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Ricordando...

 

Ricordando... – ciclo di attività con cui, dalla scorsa stagione, celebriamo le ricorrenze strettamente connesse alle artiste e agli artisti che hanno fatto la nostra storia, così come agli spettacoli più celebri presentati sui nostri palcoscenici – torna anche nella stagione 2024/25, con una serie di appuntamenti di cui diamo, per ora, solo alcune anticipazioni.


Primo focus di attenzione è il 14 MAGGIO 2025, data in cui il nostro teatro, nella ricorrenza della prima rappresentazione dell’Albergo dei poveri, per la regia di Giorgio Strehler, nella sala di via Rovello, doppia la boa dei 78 anni, condividendo con la comunità un palinsesto di iniziative che, dalla mattina fino a tarda sera, daranno vita a un festoso “Piccolo Day”, aprendo al pubblico le tre sedi della Fondazione – Teatro Strehler, Teatro Grassi e Teatro Studio Melato – oltre ad accogliere, come di consueto, spettatrici e spettatori all’interno del Chiostro Nina Vinchi.


Per quanto riguarda le ricorrenze legate alle persone e agli spettacoli, il primo appuntamento in ordine cronologico della stagione 2024/25 è una doppia celebrazione legata alla medesima data: cento anni fa, il 16 SETTEMBRE 1924, nasceva a Verona il regista e didatta teatrale Gianfranco de Bosio. Nello stesso giorno del 2004 moriva a Fontanellato il poeta, critico teatrale, giornalista e scrittore Giovanni Raboni. Regista di sei spettacoli del nostro repertorio, de Bosio ha legato il suo nome soprattutto al lavoro sul teatro di Ruzante e ai vent’anni di docenza alla Scuola di Teatro del Piccolo. Frequentatore del Piccolo fin dalla fondazione, Giovanni Raboni ha partecipato attivamente alla vita del nostro teatro, sia da spettatore particolarmente attento (dal 1987 al 1998 fu critico teatrale per il “Corriere della Sera”), sia in qualità di curatore della rassegna che, dal 1994 al 2004, abbiamo dedicato alla Poesia del Novecento, sia in veste di consigliere d’amministrazione della Fondazione, incarico che svolse dal 1998 al 2002, nominato dall’allora Ministro della Cultura Walter Veltroni. 

Il 31 OTTOBRE 2024 sono quarant’anni dalla scomparsa di Eduardo De Filippo, tra i massimi autori del teatro italiano del Novecento, legato a Paolo Grassi da quarantennale e profonda amicizia. Presente nel repertorio del Piccolo, oltre che come autore, anche come regista di tre produzioni (Pulcinella in cerca della sua fortuna per Napoli, stagione 1958/59; Il signor di Pourcegnac, stagione 1964/65 e Ogni anno punto e da capo, di cui firmava il testo, stagione 1971/72), il suo nome è indissolubilmente legato a uno storico spettacolo di Strehler, La grande magia (stagione 1984/85). 

Nel 2025, il 12 GENNAIO si ricordano i 30 anni dalla scomparsa di Tino Carraro, un attore la cui vita si intreccia con la nostra storia fin dalla stagione 1952/53, quando prende il via la collaborazione con Giorgio Strehler, che approderà a capolavori tra cui Re Lear, La Tempesta, El nost Milan (prima e seconda edizione), le prime edizioni de La trilogia della villeggiatura, L’opera da tre soldi, Il giardino dei ciliegi, l’immancabile Arlecchino, ma anche Le balcon, Temporale, Faust, oltre a Lulu con la regia di Patrice Chéreau. 

Il 9 LUGLIO 2025 sono vent’anni dalla scomparsa di Ebe Colciaghi, la costumista che legò il suo nome soprattutto ai nostri primi dieci anni di vita. 

Nella galleria degli omaggi alle artiste e agli artisti che hanno fatto grande il nostro teatro, un posto a parte merita il ricordo di Luca Ronconi, lo straordinario Maestro delle sfide impossibili, sedotto dall’infinito, succeduto a Strehler nella direzione artistica del Piccolo: il 21 FEBBRAIO 2025 ricorrono infatti i dieci anni dalla sua scomparsa. Un’occasione importante, dunque, per riflettere sull’eredità che ci ha consegnato. 

Venendo al ricordo degli spettacoli, dieci anni ci separano dalla “prima” di Lehman Trilogy, l’epopea dedicata da Stefano Massini ai fondatori di Lehman Brothers, interpretata fra gli altri da Massimo De Francovich, Fabrizio Gifuni, Paolo Pierobon e Massimo Popolizio. Creazione tra le più viste e applaudite dei suoi diciassette anni al Piccolo, questo straordinario polittico di un mondo in rovina è proprio lo struggente e folgorante spettacolo d’addio di Luca Ronconi al suo pubblico. 

Segnaliamo poi che il 30 MAGGIO 2025 ricorre mezzo secolo dall’andata in scena de Il campiello, spettacolo tra i più fortunati di Strehler, testimonianza, insieme ad Arlecchino servitore di due padroni e a Le baruffe chiozzotte, del suo intimo legame con il teatro goldoniano. 

A ideale chiusura della serie di celebrazioni, ricordiamo che, nel corso della stagione, dedichiamo una serata straordinaria a Novecento, il monologo teatrale che Alessandro Baricco scrisse nel 1994 per Eugenio Allegri e che debuttò, nel luglio dello stesso anno, con la regia di Gabriele Vacis, al Festival di Asti. Il Piccolo che, in occasione dei vent’anni, ne aveva ospitato la ripresa nel 2014, festeggia questo straordinario evento letterario e teatrale anche nel suo trentennale.