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© Fondazione Festival dei Due Mondi, photo Andrea Veroni

Autoritratto

«A Palermo, tutti possediamo una costellazione del lutto in cui le stelle sono persone ammazzate da Cosa Nostra». Partendo dalla cronaca degli anni Ottanta e dalle bombe del ‘92, intorno alla quale costruisce una coinvolgente intelaiatura biografica, Davide Enia traccia «un autoritratto intimo e collettivo» di una comunità costretta a convivere con la continua epifania del male.

© Masiar Pasquali

Corvidae

Sguardi di specie

Come appare la nostra specie agli occhi di altri abitanti della Terra? È pensabile un futuro più sostenibile del nostro presente? Con sguardo comico e disincantato, uno stormo di corvi – animato da Marta Cuscunà – ci interroga sulla possibilità di realizzare una nuova armonia fra natura e progresso.

© Joel Sartore/Photo Ark

Darwin, Nevada

Marco Paolini compone narrazioni, Matthew Lenton crea teatro d’immagini e visioni. Darwin, Nevada è la loro creazione originale per raccontare un uomo che cova l’uovo di un pensiero nuovo, ma che è restio a deporlo e lo tiene dentro in attesa di tempi maturi. Dimenticate i libri, le biografie, la storia, questo è teatro.

© Michelle Davis

Gli anni

Nel pluripremiato spettacolo di Marco D’Agostin, Marta Ciappina – tra danza, parole, musica e immagini – accompagna il pubblico in una riflessione sul senso della memoria e sul rapporto con il passato, tra grande e piccola storia.

© Masiar Pasquali

Ho paura torero

Struggente e visionario capolavoro di Pedro Lemebel, Ho paura torero va in scena nella versione teatrale diretta da Claudio Longhi. Lino Guanciale è la Fata dell’angolo, sensibile e passionale travestito, in uno spettacolo in bilico tra sogno e storia, tra eros e politica.

© Masiar Pasquali

Il mostro di Belinda

metamorfosi di un racconto

Una ragazza buona e bella, un uomo che incarna il male. Chiara Guidi – il cui teatro si rivolge agli infanti per parlare agli adulti – cammina lungo il percorso di scoperta e accettazione del mostruoso da parte di Belinda, l’eroina della celebre fiaba, capace di far emergere il bene dall’oscurità, grazie all’amore con cui accoglierà la Bestia.

© Nurith Wagner-Strauss

La Obra

Creando un prodigioso gioco di strati drammatici, il nuovo lavoro di Mariano Pensotti racconta l’impresa artistica di un regista teatrale. Una mise en abyme speculare e vertiginosa, spettacolare nel suo impianto scenico, che invita il pubblico a scoprire gradualmente le sfaccettature della verità attraverso il mezzo teatrale.

LACRIMA

Parigi 2025. Una prestigiosa casa di moda riceve una commissione speciale: confezionare il vestito nuziale della principessa d’Inghilterra. Tra Francia e India, Caroline Guiela Nguyen lega il percorso di creazione di un abito prezioso alle vite di sarte, merlettaie e ricamatori, esplorando le trame segrete e le dinamiche che sottendono l’universo dell’alta moda.

© LAC Lugano. Foto Luca Del Pia

La pulce nell’orecchio

Carmelo Rifici sceglie la macchina comica di un vaudeville di Feydeau, nell’adattamento che ha curato insieme a Tindaro Granata, per un’indagine registica nei territori della comicità. Esilarante storia di una presunta infedeltà e dei mille equivoci scatenati da una moglie sospettosa, è un vertice della drammaturgia classica più riuscita.

© Valentina Summa

Les jours de mon abandon / I giorni dell’abbandono

Una moglie abbandonata, un lutto interiore da attraversare e vivere fino in fondo, un corpo oppresso da distruggere, per ricostruirlo più resistente. Gaia Saitta porta in scena il romanzo di Elena Ferrante, storia di una donna capace di rinascere, finalmente libera, scandalosa e potente.

© Masiar Pasquali

Mein Kampf

Nel 1924, Hitler dava alle stampe Mein Kampf (La mia battaglia). Nel 2016, la Germania ne ha permesso la ripubblicazione. Stefano Massini ha studiato tutti i discorsi di Hitler e la prima stesura del libro, creando uno spettacolo che mette in luce la paranoia del dittatore e la follia nazional-socialista.

Memory of Mankind

Ispirati dal lavoro dell’artista austriaco Martin Kunze, Marcus Lindeen e Marianne Ségol intrecciano materiale documentario e finzione per riflettere sulla nostra storia collettiva, tra l’ossessione di ricordare e quella di essere ricordati.

© Kornél Mundruczó / Proton Theatre

PARALLAX

Kornél Mundruczó / Proton Theatre

Regista di cinema e teatro – il suo Pieces of a Woman valse a Vanessa Kirby la Coppa Volpi a Venezia e una candidatura all’Oscar per la migliore interpretazione femminile – l’ungherese Kornél Mundruczó porta in scena uno spettacolo che affronta i temi dell’identità di genere e dell’appartenenza etnica, nel contesto dell’Europa orientale.

© Masiar Pasquali

Re Chicchinella

«Re Chicchinella – spiega Emma Dante introducendo il suo nuovo viaggio nella poetica di Giambattista Basile – racconta la storia di un sovrano malato, solo e senza più speranze, circondato da una famiglia anaffettiva e glaciale che ha un solo interesse: ricevere un uovo d’oro al giorno.»

© Masiar Pasquali

Ritratto dell’artista da morto

(Francia ’41 – Argentina ’78) 

Che relazione esiste tra la sparizione di un dissidente politico durante la dittatura militare argentina del 1978 e quella di un pianista ebreo nella Francia del 1941? Tra autobiografia e finzione, tra ricerca storica e investigazione poliziesca, Davide Carnevali porta in teatro una riflessione sulla barbarie dei totalitarismi che ha attraversato il Novecento.