Mario Perrotta mette in scena la sua Odissea che si fa racconto popolare tra il mito e il quotidiano, Itaca e il Salento, i versi di Omero e il dialetto leccese con le musiche originali di Mario Arcari e Maurizio Pellizzari. Un racconto narrato da un punto di vista inconsueto, quello di Telemaco, figlio dell’eroe che racconta la sua versione dei fatti.
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Teatro Studio Melato
“Questa sera mi affitto due musicisti, li porto nella piazza del paese e faccio il botto! Stasera succede un casino...”. Così entra in scena Telemaco, figlio di un Ulisse mai tornato, e comincia il suo spettacolo. Una giacchetta da artista di varietà, il viso coperto di biacca, Mario Perrotta mette in scena la sua Odissea che si fa racconto popolare tra il mito e il quotidiano, Itaca e il Salento, i versi di Omero e il dialetto leccese, e un’epica che si fa sofferta esperienza personale, accompagnata dalle musiche originali di Mario Arcari e Maurizio Pellizzari.
Un racconto narrato da un punto di vista inconsueto: “c’è un personaggio nell’Odissea che, da sempre, cattura la mia attenzione, un personaggio che molti non ricordano neanche: Telemaco”, spiega Perrotta. “Ho provato a chiedere in giro e, difatti, molti ricordano il cane di Ulisse - Argo, mi pare... - ma non il figlio. Io, invece, ne ho sempre subito il fascino, perché la sua attesa è carica di suggestioni. Telemaco non ha ricordi di Ulisse, non l’ha mai visto, non sa come è fatto, non sa il suono della sua voce: per Telemaco, Ulisse è solo un racconto della gente. Lui è l’unico personaggio dell’Odissea che può costruire un’immagine di Ulisse calibrata a suo piacimento. I pensieri di Telemaco, forse, sono l’unico luogo dove Ulisse può essere ancora un eroe”. E così il protagonista non risparmia nulla, a se stesso e agli altri: racconta, come sa e come può, la sua versione dei fatti. E ogni sentimento diventa corpo e parole in musica, avanspettacolo, versi sciolti e danza, odissea a brandelli di un ragazzo che non sa tenere insieme i cocci di una storia - quella di suo padre - che non sta più in piedi. “Per Telemaco – annuncia Perrotta - il tempo dell’attesa è scaduto: è ora di fare spettacolo”.
Durata: 1 ora e 5 minuti senza intervallo
“Questa sera mi affitto due musicisti, li porto nella piazza del paese e faccio il botto! Stasera succede un casino...”. Così entra in scena Telemaco, figlio di un Ulisse mai tornato, e comincia il suo spettacolo. Una giacchetta da artista di varietà, il viso coperto di biacca, Mario Perrotta mette in scena la sua Odissea che si fa racconto popolare tra il mito e il quotidiano, Itaca e il Salento, i versi di Omero e il dialetto leccese, e un’epica che si fa sofferta esperienza personale, accompagnata dalle musiche originali di Mario Arcari e Maurizio Pellizzari.
Un racconto narrato da un punto di vista inconsueto: “c’è un personaggio nell’Odissea che, da sempre, cattura la mia attenzione, un personaggio che molti non ricordano neanche: Telemaco”, spiega Perrotta. “Ho provato a chiedere in giro e, difatti, molti ricordano il cane di Ulisse - Argo, mi pare... - ma non il figlio. Io, invece, ne ho sempre subito il fascino, perché la sua attesa è carica di suggestioni. Telemaco non ha ricordi di Ulisse, non l’ha mai visto, non sa come è fatto, non sa il suono della sua voce: per Telemaco, Ulisse è solo un racconto della gente. Lui è l’unico personaggio dell’Odissea che può costruire un’immagine di Ulisse calibrata a suo piacimento. I pensieri di Telemaco, forse, sono l’unico luogo dove Ulisse può essere ancora un eroe”. E così il protagonista non risparmia nulla, a se stesso e agli altri: racconta, come sa e come può, la sua versione dei fatti. E ogni sentimento diventa corpo e parole in musica, avanspettacolo, versi sciolti e danza, odissea a brandelli di un ragazzo che non sa tenere insieme i cocci di una storia - quella di suo padre - che non sta più in piedi. “Per Telemaco – annuncia Perrotta - il tempo dell’attesa è scaduto: è ora di fare spettacolo”.
Durata: 1 ora e 5 minuti senza intervallo
La Locandina
Piccolo Teatro Studio Melato
dal 17 al 22 aprile 2018
Odissea
testo, regia e interpretazione Mario Perrotta
musiche originali composte ed eseguite da Mario Arcari (clarinetto, oboe, percussioni) e Maurizio Pellizzari (chitarra, tromba)
collaborazione alla regia Paola Roscioli
produzione Itc Teatro Compagnia Teatro dell'Argine
OSPITALITÀ - SERIE STAGIONE
SPETTACOLO IN ABBONAMENTO
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Platea:
Intero € 33,00 | Ridotto giovani e anziani € 21,00 | Bambini € 12
Balconata:
Intero € 26,00 | Ridotto giovani e anziani € 18,00 | Bambini € 12
L’acquisto dei biglietti e degli abbonamenti a prezzo ridotto riservati ai bambini fino ai 12 anni, ai giovani under 26 e agli anziani over 65 si può effettuare esclusivamente presso la biglietteria del Teatro Strehler (largo Greppi, M2 Lanza) oppure tramite biglietteria telefonica al n. 02.42.41.18.89.
On line si possono acquistare soltanto i biglietti a prezzo intero oppure accedere alle eventuali promozioni in corso.
Informazioni e prenotazioni
Servizio telefonico 02.42.41.18.89
da lunedì a sabato 9.45-18.45; domenica 10-17.
Teatro Strehler
da lunedì sabato 9.45-18.45 continuato; domenica 13-18.30
Nelle serate di spettacolo la prevendita dei biglietti è sospesa a partire da un'ora prima della rappresentazione
Gruppi e pubblico organizzato
Per informazioni su biglietti e abbonamenti per i gruppi organizzati, per le scuole, spettacoli educational, rivolgersi al Settore Promozione Pubblico e Proposte Culturali.
tel. 02 72.333.216
e-mail: promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it