Franco Branciaroli riallestisce uno spettacolo evento del teatro italiano: la Medea diretta da Luca Ronconi, di cui fu protagonista nel 1996. Una ripresa del lavoro del grande regista scomparso nel 2015, riportato sulle scene da uno degli artisti che ha lavorato con lui più a lungo. “Medea – ricorda Branciaroli - è un mito che rappresenta la ferocia della forza distruttrice”.
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Teatro Strehler
Franco Branciaroli riallestisce uno spettacolo evento del teatro italiano: la Medea diretta da Luca Ronconi, di cui fu protagonista nel 1996.
Una ripresa del lavoro del grande regista scomparso nel 2015, riportato sulle scene da uno degli artisti che ha lavorato con lui più a lungo e in maggiore vicinanza.
“Medea – leggiamo nelle note di regia di Ronconi – è il prototipo dell'eroina combattuta tra il rancore per il proprio uomo e l'amore per i figli, mentre le analisi sociologiche tendono a trasformare la principessa della Colchide in una sorta di precorritrice del movimento femminista. Atene si prepara infatti a diventare teatro per la devastante passione di Medea, una volta che quest'ultima abbia portato a termine a Corinto il proprio disegno di vendetta”. La protagonista tende dunque a presentarsi non tanto come una donna lacerata dall'amore o come una femminista ante litteram, quanto piuttosto come una 'minaccia', e per di più come una 'minaccia' che incombe imminente sul pubblico”.
“Io non interpreto una donna – spiega Branciaroli – sono nei panni di un uomo che recita una parte femminile, è molto diverso. Medea è un mito: rappresenta la ferocia della forza distruttrice. Rimettiamoci nei panni del pubblico greco: vedendo la tragedia, saprà che arriverà ad Atene una forza che si accanisce sulle nuove generazioni, i suoi figli”: ‘Medea dallo sguardo di toro’, come viene definita all'inizio. Lei è una smisurata, dotata di un potere sinistro. Che usa la femminilità come maschera, per commettere una serie mostruosa di delitti: non è un caso che la prima a cadere sia una donna, la regina, la nuova sposa di Giasone”.
Durata: 2 ore senza intervallo
Franco Branciaroli riallestisce uno spettacolo evento del teatro italiano: la Medea diretta da Luca Ronconi, di cui fu protagonista nel 1996.
Una ripresa del lavoro del grande regista scomparso nel 2015, riportato sulle scene da uno degli artisti che ha lavorato con lui più a lungo e in maggiore vicinanza.
“Medea – leggiamo nelle note di regia di Ronconi – è il prototipo dell'eroina combattuta tra il rancore per il proprio uomo e l'amore per i figli, mentre le analisi sociologiche tendono a trasformare la principessa della Colchide in una sorta di precorritrice del movimento femminista. Atene si prepara infatti a diventare teatro per la devastante passione di Medea, una volta che quest'ultima abbia portato a termine a Corinto il proprio disegno di vendetta”. La protagonista tende dunque a presentarsi non tanto come una donna lacerata dall'amore o come una femminista ante litteram, quanto piuttosto come una 'minaccia', e per di più come una 'minaccia' che incombe imminente sul pubblico”.
“Io non interpreto una donna – spiega Branciaroli – sono nei panni di un uomo che recita una parte femminile, è molto diverso. Medea è un mito: rappresenta la ferocia della forza distruttrice. Rimettiamoci nei panni del pubblico greco: vedendo la tragedia, saprà che arriverà ad Atene una forza che si accanisce sulle nuove generazioni, i suoi figli”: ‘Medea dallo sguardo di toro’, come viene definita all'inizio. Lei è una smisurata, dotata di un potere sinistro. Che usa la femminilità come maschera, per commettere una serie mostruosa di delitti: non è un caso che la prima a cadere sia una donna, la regina, la nuova sposa di Giasone”.
Durata: 2 ore senza intervallo
Incontri e approfondimenti
La Locandina
Piccolo Teatro Strehler
dal 13 al 29 marzo 2018
Medea
di Euripide, traduzione Umberto Albini
regia Luca Ronconi ripresa da Daniele Salvo
scene Francesco Calcagnini riprese da Antonella Conte
costumi Jacques Reynaud ripresi da Gianluca Sbicca
luci Sergio Rossi riprese da Cesare Agoni
con Franco Branciaroli (Medea)
Alfonso Veneroso, Antonio Zanoletti, Tommaso Cardarelli, Livio Remuzzi, Elena Polic Greco, Elisabetta Scarano, Serena Mattace Raso, Arianna Di Stefano, Francesca Maria, Odette Piscitelli
e Alessandra Salamida, Raffaele Bisegna e Matteo Bisegna
coproduzione CTB Centro Teatrale Bresciano - Teatro de Gli Incamminati – Piccolo Teatro di Milano
Questo spettacolo è parte del Premio Giornalistico Nazionale di Critica Teatrale, concorso riservato a redattori e redattrici culturali under 36 promosso dal Network Lettera 22. Per informazioni clicca qui.
PRODUZIONE - SERIE STAGIONE
SPETTACOLO IN ABBONAMENTO
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Platea:
Intero € 33,00 | Ridotto giovani e anziani € 21,00 | Bambini € 12
Balconata:
Intero € 26,00 | Ridotto giovani e anziani € 18,00 | Bambini € 12
L’acquisto dei biglietti e degli abbonamenti a prezzo ridotto riservati ai bambini fino ai 12 anni, ai giovani under 26 e agli anziani over 65 si può effettuare esclusivamente presso la biglietteria del Teatro Strehler (largo Greppi, M2 Lanza) oppure tramite biglietteria telefonica al n. 02.42.41.18.89.
On line si possono acquistare soltanto i biglietti a prezzo intero oppure accedere alle eventuali promozioni in corso.
Informazioni e prenotazioni
Servizio telefonico 02.42.41.18.89
da lunedì a sabato 9.45-18.45; domenica 10-17.
Teatro Strehler
da lunedì sabato 9.45-18.45 continuato; domenica 13-18.30
Nelle serate di spettacolo la prevendita dei biglietti è sospesa a partire da un'ora prima della rappresentazione
Gruppi e pubblico organizzato
Per informazioni su biglietti e abbonamenti per i gruppi organizzati, per le scuole, spettacoli educational, rivolgersi al Settore Promozione Pubblico e Proposte Culturali.
tel. 02 72.333.216
e-mail: promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it