Il ritorno di Casanova, uno dei capolavori narrativi di Arthur Schnitzler, adattato e messo in scena da Federico Tiezzi, è il racconto dell’anziano avventuriero (Sandro Lombardi), che sogna il ritorno a Venezia ma, a costo di cocenti delusioni, non riesce ad abbandonare le mai sopite passioni.
-
Teatro Studio Melato
L’avventuriero veneziano, giunto a 53 anni, stanco di avventure erotiche e nauseato da un passato di diplomatico da strapazzo, ha un solo desiderio: tornare nell’amata Venezia.
Quando sembra che il sogno stia per realizzarsi, un vecchio amico lo trascina in una casa di campagna nei pressi di Mantova, dove Casanova incontra la giovane Marcolina, che riaccende in lui il desiderio. Lo sguardo che la donna gli rivolge, freddo e indifferente, lo getta nella disperazione: si sente vecchio e privo di fascino. L’amaro sapore della sconfitta lo spinge a un estremo quanto folle tentativo: sospettando che la giovane sia l’amante di un bellimbusto, un certo sottotenente Lorenzi, fa di tutto per scoprire la verità e, avuta conferma ai suoi sospetti, una notte si sostituisce con l’inganno a Lorenzi. Avrà così l’amore desiderato della bella Marcolina. Dopo un sogno misterioso, al risveglio, la situazione precipita.
Il ritorno di Casanova (1918) è uno dei capolavori di Schnitzler. In questo racconto ridotto a opera teatrale attraverso l’artificio di far parlare Casanova in prima persona si rivela la tragicommedia della coscienza moderna, sganciata dai valori della tradizione, attenta ai propri istinti e ai propri falsi valori, nel tentativo di sottrarsi alla vecchiaia e alla morte.
Durata: 70 minuti senza intervallo
L’avventuriero veneziano, giunto a 53 anni, stanco di avventure erotiche e nauseato da un passato di diplomatico da strapazzo, ha un solo desiderio: tornare nell’amata Venezia.
Quando sembra che il sogno stia per realizzarsi, un vecchio amico lo trascina in una casa di campagna nei pressi di Mantova, dove Casanova incontra la giovane Marcolina, che riaccende in lui il desiderio. Lo sguardo che la donna gli rivolge, freddo e indifferente, lo getta nella disperazione: si sente vecchio e privo di fascino. L’amaro sapore della sconfitta lo spinge a un estremo quanto folle tentativo: sospettando che la giovane sia l’amante di un bellimbusto, un certo sottotenente Lorenzi, fa di tutto per scoprire la verità e, avuta conferma ai suoi sospetti, una notte si sostituisce con l’inganno a Lorenzi. Avrà così l’amore desiderato della bella Marcolina. Dopo un sogno misterioso, al risveglio, la situazione precipita.
Il ritorno di Casanova (1918) è uno dei capolavori di Schnitzler. In questo racconto ridotto a opera teatrale attraverso l’artificio di far parlare Casanova in prima persona si rivela la tragicommedia della coscienza moderna, sganciata dai valori della tradizione, attenta ai propri istinti e ai propri falsi valori, nel tentativo di sottrarsi alla vecchiaia e alla morte.
Durata: 70 minuti senza intervallo
La Locandina
Piccolo Teatro Studio Melato
dal 17 al 29 maggio 2016
Il ritorno di Casanova
di Arthur Schnitzler
traduzione adattamento e regia Federico Tiezzi
drammaturgia Sandro Lombardi e Fabrizio Sinisi
costumi Giovanna Buzzi, luci Gianni Pollini
con Sandro Lombardi e Alessandro Marini
percussioni Omar Cecchi e Niccolò Chisci
violoncello Dagmar Bathmann
in collaborazione con Conservatorio di Musica Luigi Cherubini, Firenze; Museo Nazionale del Bargello
produzione Compagnia Lombardi Tiezzi
Martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16
OSPITALITÀ - SERIE STAGIONE