Uno spettacolo dedicato alla Commedia dell'Arte con i giovani attori della Scuola di Teatro del Piccolo che si mettono alla prova in uno dei territori più appassionanti del teatro italiano. Piccole scene che raccontano momenti di vita quotidiana di una ipotetica compagnia di comici che attraversa l’Italia per esibirsi nelle strade e nelle piazze.
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Chiostro Nina Vinchi
«Ho voluto pensare a uno spettacolo che fosse anche l’occasione, per un gruppo di giovani attori, di mettersi alla prova in uno dei territori più appassionanti del nostro del teatro italiano». Così Stefano de Lucaracconta la sua idea di messa in scena, a partire da un testo cardine, Attori, mercanti, corsari. La Commedia dell’Arte in Europa tra Cinque e Seicento, che Siro Ferrone scrisse una ventina d’anni fa e che da allora è considerato l’opera più completa sull’argomento.
De Luca, che di Commedia dell’Arte - e del teatro di Carlo Goldoni in particolare – è assai esperto, per la condirezione con Ferruccio Soleri dell’ultima edizione dell’Arlecchino strehleriano, ma soprattutto per la sua regia de Gli Innamorati al Teatro Maly di Mosca e de La barca dei comiciancora al Piccolo di Milano, pensa a uno spettacolo basato su tanti canovacci. «Piccole scene, a due a tre – continua de Luca - in cui i nostri giovanissimi interpreti raccontano momenti di vita quotidiana di una ipotetica compagnia di comici che attraversa l’Italia per esibirsi nelle strade e nelle piazze. Dopo un breve prologo in via Rovello, a richiamare l’attenzione degli spettatori, il pubblico viene “attirato” tra le pareti del Chiostro Nina Vinchi. Qui, attorno a un carretto che rimanda idealmente alla “mitica” edizione dei carri dell’Arlecchino di Strehler, gli artisti danno il via al loro spettacolo. Brevi canovacci basati sui temi tradizionali della Commedia dell’Arte si alternano a schermaglie, siparietti di un immaginario “dietro le quinte”. Si canta, si suona, si vive, in una sorta di zibaldone in cui si mescolano episodi recitati, momenti comici e poetici in una dimensione teatrale molto fisica, pervasa da tutta la straordinaria energia di cui i giovani ed entusiasti artisti sono carichi. Voglio raccontare un mondo inevitabilmente povero, anche un po’ rozzo, in cui gli attori di strada dovevano di continuo misurarsi con il sopruso, la prepotenza del potente, l’essere o non essere nelle grazie del nobilotto di turno. Erano attori che lavoravano per un pezzo di pane, che facevano della loro arte un espediente per sopravvivere».
È uno spettacolo in cui mimica e acrobatica la fanno da padrone, anche perché pensato per un pubblico internazionale e per spettatori giovani e giovanissimi.
«Ci sarà tanta interazione con il pubblico e si parlerà anche del luogo in cui siamo, il Palazzo del Carmagnola, che risale allo stesso periodo in cui la Commedia dell’Arte fiorì».
Durata: 60 minuti
«Ho voluto pensare a uno spettacolo che fosse anche l’occasione, per un gruppo di giovani attori, di mettersi alla prova in uno dei territori più appassionanti del nostro del teatro italiano». Così Stefano de Lucaracconta la sua idea di messa in scena, a partire da un testo cardine, Attori, mercanti, corsari. La Commedia dell’Arte in Europa tra Cinque e Seicento, che Siro Ferrone scrisse una ventina d’anni fa e che da allora è considerato l’opera più completa sull’argomento.
De Luca, che di Commedia dell’Arte - e del teatro di Carlo Goldoni in particolare – è assai esperto, per la condirezione con Ferruccio Soleri dell’ultima edizione dell’Arlecchino strehleriano, ma soprattutto per la sua regia de Gli Innamorati al Teatro Maly di Mosca e de La barca dei comiciancora al Piccolo di Milano, pensa a uno spettacolo basato su tanti canovacci. «Piccole scene, a due a tre – continua de Luca - in cui i nostri giovanissimi interpreti raccontano momenti di vita quotidiana di una ipotetica compagnia di comici che attraversa l’Italia per esibirsi nelle strade e nelle piazze. Dopo un breve prologo in via Rovello, a richiamare l’attenzione degli spettatori, il pubblico viene “attirato” tra le pareti del Chiostro Nina Vinchi. Qui, attorno a un carretto che rimanda idealmente alla “mitica” edizione dei carri dell’Arlecchino di Strehler, gli artisti danno il via al loro spettacolo. Brevi canovacci basati sui temi tradizionali della Commedia dell’Arte si alternano a schermaglie, siparietti di un immaginario “dietro le quinte”. Si canta, si suona, si vive, in una sorta di zibaldone in cui si mescolano episodi recitati, momenti comici e poetici in una dimensione teatrale molto fisica, pervasa da tutta la straordinaria energia di cui i giovani ed entusiasti artisti sono carichi. Voglio raccontare un mondo inevitabilmente povero, anche un po’ rozzo, in cui gli attori di strada dovevano di continuo misurarsi con il sopruso, la prepotenza del potente, l’essere o non essere nelle grazie del nobilotto di turno. Erano attori che lavoravano per un pezzo di pane, che facevano della loro arte un espediente per sopravvivere».
È uno spettacolo in cui mimica e acrobatica la fanno da padrone, anche perché pensato per un pubblico internazionale e per spettatori giovani e giovanissimi.
«Ci sarà tanta interazione con il pubblico e si parlerà anche del luogo in cui siamo, il Palazzo del Carmagnola, che risale allo stesso periodo in cui la Commedia dell’Arte fiorì».
Durata: 60 minuti
La Locandina
Chiostro Nina Vinchi
dal 9 al 30 settembre 2015
Attori, mercanti, corsari
Spettacolo con le maschere della Commedia dell'Arte
a cura di Stefano de Luca
con Matteo Gatta, Jasmin Karam, Marta Malvestiti, Viola Marietti, Elena Rivoltini, Ugo Fiore, Francesco Santagada, Jacopo Sorbini
costumi a cura di Linda Riccardi, assistente alla regia volontaria Linda Riccardi
produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 17.30
sabato ore 16; domenica ore 11
in italiano con interventi in inglese
spettacolo per bambini e famiglie