Il testo di Stefano Massini gioca con il titolo a doppia lettura. Tre donne in Terra Santa: ciascuna guarda, giudica e vive il conflitto israelo-palestinese da un punto di vista che non sembra avere alcun dialogo con nessuna delle altre due. In scena Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres fanno proprio un testo dirompente, che gioca con realtà così indurite dal tempo che nessuno, forse, potrà più scoprirne il bandolo. Men che meno la verità.
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Teatro Studio Melato
Credo in un solo Dio o Credo in un sol Odio: si può leggere in entrambi i modi il titolo della nuova produzione del Piccolo Teatro che coniuga il talento drammaturgico di Stefano Massini e quello registico-interpretativo di Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres.
Tre ritratti di donna, tre culture, tre religioni, tre percorsi di vita. Le loro storie procedono parallele, all’apparenza inconciliabili, eppure destinate fino dall’inizio a un epilogo comune, nel grande labirinto della cosiddetta Terra Santa, in cui il tritolo si infiamma con la facilità dei fuochi d’artificio, e le paure si insinuano nel sangue come iniettate in endovena. Eden Golan, docente di storia ebraica. Mina Wilkinson, più o meno nascostamente in forza a un esercito straniero. E infine Shirin Akhras, ventenne studentessa palestinese. I loro punti di vista si intrecciano e si allontanano, fra improvvisi rischiosissimi incontri e vertiginose contrapposizioni, sfiorando talvolta il brivido inconsulto di una perfetta sintonia. Ma non è consentito combattere dalla stessa parte, sulla scacchiera in cui tutto vive di contrapposizioni. In una drammaturgia condotta su tre binari narrativi senza mai dialogo, la vicenda si nutre di echi e di rimandi, convergenze e antitesi, e dopo un crescendo inarrestabile culmina nel fuoco purificante e maledetto dell’ennesimo sacrificio.
Credoinunsolodio, che va in scena in prima assoluta al Piccolo Teatro, è un testo scritto da Stefano Massini nel 2010, prima degli ultimi sanguinosi eventi che hanno ancor più infiammato la storia recente arabo-israeliana. Frutto di un profondo studio della situazione e delle motivazioni, l’opera procede con un meccanismo a orologeria, fitto di capovolgimenti e di cambi repentini di punto di vista, lasciando come sempre al pubblico ogni giudizio e ogni conclusione. Un mosaico di sensazioni, riflessioni e stati d’animo, rappresentati in un puzzle di solitudini, laddove niente è più spiazzante che l’assoluto eterno confronto con i propri ideali e le proprie credenze. Ne nasce una drammaturgia spiazzante, dal continuo capovolgimento di struttura, sempre lontana dal chiarimento, appesa al filo di un equilibrio impossibile e di un appuntamento risolutivo, in eterno rimandato.
Venerdì 11 dicembre 2015, ore 17
Incontro con Stefano Massini e la compagnia dello spettacolo
Credoinunsolodio
in collaborazione con le Università milanesi
Durata: Un'ora e 35 minuti senza intervallo
Per saperne di più
Programma di sala
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Tre ritratti di donna, tre culture, tre religioni, tre percorsi di vita. Le loro storie procedono parallele, all’apparenza inconciliabili, eppure destinate fino dall’inizio a un epilogo comune, nel grande labirinto della cosiddetta Terra Santa, in cui il tritolo si infiamma con la facilità dei fuochi d’artificio, e le paure si insinuano nel sangue come iniettate in endovena. Eden Golan, docente di storia ebraica. Mina Wilkinson, più o meno nascostamente in forza a un esercito straniero. E infine Shirin Akhras, ventenne studentessa palestinese. I loro punti di vista si intrecciano e si allontanano, fra improvvisi rischiosissimi incontri e vertiginose contrapposizioni, sfiorando talvolta il brivido inconsulto di una perfetta sintonia. Ma non è consentito combattere dalla stessa parte, sulla scacchiera in cui tutto vive di contrapposizioni. In una drammaturgia condotta su tre binari narrativi senza mai dialogo, la vicenda si nutre di echi e di rimandi, convergenze e antitesi, e dopo un crescendo inarrestabile culmina nel fuoco purificante e maledetto dell’ennesimo sacrificio.
Credoinunsolodio, che va in scena in prima assoluta al Piccolo Teatro, è un testo scritto da Stefano Massini nel 2010, prima degli ultimi sanguinosi eventi che hanno ancor più infiammato la storia recente arabo-israeliana. Frutto di un profondo studio della situazione e delle motivazioni, l’opera procede con un meccanismo a orologeria, fitto di capovolgimenti e di cambi repentini di punto di vista, lasciando come sempre al pubblico ogni giudizio e ogni conclusione. Un mosaico di sensazioni, riflessioni e stati d’animo, rappresentati in un puzzle di solitudini, laddove niente è più spiazzante che l’assoluto eterno confronto con i propri ideali e le proprie credenze. Ne nasce una drammaturgia spiazzante, dal continuo capovolgimento di struttura, sempre lontana dal chiarimento, appesa al filo di un equilibrio impossibile e di un appuntamento risolutivo, in eterno rimandato.
Venerdì 11 dicembre 2015, ore 17
Incontro con Stefano Massini e la compagnia dello spettacolo
Credoinunsolodio
in collaborazione con le Università milanesi
Durata: Un'ora e 35 minuti senza intervallo
Per saperne di più
Programma di sala
LeggiLa Locandina
Piccolo Teatro Studio Melato
dall’1 al 20 dicembre 2015
Credoinunsolodio
di Stefano Massini
diretto e interpretato da Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres
scene Mauro De Santis
costumi Gianluca Sbicca
luci Claudio De Pace
musiche Francesco Santalucia
movimenti Marco Angelilli
produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d'Europa
Salvo diversa indicazione, gli orari degli spettacoli al Piccolo sono: martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16
venerdì 4 dicembre ore 15 (Scuole) e ore 20.30
martedì 8 dicembre RIPOSO
giovedì 10 dicembre ore 15 (Scuole) e ore 19.30
sabato 12 dicembre ore 15 e ore 19.30
mercoledì 16 dicembre ore 15 (Scuole) e ore 20.30
PRODUZIONE - SERIE STAGIONE