Sostenibilità. Un altro concetto che l'epidemia del Covid-19 ha usurato fino al punto di renderlo inservibile. Perché con il virus siamo oltre la sostenibilità. Il virus è insostenibile. C'è qualcuno, che è più insostenibile della specie insostenibile per eccellenza, Homo sapiens.
Chiostro Nina Vinchi
Sostenibilità. Un altro concetto che l'epidemia del Covid-19 ha usurato fino al punto di renderlo inservibile. Perché con il virus siamo oltre la sostenibilità. Il virus è insostenibile. C'è qualcuno, che è più insostenibile della specie insostenibile per eccellenza, Homo sapiens. Con il virus non solo 'finisce' la nostra presunzione, ma finisce la favola bella dell'equilibrio e dell'armonia cosmica. Il nuovo tempo è insostenibile. Serve allora un pensiero della fragilità, della paura e della morte. Vivere in tempi insostenibili. Ossia vivere in un tempo che fa dell’insostenibilità un nuovo e terribile ambiente da abitare. Cosa resta del linguaggio umano quando dall’altra parte troviamo una forma radicalmente aliena come quella del virus? Ce la faremo a sostenere un pensiero dell’insostenibilità? Felice Cimatti, filosofo del linguaggio ne ragiona con Laura Boella, filosofa morale.
Felice Cimatti insegna Filosofia del Linguaggio all'Università della Calabria. Il suo ultimo libro è Il postanimale. La natura dopo l'Antropocene (Derive Approdi). Conduce il sabato mattina su RAI RADIO3 il programma di approfondimento filosofico e spirituale Uomini e Profeti.
Laura Boella è stata professore ordinario di Filosofia Morale e di Etica dell’ambiente all’Università Statale di Milano. Ha dedicato numerosi studi e traduzioni al pensiero di György Lukács e di Ernst Bloch, volgendosi successivamente al pensiero femminile del ‘900, in particolare a Hannah Arendt, Ágnes Heller, Jeanne Hersch, Simone Weil, Maria Zambrano e Edith Stein, elaborando il contributo di queste pensatrici e scrittrici in numerose pubblicazioni a loro dedicate. Ha inoltre sviluppato il tema delle relazioni intersoggettive, dell’empatia e della simpatia proponendo un confronto critico tra l’attuale ricerca scientifica e la prospettiva fenomenologica.
L'appuntamento è inserito nell'itinerario ENDLING E ALTRE COSE PERDUTE, a cura de lacasadargilla.
ENDLING E ALTRE COSE PERDUTE esplora i temi della ‘fine’, intesa in senso ampio come estinzione delle specie, delle società, ma anche della memoria, del tempo e delle relazioni. L’estinzione non è solo l’estinzione classica delle specie, di tutti quegli organismi complessi e delicati che formano il nostro pianeta, ma è anche nelle ‘strade interrotte’ delle nostre vite, delle relazioni mancate, delle alleanze, del passato cui apparteniamo e del futuro che possiamo solo intravedere. E la Terra è il nostro campo d’azione, il solo prezioso terreno concreto della vita per come la conosciamo, il primo campo d’indagine sui sistemi complessi che reggono relazioni, immaginazioni, antropologie ed ecosistemi che resistono – sfiorando la rovina – alle mutazioni geologiche, biologiche e umane.
Durata: 60' senza intervallo
Sostenibilità. Un altro concetto che l'epidemia del Covid-19 ha usurato fino al punto di renderlo inservibile. Perché con il virus siamo oltre la sostenibilità. Il virus è insostenibile. C'è qualcuno, che è più insostenibile della specie insostenibile per eccellenza, Homo sapiens. Con il virus non solo 'finisce' la nostra presunzione, ma finisce la favola bella dell'equilibrio e dell'armonia cosmica. Il nuovo tempo è insostenibile. Serve allora un pensiero della fragilità, della paura e della morte. Vivere in tempi insostenibili. Ossia vivere in un tempo che fa dell’insostenibilità un nuovo e terribile ambiente da abitare. Cosa resta del linguaggio umano quando dall’altra parte troviamo una forma radicalmente aliena come quella del virus? Ce la faremo a sostenere un pensiero dell’insostenibilità? Felice Cimatti, filosofo del linguaggio ne ragiona con Laura Boella, filosofa morale.
Felice Cimatti insegna Filosofia del Linguaggio all'Università della Calabria. Il suo ultimo libro è Il postanimale. La natura dopo l'Antropocene (Derive Approdi). Conduce il sabato mattina su RAI RADIO3 il programma di approfondimento filosofico e spirituale Uomini e Profeti.
Laura Boella è stata professore ordinario di Filosofia Morale e di Etica dell’ambiente all’Università Statale di Milano. Ha dedicato numerosi studi e traduzioni al pensiero di György Lukács e di Ernst Bloch, volgendosi successivamente al pensiero femminile del ‘900, in particolare a Hannah Arendt, Ágnes Heller, Jeanne Hersch, Simone Weil, Maria Zambrano e Edith Stein, elaborando il contributo di queste pensatrici e scrittrici in numerose pubblicazioni a loro dedicate. Ha inoltre sviluppato il tema delle relazioni intersoggettive, dell’empatia e della simpatia proponendo un confronto critico tra l’attuale ricerca scientifica e la prospettiva fenomenologica.
L'appuntamento è inserito nell'itinerario ENDLING E ALTRE COSE PERDUTE, a cura de lacasadargilla.
ENDLING E ALTRE COSE PERDUTE esplora i temi della ‘fine’, intesa in senso ampio come estinzione delle specie, delle società, ma anche della memoria, del tempo e delle relazioni. L’estinzione non è solo l’estinzione classica delle specie, di tutti quegli organismi complessi e delicati che formano il nostro pianeta, ma è anche nelle ‘strade interrotte’ delle nostre vite, delle relazioni mancate, delle alleanze, del passato cui apparteniamo e del futuro che possiamo solo intravedere. E la Terra è il nostro campo d’azione, il solo prezioso terreno concreto della vita per come la conosciamo, il primo campo d’indagine sui sistemi complessi che reggono relazioni, immaginazioni, antropologie ed ecosistemi che resistono – sfiorando la rovina – alle mutazioni geologiche, biologiche e umane.
Durata: 60' senza intervallo
La Locandina
Alphabeast - Vivere in tempi insostenibili
con Felice Cimatti e Laura Boella
modera Maddalena Parise
Biglietti
Posto unico € 5
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Misure di sicurezza per accedere agli spettacoli
- Per evitare code e assembramenti si invita il pubblico a presentarti presso il luogo di spettacolo con anticipo rispetto all’orario di inizio.
- Per accedere è obbligatorio indossare la mascherina (o altro sistema di protezione approvato dalla Regione Lombardia ed è vietato l’utilizzo di mascherine di comunità). La mascherina dovrà essere mantenuta per tutta la durata dello spettacolo. Saranno rese disponibili mascherine chirurgiche “di cortesia” nel caso in cui gli spettatori ne fossero sprovvisti. Sanificare le mani utilizzando gli appositi dispenser.
- Il personale all'ingresso è provvisto di appositi termoscanner per la misurazione della temperatura. Gli spettatori con temperatura uguale o superiore a 37,5° non potranno accedere al luogo di spettacolo.
- I posti assegnati garantiscono il rispetto delle norme sul distanziamento interpersonale.
- Il pubblico è invitato a seguire le indicazioni del personale di sala e gli avvisi sonori e visivi presenti all’interno dei luoghi di rappresentazione.
Gruppi e pubblico organizzato
Per informazioni sui biglietti per il pubblico organizzato:
tel. 02 72 333 216
mail promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it