Partendo dall’Orestea di Eschilo, in cui si racconta quanto accade dopo la fine della guerra di Troia, ricci/forte indagano sul “dopo la catastrofe”, ovvero su cosa accade quando tutto è smembrato, perduto, devastato. Ma forse, sotto le macerie, l'uomo può rintracciare una fibra più autentica…
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Teatro Studio Melato
Un nuovo atto della cosmogonia disegnata dai due dioscuri della scena italiana, Stefano Ricci e Gianni Forte, come sempre attraversata dal corto-circuito tra presente e mito.
Scrivono ricci/forte: “Gli orrori dell’Orestea, indipendentemente dalla domanda se siano o meno così lontani dai simboli che ci vivono addosso, possono restituirci attraverso l’incubo una nuova piattaforma solida sul quale poggiare le speranze di un futuro? O sarà l’ennesimo padiglione ospedaliero in cui accetteremo la punizione del bromuro mitriale pur di seguire la striscia continua dell’utopica democrazia che ci viene indicata?”. Eschilo e ricci/forte, genesi e ipercontemporaneo, Artaud e l’hard rock dei Led Zeppelin, sovrapposizioni intertestuali sonore e fisiche, tutte tese a scansionare una lisergia che serva da bussola per rintracciare traiettorie.
Durata: Durata: un’ora e 40 minuti senza intervallo
Un nuovo atto della cosmogonia disegnata dai due dioscuri della scena italiana, Stefano Ricci e Gianni Forte, come sempre attraversata dal corto-circuito tra presente e mito.
Scrivono ricci/forte: “Gli orrori dell’Orestea, indipendentemente dalla domanda se siano o meno così lontani dai simboli che ci vivono addosso, possono restituirci attraverso l’incubo una nuova piattaforma solida sul quale poggiare le speranze di un futuro? O sarà l’ennesimo padiglione ospedaliero in cui accetteremo la punizione del bromuro mitriale pur di seguire la striscia continua dell’utopica democrazia che ci viene indicata?”. Eschilo e ricci/forte, genesi e ipercontemporaneo, Artaud e l’hard rock dei Led Zeppelin, sovrapposizioni intertestuali sonore e fisiche, tutte tese a scansionare una lisergia che serva da bussola per rintracciare traiettorie.
Durata: Durata: un’ora e 40 minuti senza intervallo
La Locandina
Piccolo Teatro Studio Melato
dal 2 al 7 febbraio 2016
DARLING (ipotesi per un’Orestea)
drammaturgia ricci/forte
con Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Piersten Leirom, Gabriel Da Costa
movimenti Marco Angelilli, elementi scenici Francesco Ghisu
costumi Gianluca Falaschi, suono Thomas Giorgi
assistente alla regia Liliana Laera
regia Stefano Ricci
produzione Romaeuropa Festival e Snaporazverein
in co-produzione con Théâtre MC93 Bobigny/Festival Standard Ideal, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Festival delle Colline Torinesi