Stormi. Traiettorie sulla Stagione #2
“Stormi. Traiettorie sulla Stagione” è il magazine mensile curato dalla redazione di Stratagemmi – Prospettive Teatrali, realizzato da un gruppo di studentesse e studenti dell’Università degli Studi di Milano e illustrato dalle allieve e dagli allievi della Scuola del Fumetto.
Giunto alla sua terza edizione, il progetto racconta quest’anno le nostre produzioni e co-produzioni in scena nel corso della stagione 2024/25, interrogandone le estetiche e i nuclei di senso attraverso domande-guida.
Rivoluzioni e colpi di stato; sovversioni letterarie e ucronie; manifesti utopici e incubi distopici. La Storia dell’umanità, e le storie che la plasmano sotto forma di narrazioni e racconti, sono sottoposte da sempre a cancellazioni e riscritture, a tentativi di invertirne il percorso e cambiarne le caratteristiche: a operare in tal senso sono, in una significativa comunanza di approcci, tanto il politico quanto l’artista. Come si (ri)scrive la storia? è il titolo e la domanda all’origine del primo numero di Stormi; al centro dell’indagine sono così il Mein Kampf attraversato da Stefano Massini, la riattualizzazione degli archetipi ne Il mostro di Belinda di Chiara Guidi, la prefigurazione del domani in Corvidae. Sguardi di specie di Marta Cuscunà. Tre tentativi di fare i conti con il passato e di valutarne la persistenza, o immaginarne una preziosa distanza.
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Che sia l’abito dell’attore, o piuttosto il modo consueto di agire e pensare di un individuo in una società, il costume riflette gusti e tendenze, svela ciò che siamo – come persone e come membri di un gruppo – ma cela anche fattezze e desideri, a coprire sotto un tessuto forme e verità. E se proprio nel mascherarci, nel mutare aspetto e presenza, rivelassimo qualcosa di noi? L’identità è un travestimento? è la domanda e il titolo da cui prende le mosse il secondo numero di Stormi: nel magazine trovano così spazio gli equivoci di Arlecchino servitore di due padroni nella versione di Giorgio Strehler ripresa da Stefano De Luca, le magie e gli inganni di Sogno di una notte di mezza estate (commento continuo) diretto da Carmelo Rifici, ma anche gli intrecci di vita tessuti da Caroline Guiela Nguyen in Lacrima. Una pluralità di prospettive su un oggetto che, nella sua concretezza di stoffa, assurge a metafora e strumento per esistenze metamorfiche e ambigue.
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Performer e divo, mattatore e comprimario, corpo e voce prestati a un personaggio, ma anche interprete di sé stesso, co-autore dell’azione scenica: l’attore sfugge dalle definizioni o le assume tutte su di sé, mutando caratteristiche in risposta al variare delle estetiche, della sensibilità sociale, dei media coinvolti. Attore, chi sei tu? è la domanda alla quale tenta di rispondere il terzo numero di Stormi: le sue pagine restituiscono così l’esplorazione letteraria alla base de Il barone rampante di Riccardi Frati; le suggestioni cinematografiche di Uccellini de lacasadargilla; la testimonianza dei non-professionisti coinvolti in Memory of Mankind di Marcus Lindeen. Per attraversare, una volta ancora, il mistero di una professione e di una vocazione.
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