura delle sale dopo la pandemia. Nella stagione 2021/22 è stata protagonista di una personale, comprendente i già citati È bello vivere liberi!, La semplicità ingannata e Il canto della caduta; nella stagione 2023/24, nell’ambito del progetto europeo UNLOCK THE CITY!, ha proposto Bucolica. Paesaggio con fischiatori, pecore e umani, performance site-specific allestita al Parco Porto di Mare. Per I fili dell’orizzonte va in scena con la coproduzione Corvidae. Sguardi di specie.
Marco D’Agostin
Classe 1987, Marco D’Agostin è un artista attivo nel campo della danza e della performance. Nato in Veneto, da vent’anni vive e lavora a Bologna. Ha vinto due Premi Ubu: come Miglior Performer Under 35 (2018) e per il Migliore Spettacolo di danza (Gli anni) nel 2023. Nello stesso anno gli è stato inoltre conferito il Premio Speciale Riccione per l’Innovazione Drammaturgica e, nel 2024, ha ricevuto il Premio Hystrio – Corpo a Corpo. Ha lavorato, tra gli altri, per Claudia Castellucci, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Boris Charmatz. Dal 2010 ha presentato i suoi lavori nei principali festival e teatri europei (tra gli altri, Théâtre de la Ville, Parigi; The Place Theatre, Londra; Kampnagel, Amburgo; Santarcangelo; Romaeuropa; VIE; Torinodanza) e mondiali (tra gli altri, SESC Pompeia, San Paolo; Festival de Danza Contemporanea, Buenos Aires; GAM, Santiago del Cile). Fra i titoli più noti, Everything is ok (2015, vincitore del secondo premio al concorso coreografico francese (Re)connaissance), First Love, Avalanche (entrambi del 2018), Best Regards (2021, al Piccolo per la prima edizione del Festival Presente indicativo), SAGA (realizzato con il supporto della Fondazione Hermès), Gli anni (2022, con Marta Ciappina). Nell’aprile 2024 ha curato la regia dell’edizione italiana di Jérôme Bel. Nel mese successivo ha aperto – con una personale composta da First Love, Gli anni e Avalanche – la seconda edizione di Presente Indicativo e a giugno ha presentato Hanging Rock – firmato con Chiara Bersani – all’interno di Paesaggi condivisi, parte del progetto europeo Performing Landscapes. È fra i protagonisti della stagione I fili dell’orizzonte con Gli anni e con la nuova produzione Asteroide.
Davide Enia
Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia è nato a Palermo nel 1974. Nel 2002 scrive, dirige e interpreta Italia-Brasile 3 a 2, che si aggiudica il Premio Ubu speciale 2003, seguito da Scanna, che vince il Premio Riccione/Tondelli 2003. Nel 2004 realizza maggio ’43, di cui è sempre anche interprete, vincendo i premi Hystrio 2005 ed E.T.I. 2005 come Miglior autore di novità drammaturgica per il complesso della sua opera. Nel 2006 vince i premi Vittorio Mezzogiorno e Gassman come Migliore talento emergente. Nel 2012 pubblica il primo romanzo, Così in terra (Baldini & Castoldi Dalai), tradotto e pubblicato in tutto il mondo, la cui edizione francese, Sur cette terre comme au ciel (Albin Michel) vince, nel 2016, il Prix du premier roman étranger e il Prix Brignoles quale miglior romanzo straniero dell’anno. Così in terra è ripubblicato nel 2023 da Sellerio. Nel 2017 dirige al Teatro Massimo di Palermo L’oca del Cairo, opera incompiuta di Mozart. Nello stesso anno pubblica il secondo romanzo, Appunti per un naufragio (Sellerio, 2017), edito anche in Francia, USA, Germania, Spagna, che si aggiudica il Premio Letterario Internazionale Mondello, il Super Mondello e il Mondello Giovani (2018). Dal romanzo è tratto lo spettacolo L’abisso (2018), che ottiene i Premio Hystrio Twister come Migliore Spettacolo dell’anno, il Premio Le Maschere del Teatro come Miglior interprete di monologo, il Premio Ubu per il Nuovo testo italiano o scrittura drammaturgica. È presente nella nostra stagione 2022/23, oltre che con la produzione Eleusi, con Italia Brasile 3 a 2. Il ritorno, riedizione dello spettacolo creata per il quarantesimo anniversario della storica partita di calcio. Per I fili dell’orizzonte va in scena con la nuova coproduzione Autoritratto.
Liv Ferracchiati
Nato a Todi nel 1985, Liv Ferracchiati è autore, regista e performer. Diplomato alla Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi” di Milano nel 2014, nel gennaio 2015 fonda la compagnia teatrale The Baby Walk e dà vita alla Trilogia sull’identità, dedicata al tema dell’identità di genere. Nel settembre 2016 inizia una collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria e debutta con Todi is a small town in the center of Italy. Nel giugno 2017 il secondo capitolo della Trilogia, Stabat Mater, vince il Premio Hystrio Scritture di Scena, mentre, nel luglio dello stesso anno, il terzo capitolo, Un eschimese in Amazzonia, si aggiudica il Premio Scenario. Todi is a small town in the center of Italy, Peter Pan guarda sotto le gonne e Stabat Mater vengono selezionati da Antonio Latella per la Biennale Teatro 2017 – 45° Festival Internazionale del Teatro di Venezia. Alla Biennale del 2020, una menzione speciale è attribuita a La tragedia è finita, Platonov, racconto autoriale dall’omonimo dramma di Anton Čechov. Nel 2020 è pubblicato da Marsilio Editori il suo primo romanzo, Sarà solo la fine del mondo. Nella stagione 2021/22 cura Come la marmellata che non mangio mai. Studio sul “Gabbiano” di Čechov, saggio di diploma del corso di I livello di Recitazione dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Nel febbraio 2022 mette in scena Uno spettacolo di fantascienza, prodotto da Marche Teatro, Teatro Bellini, CSS di Udine e Teatro Metastasio. Nel 2022 firma la sua prima produzione per il Piccolo, HEDDA.GABLER. come una pistola carica, il cui testo è pubblicato con il Saggiatore. Nello stesso anno, dirige MEDEA una madre, con testi da Antonio Tarantino, Seneca ed Euripide, prodotto da Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e TPE Teatro Piemonte Europa. Nella stagione 2023/24 firma la sua seconda produzione per il Piccolo, COME TREMANO LE COSE RIFLESSE NELL'ACQUA (čajka). Per I fili dell’orizzonte torna nelle nostre sale con Stabat Mater e La morte a Venezia.
Caroline Guiela Nguyen
Caroline Guiela Nguyen è autrice e regista teatrale e cinematografica. Progetto dopo progetto, insieme a Les Hommes Approximatifs – suoi collaboratori di lunga data – ha costruito un’estetica e una ricerca di forme nuove che lasciano un’impronta indelebile. Dal 2013, i suoi spettacoli sono stati in tournée in tutta la Francia e a livello internazionale. Dal 2023 dirige il Teatro nazionale di Strasburgo (TnS) e la sua scuola dei mestieri dello spettacolo. Il progetto artistico e pedagogico da lei ideato ritiene che lo spazio debba coniugare la quotidianità e l’ospitalità, impegnandosi in una costante riflessione sul rapporto tra la popolazione locale e le opere presentate. Nel gennaio 2023, ha presentato FRATERNITÉ, conte fantastique al Teatro Strehler. LACRIMA è la sua prossima produzione, in uscita nel 2024 e in scena durante la stagione I fili dell’orizzonte.
Christiane Jatahy
Nata a Rio de Janeiro, Christiane Jatahy è autrice, drammaturga e regista cinematografica. Laureata in teatro e giornalismo, ha successivamente conseguito una specializzazione in Arte e Filosofia. Dal 2003 il corpus dei suoi lavori si concentra sull’esplorazione delle zone di confine tra discipline artistiche, realtà e finzione, attore e personaggio, teatro e cinema. Nel 2022 le è stato assegnato il Leone d’Oro alla carriera, sezione Teatro, alla Biennale di Venezia ed è stata inoltre insignita del titolo di “cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere” dal Ministro della Cultura di Francia. Attualmente è artista associata presso Centquatre-Paris, Odéon-Théâtre de l’Europe, Schauspielhaus Zürich, ArtsEmerson Boston e Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Dopo essere stata ospite della prima edizione del Festival Presente indicativo (2022) con Entre chien et loup, nella stagione 2022/23 è tornata al Piccolo con la coproduzione Depois do silêncio.
lacasadargilla
lacasadargilla riunisce intorno a Lisa Ferlazzo Natoli – autrice e regista –, Alessandro Ferroni – regista e disegnatore del suono –, Alice Palazzi – attrice e coordinatrice dei progetti – e Maddalena Parise – ricercatrice e artista visiva –, un gruppo mobile di attori, musicisti, drammaturghi, artisti visivi. Ensemble allargato che lavora assieme su spettacoli, installazioni, progetti speciali e curatele, lacasadargilla innesta i propri lavori su scritture originali, riscritture letterarie e testi di drammaturgia contemporanea. I progetti si costruiscono riflettendo intorno al tempo, alle mitografie e alle eredità linguistiche, psichiche e familiari che ci legano al passato e a un futuro che possiamo solo intravedere. Alla base della ricerca più recente c’è il tema ampio dell’estinzione di tutti quei sistemi delicati e complessi che reggono relazioni, immaginazioni, antropologie ed ecosistemi. When the Rain Stops Falling (2019) vince tre Premi Ubu – tra cui Migliore regia –, e il Premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. Nel 2021 debutta L’amore del cuore di Caryl Churchill, ricevendo ampio consenso di critica e una nomination al Premio Ubu. Ancora nel 2021, in collaborazione con Marta Cuscunà e Marco D’Agostin, lacasadargilla realizza il progetto curatoriale Ogni volta unica la fine del mondo per la nostra stagione estiva. Per il nostro teatro, nel marzo 2022, ha allestito Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione, di Miranda Rose Hall, mentre nell’autunno 2022 debutta, a Vie Festival, Il Ministero della Solitudine, testo originale per cinque attori. Nel febbraio 2023 lacasadargilla ha debuttato per il Piccolo con la nuova creazione, inedita in Italia, Anatomia di un suicidio di Alice Birch, vincitore di cinque Premi Ubu, in stagione anche nel 2024/25. lacasadargilla è protagonista de I fili dell’orizzonte anche con la coproduzione Uccellini.
Marcus Lindeen
Marcus Lindeen (1980) è autore e regista per il cinema e il teatro. Formatosi a Stoccolma, debutta nel 2006 con Regretters, testo teatrale e film documentario dedicato alla storia di due uomini svedesi che discutono del loro viaggio di andata e ritorno attraverso la riassegnazione di genere. La pièce e la pellicola vincono entrambe numerosi premi, così come le sue opere successive: Glorious Accidents (film, 2011), The Archive of Unrealized Dreams and Visions (prosa, 2012), A Generation Lost (prosa, 2013), The Raft (film, 2018), Wild Minds (prosa, 2017), L’Aventure invisible (prosa, 2020). queste ultime due presentate per la prima volta in Italia al Festival Presente indicativo nel maggio 2022. La sua Trilogia delle identità è stata pubblicata dal Piccolo insieme a il Saggiatore. Insieme alla drammaturga e collaboratrice artistica Marianne Ségol-Samoy dirige la compagnia teatrale parigina Wild Minds. Nella stagione 2024/25 arriva al Teatro Studio Melato con la nuova coproduzione Memory of Mankind.
Stefano Massini
Stefano Massini è stato nostro Consulente Artistico dal 2015 al 2020, dopo il grande successo del suo Lehman Trilogy, diretto da Luca Ronconi nell’edizione italiana, precedente a quella angloamericana firmata dal Premio Oscar Sam Mendes. Proprio al Piccolo iniziò la sua carriera teatrale come assistente ospite di Luca Ronconi nel 2001, quattro anni prima di aggiudicarsi il Premio Tondelli a Riccione Teatro. Ha vinto due Premi Ubu (2013 e 2015) e il Premio della Critica nel 2007, anche per gli spettacoli realizzati nel sodalizio artistico tuttora in corso con Ottavia Piccolo. Teatrante a 360°, scrittore, drammaturgo, narratore, è l’unico italiano ad aver vinto, nel 2022, un Tony Award, premio Oscar del teatro americano, oltre a rientrare nelle terne finaliste del Premio Laurence Olivier e del Premio Molière. I suoi testi sono attualmente tradotti, pubblicati e rappresentati in 40 lingue sui palcoscenici di tutto il mondo, da Broadway alla Comédie-Française, da Berlino a Madrid, dalla Cina alla Corea, dal Sud Africa a Cile, Iran, Canada, Australia. Il grande pubblico italiano lo ha scoperto grazie ai suoi interventi in televisione per Piazzapulita, e per altri programmi televisivi, come Ricomincio da Rai 3 (che portò il teatro sul piccolo schermo nei mesi drammatici del Covid) e per il recente e seguitissimo Riserva Indiana su Rai 3. Ha ricevuto alcuni dei massimi premi in Europa (Prix Médicis Essai, Prix Meilleur Livre Étranger, Premio Selezione Campiello, Premio SuperMondello, Premio De Sica, Prix Meilleur Auteur Vivant Les Cyranos 2023). Dal 2016 collabora con il quotidiano la Repubblica come editorialista e critico letterario, oltre che con la rubrica settimanale Manuale di Sopravvivenza. Il Financial Times gli ha recentemente dedicato un’ampia intervista-ritratto diffusa nei 5 continenti. La sua partecipazione al Festival di Sanremo 2024, assieme a Paolo Jannacci, con la canzone L’uomo nel lampo, sulle morti sul lavoro ha segnato uno dei picchi di ascolto della kermesse. Fra le sue ultime opere teatrali L’interpretazione dei sogni, Manhattan Project, Ladies Football Club, Cosa nostra spiegata ai bambini, Matteotti (Anatomia di un fascismo). Nella stagione 2024/25 va in scena con la nuova coproduzione Mein Kampf e con la ripresa de L’interpretazione dei sogni.
Pier Lorenzo Pisano
Classe 1991, Pier Lorenzo Pisano è regista e autore di cinema, teatro, narrativa. Si diploma in regia alla Scuola Nazionale di Cinema del Centro Sperimentale di Roma. Esordisce come regista cinematografico con il cortometraggio Così in terra, presentato in concorso al 71° Festival di Cannes, selezione ufficiale Nastri d’Argento, cinquina Globi d’Oro e selezionato in più di cinquanta festival internazionali. Nel 2019, il suo secondo cortometraggio, Antiorario, è prodotto e presentato dal 72° Festival di Locarno, mentre dirige in teatro la produzione italiana del suo testo Per il tuo bene ed è autore in residenza presso il New York Theater Workshop e il Royal Court Theatre. Ha fatto parte dei progetti Fabulamundi Playwriting Europe, Abbecedario per il mondo nuovo (Piccolo Teatro di Milano), Playstorm (Teatro Stabile di Torino), Between Lands (Emilia Romagna Teatro Fondazione). I suoi testi teatrali sono tradotti in dodici lingue e il suo lavoro è stato presentato in programma al 72° Festival d’Avignon nel Forum des Nouvelles Écritures Dramatiques Européennes. Ha ricevuto i maggiori premi italiani per la nuova sceneggiatura e drammaturgia, tra cui il Premio Riccione, il Premio Solinas, il Premio Tondelli, il Premio Hystrio. Nel 2021 è uscito il suo primo romanzo, Il buio non fa paura. Nelle stagioni 2021/22 e 2022/23 ha messo in scena al Teatro Studio Melato la produzione Carbonio, il cui testo è stato anche pubblicato nell’ambito della collana coedita con il Saggiatore. Per I fili dell’orizzonte torna al Piccolo con la nuova produzione Semidei.
Pascal Rambert
Nato a Nizza nel 1962, Pascal Rambert è scrittore, coreografo e regista teatrale e cinematografico. Partner e artista residente di alcuni teatri europei (tra gli altri, Théâtre des Bouffes du Nord di Parigi, El Pavón Teatro Kamikaze di Madrid, Teatro Nazionale di Strasburgo, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa), ha creato spettacoli presentati in Europa, Centro e Sud America, Nord Africa, Russia, Asia, Medio Oriente. I suoi testi hanno ricevuto moltissimi premi e sono stati tradotti e pubblicati in inglese, russo, italiano, tedesco, giapponese, mandarino, croato, sloveno, polacco, portoghese, danese, spagnolo, catalano, olandese, thailandese, ceco e greco. Nel maggio 2022, ha preso parte alla prima edizione del nostro Festival Presente indicativo con Deux amis, pubblicato in traduzione italiana insieme a il Saggiatore. Precedentemente, sono stati visti sulle nostre scene altri suoi due spettacoli in lingua italiana: Clôture de l’amour (2014) e Prova (2016). Espressamente per il Piccolo ha intrapreso il progetto di una trilogia articolata su più stagioni di cui ha già allestito i primi due capitoli, Prima (stagione 2022/23) e Durante (stagione 2023/24).
Tiago Rodrigues
Direttore del Festival d’Avignon da settembre 2022, Tiago Rodrigues è attore, regista, autore, produttore, nonché fondatore, con Magda Bizarro, della compagnia Mundo Perfeito (2003). Tra i suoi lavori più importanti, premiati con numerosi riconoscimenti in Portogallo – dove è stato direttore artistico del Teatro Nacional D. Maria II di Lisbona dal 2015 al 2021 – e all’estero: By Heart (2013), António e Cléopatra (2014), Bovary (2014) e Sopro (2017). Le sue opere più recenti sono Catarina e a beleza de matar fascistas (2020), La Cerisaie (Festival d’Avignon, 2021), Chœur des Amants (2021) e Dans la mesure de l’impossible (2022), realizzato per la Comédie de Genève in coproduzione con il Piccolo e qui presentato in occasione della prima edizione del Festival Presente indicativo. Il volume Teatro, pubblicato in collaborazione con il Saggiatore, raccoglie le versioni italiane di Catarina e a beleza de matar fascistas, Chœur des Amants e Dans la mesure de l’impossible. È stato fra i protagonisti del Festival Presente indicativo | Milano Porta Europa con Entrelinhas.
Federica Rosellini
Classe 1989, dopo gli studi di canto e violino, Federica Rosellini si diploma alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano nel 2011 e prosegue la sua formazione con Nikolaj Karpov, Thomas Ostermeier e Antonio Latella. Performer, regista e drammaturga, si specializza come danzatrice e illustratrice. Ha lavorato con Luca Ronconi, Antonio Latella, Andrea De Rosa, Gerard Watkins, Carmelo Rifici, Andrea Baracco, Pierpaolo Sepe, Massimo di Michele, Gabriele Russo, Monica Conti, Matteo Tarasco. È stata vincitrice del Premio Hystrio alla vocazione 2011, del Premio Virgin Active 2014 come Migliore Attrice al Festival Teatrale di Borgio Verezzi, del Premio Hystrio Mariangela Melato 2018 e del Premio Virginia Reiter come Migliore Attrice Under 35 2018. Ha ottenuto per due volte il Premio Ubu come Migliore Attrice/Performer Under 35: il primo insieme alla compagnia di Santa Estasi nel 2016, il secondo nell’edizione biennale 2020-2021. Al cinema, nel 2017, ottiene il ruolo di protagonista nel film Dove cadono le ombre, per la regia di Valentina Pedicini, per il quale, al Festival di Venezia, ottiene il Premio Nuova Imaie attrice rivelazione del Festival. Nel 2023 è protagonista, insieme a Elio Germano, del film Confidenze di Daniele Luchetti. È stata assistente alla regia per Luca Ronconi in Panico di R. Spregelburd. È stata autrice di Hotel A. (2012), liberamente tratto da H. C. Andersen, di Apocalittica Airline (2013) e di Noel Road (2016). Nel 2015, con Francesca Manieri, fonda la compagnia Ariel dei Merli. È stata regista della trilogia Noi che non abbiamo pietà. Francesca Woodman – Diane Arbus – Henriette Grindat. Ha portato in scena Bigodini (Oh, Mary), dal Frankenstein di Mary Shelley, Testo Tossico da P. Preciado, King Kong Girl da V. Despentes, Jordan da A. Reynolds e M. Buffini, Ivan e i cani di H. Naylor. Nella stagione 2021/2022 al Teatro Studio Melato è stata regista, drammaturga e performer di Carne blu, tratto dal suo primo libro, pubblicato per Giulio Perrone Editore, di cui è anche illustratrice. Sempre nel 2022 è stata regista per la Biennale di Venezia dirigendo Veronica di G. Garaffoni e ha debuttato al Festival di Sacromonte con Scivias_ du kennst die Wege, per cui ha curato la nuova traduzione da Hildegard von Bingen, e di cui è musicista e performer. Il suo spettacolo Carne blu ha vinto il Premio Ubu 2022 come Migliore Scenografia. È una delle tre protagoniste della nostra produzione Anatomia di un suicidio.
Sotterraneo
Sotterraneo è un collettivo di ricerca teatrale che nasce a Firenze nel 2005 e nel tempo si confronta con formati scenici diversi: spettacoli, performance site-specific, regie liriche, progetti per l’infanzia, talk show. Le produzioni del gruppo – caratterizzate da un approccio avant-pop in equilibrio fra immaginario collettivo e pensiero filosofico – vanno in scena in molti dei più importanti festival e teatri nazionali e internazionali, ricevendo negli anni numerosi riconoscimenti tra cui Premio Lo Straniero, Premio Hystrio, Be Festival First Prize, Silver Laurel Wreath Award/Sarajevo MESS Festival e due Premi Ubu di cui uno per Overload come “Spettacolo dell’anno 2018”. Sotterraneo fa parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies ed è residente presso l’Associazione Teatrale Pistoiese. Dopo avere attraversato due stagioni estive del Piccolo con i suoi Talk Show, nell’ottobre 2022 il collettivo ha presentato una personale composta da Shakespearology, Overload e L’Angelo della Storia. Nella stagione 2023/24 i Sotterraneo hanno messo in scena la coproduzione Il fuoco era la cura. Per I fili dell’orizzonte curano il dispositivo site-specific Dance with Me to the End of the World nell’ambito del progetto europeo UNLOCK THE CITY!.
Foto 1, 2, 3, 5, 12, 14, 15 © Masiar Pasquali | 4 © Toni Gentile | 6 © Manuel Braun | 7 © Leo Aversa | 8 © Sveva Bellucci | 9 © The Raft | 10 © Filippo Manzini | 13 © Felipe Ferreira