Incompleto per la morte dell’autore e rappresentato postumo, "I giganti della montagna" è l’ultimo capolavoro pirandelliano, forse il più evocativo. La vicenda narra di una misera compagnia di attori che giunge, in un tempo e luogo indeterminati, al limite fra favola e realtà, alla Villa detta “la Scalogna” abitata da inquietanti personaggi e da una specie di mago che, come Prospero nella "Tempesta" shakespeariana è in grado di creare illusioni e fantasie.
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Teatro Studio Melato
Rappresentato postumo nel 1937, è l'ultimo dei capolavori pirandelliani ed è incompleto.
La vicenda è quella di una compagnia di attori che giunge nelle sue peregrinazioni, in un tempo e luogo indeterminati, al limite fra la favola e la realtà, alla Villa detta "la Scalogna", abitata da inquietanti personaggi e da una specie di mago che, come Prospero nellaTempesta shakespeariana è in grado di creare illusioni e fantasie.
Spiega il regista, Roberto Latini: “Trovo perfetto per Pirandello e per il Novecento che il lascito ultimo di un autore così fondamentale per il contemporaneo sia senza conclusione. Dopo le bellissime messe in scena che grandissimi registi e attori del nostro Teatro recente e contemporaneo ci hanno già regalato, penso ci sia l’occasione di non resistere ad altre tentazioni. Voglio immaginare tutta l'immaginazione che posso per muovere dalle parole di Pirandello verso un limite che non conosco. Portarle “al di fuori di tempo e spazio”, come indicato nella prima didascalia, toglierle ai personaggi e alle loro sfumature, ai caratteri, ai meccanismi dialogici, sperando possano portarmi ad altro, altro che non so, altro, oltre tutto quello che può sembrare. Se i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo, per andare appena oltre, per provarci almeno, devo muovere proprio da quelli”.
Durata: Un'ora e 55 minuti compreso intervallo
Rappresentato postumo nel 1937, è l'ultimo dei capolavori pirandelliani ed è incompleto.
La vicenda è quella di una compagnia di attori che giunge nelle sue peregrinazioni, in un tempo e luogo indeterminati, al limite fra la favola e la realtà, alla Villa detta "la Scalogna", abitata da inquietanti personaggi e da una specie di mago che, come Prospero nellaTempesta shakespeariana è in grado di creare illusioni e fantasie.
Spiega il regista, Roberto Latini: “Trovo perfetto per Pirandello e per il Novecento che il lascito ultimo di un autore così fondamentale per il contemporaneo sia senza conclusione. Dopo le bellissime messe in scena che grandissimi registi e attori del nostro Teatro recente e contemporaneo ci hanno già regalato, penso ci sia l’occasione di non resistere ad altre tentazioni. Voglio immaginare tutta l'immaginazione che posso per muovere dalle parole di Pirandello verso un limite che non conosco. Portarle “al di fuori di tempo e spazio”, come indicato nella prima didascalia, toglierle ai personaggi e alle loro sfumature, ai caratteri, ai meccanismi dialogici, sperando possano portarmi ad altro, altro che non so, altro, oltre tutto quello che può sembrare. Se i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo, per andare appena oltre, per provarci almeno, devo muovere proprio da quelli”.
Durata: Un'ora e 55 minuti compreso intervallo
La Locandina
Piccolo Teatro Studio Melato
dal 3 all’8 maggio 2016
I giganti della montagna
di Luigi Pirandello
adattamento e regia Roberto Latini
musiche e suoni Gianluca Misiti
luci Max Mugnai
con Roberto Latini
video Barbara Weigel
elementi di scena Silvano Santinelli, Luca Baldini
assistenti alla regia Lorenzo Berti, Alessandro Porcu
direzione tecnica Max Mugnai
movimenti di scena Marco Mencacci, Federico Lepri
organizzazione Nicole Arbelli
foto Simone Cecchetti
produzione Fortebraccio Teatro
in collaborazione con Armunia Festival Costa degli Etruschi, Festival Orizzonti . Fondazione Orizzonti d’Arte, Emilia Romagna Teatro Fondazione
Salvo diversa indicazione, gli orari degli spettacoli al Piccolo sono: martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16
OSPITALITÀ - SERIE STAGIONE