Rosi Braidotti, filosofa femminista, parlerà di postumano e soggetto nomade, mentre Isabella Dalla Ragione, archeologa arborea e esperta di salvaguardia della biodiversità vegetale, guiderà il pubblico nella pratica dell'innesto botanico su piccole piante di melo selvatico in vaso.
Chiostro Nina Vinchi
Rosi Braidotti, filosofa femminista, parlerà di postumano e soggetto nomade, mentre Isabella Dalla Ragione, archeologa arborea e esperta di salvaguardia della biodiversità vegetale, guiderà il pubblico nella pratica dell'innesto botanico su piccole piante di melo selvatico in vaso.
L’innesto a gemma è un’azione che non compromette la pianta anzi, ne svela la vitalità attivando la sua capacità di propagarsi in questo modo strano. È un’azione antica e piccolissima, dal forte valore simbolico.
Forse sperimentare l'unione di una pianta con una parte di un altro vegetale per formare un unico individuo, potrebbe aiutarci per analogia a favorire l'intersezionalità delle lotte, che in questa nostra epoca di urgenze, ci parlano di giustizia climatica, parità di genere e decolonialismo.
Praticare l'innesto come gesto politico forse è un progetto utopico, che però potrebbe darci lo slancio per immaginare forme di attivismo capaci di contenere le mutazioni delle soggettività.
Rosi Braidotti si laurea a Canberra nel 1977 ottenendo importanti riconoscimenti come la University Medal in Philosophy. A Parigi, con una borsa di studio, si iscrive alla Sorbona, dove consegue il dottorato in filosofia. Stringe un sodalizio teorico con Gilles Deleuze e approfondisce femminismo e psicoanalisi, che resteranno centrali nella sua evoluzione di pensatrice. A soli trentatré anni, ottiene la prima prestigiosa cattedra in Europa di Women’s Studies all’ateneo di Utrecht e nel 1995 fonda la Netherland Research School of Women’s Studies. Dal 2007 si occupa delle nuove discipline umanistiche. Il suo ultimo libro è Il Posthumano (Derive Approdi, 2015).
Isabella Dalla Ragione, agronomo e dottore di ricerca sulla biodiversità presso Università di Perugia, lavora su verde pubblico e opere di rinaturalizzazione. Progetta giardini e frutteti in Italia e nel mondo. È creatrice e presidente della Fondazione Archeologia Arborea onlus, per la conservazione della biodiversità e ha scritto diversi libri e partecipato a documentari sull’argomento. Ha vinto il Premio Nonino Risit d’Aur 2017 per la sua attività di ricerca sulle antiche varietà fruttifere e la salvaguardia della cultura rurale.
L'appuntamento, nell'ambito del ciclo di eventi Ogni volta unica la fine del mondo, rientra nella prospettiva Alleanze multispecie, che sperimenta forme collettive di messa in discussione del nostro posizionamento nel mondo chiedendosi se le intuizioni che prendono forma mentre agiamo in simbiosi con altre specie, possano conservare una qualità ibrida in grado di ricomporre la frattura tra Natura e Cultura che ha caratterizzato l’Antropocene.
Durata: 60' senza intervallo
Rosi Braidotti, filosofa femminista, parlerà di postumano e soggetto nomade, mentre Isabella Dalla Ragione, archeologa arborea e esperta di salvaguardia della biodiversità vegetale, guiderà il pubblico nella pratica dell'innesto botanico su piccole piante di melo selvatico in vaso.
L’innesto a gemma è un’azione che non compromette la pianta anzi, ne svela la vitalità attivando la sua capacità di propagarsi in questo modo strano. È un’azione antica e piccolissima, dal forte valore simbolico.
Forse sperimentare l'unione di una pianta con una parte di un altro vegetale per formare un unico individuo, potrebbe aiutarci per analogia a favorire l'intersezionalità delle lotte, che in questa nostra epoca di urgenze, ci parlano di giustizia climatica, parità di genere e decolonialismo.
Praticare l'innesto come gesto politico forse è un progetto utopico, che però potrebbe darci lo slancio per immaginare forme di attivismo capaci di contenere le mutazioni delle soggettività.
Rosi Braidotti si laurea a Canberra nel 1977 ottenendo importanti riconoscimenti come la University Medal in Philosophy. A Parigi, con una borsa di studio, si iscrive alla Sorbona, dove consegue il dottorato in filosofia. Stringe un sodalizio teorico con Gilles Deleuze e approfondisce femminismo e psicoanalisi, che resteranno centrali nella sua evoluzione di pensatrice. A soli trentatré anni, ottiene la prima prestigiosa cattedra in Europa di Women’s Studies all’ateneo di Utrecht e nel 1995 fonda la Netherland Research School of Women’s Studies. Dal 2007 si occupa delle nuove discipline umanistiche. Il suo ultimo libro è Il Posthumano (Derive Approdi, 2015).
Isabella Dalla Ragione, agronomo e dottore di ricerca sulla biodiversità presso Università di Perugia, lavora su verde pubblico e opere di rinaturalizzazione. Progetta giardini e frutteti in Italia e nel mondo. È creatrice e presidente della Fondazione Archeologia Arborea onlus, per la conservazione della biodiversità e ha scritto diversi libri e partecipato a documentari sull’argomento. Ha vinto il Premio Nonino Risit d’Aur 2017 per la sua attività di ricerca sulle antiche varietà fruttifere e la salvaguardia della cultura rurale.
L'appuntamento, nell'ambito del ciclo di eventi Ogni volta unica la fine del mondo, rientra nella prospettiva Alleanze multispecie, che sperimenta forme collettive di messa in discussione del nostro posizionamento nel mondo chiedendosi se le intuizioni che prendono forma mentre agiamo in simbiosi con altre specie, possano conservare una qualità ibrida in grado di ricomporre la frattura tra Natura e Cultura che ha caratterizzato l’Antropocene.
Durata: 60' senza intervallo
La Locandina
2° Mondeggiamento: innestare il postumano
lezione di innesto botanico e pensiero filosofico
con Rosi Braidotti e Isabella Dalla Ragione
modera Marta Cuscunà
sound designer Nicola Ratti
video Salvatore Billeci
Biglietti
Posto unico € 5
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Misure di sicurezza per accedere agli spettacoli
- Per evitare code e assembramenti si invita il pubblico a presentarti presso il luogo di spettacolo con anticipo rispetto all’orario di inizio.
- Per accedere è obbligatorio indossare la mascherina (o altro sistema di protezione approvato dalla Regione Lombardia ed è vietato l’utilizzo di mascherine di comunità). La mascherina dovrà essere mantenuta per tutta la durata dello spettacolo. Saranno rese disponibili mascherine chirurgiche “di cortesia” nel caso in cui gli spettatori ne fossero sprovvisti. Sanificare le mani utilizzando gli appositi dispenser.
- Il personale all'ingresso è provvisto di appositi termoscanner per la misurazione della temperatura. Gli spettatori con temperatura uguale o superiore a 37,5° non potranno accedere al luogo di spettacolo.
- I posti assegnati garantiscono il rispetto delle norme sul distanziamento interpersonale.
- Il pubblico è invitato a seguire le indicazioni del personale di sala e gli avvisi sonori e visivi presenti all’interno dei luoghi di rappresentazione.
Gruppi e pubblico organizzato
Per informazioni sui biglietti per il pubblico organizzato:
tel. 02 72 333 216
mail promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it