Ana Morales, con il suo intimo Sin Permiso - Canciones para el Silencio, trasforma il flamenco in veicolo di espressione della memoria, un ponte per la conquista del proprio futuro. Dà vita, attraverso la danza, a parole mai espresse e domande mai poste, recuperando una identità ricercata nel tempo.
Teatro Strehler
Quando scopri che nulla è casuale,
che l’Andalusia era parte di me ancor prima che me stessa,
che ci fu un uomo segnato dal dolore e questo dolore provocò il silenzio.
Che il suo silenzio si trasformava in musica, in flamenco,
che le sue parole mute volarono col vento e il vento le convertì in danza.
Ana Morales
Rivendicando appieno le sue origini andaluse e il flamenco come forma di vita, l’ex solista del Ballet Flamenco de Andalucia firma la sua opera più personale. Sin Permiso - Canciones para el Silencio evoca il ricordo di suo padre, sivigliano emigrato in Catalogna, e dà vita, attraverso la sua danza febbrile, ai silenzi e alle parole mai dette tra loro. In uno spazio tutto suo, Ana Morales esorcizza i ricordi e imprime nuova energia ai tanti “perché?” irrisolti; lo fa “sin permiso”, passando dalla nudità alla bata de cola e all’abito maschile, ripercorrendo l’estetica del flamenco, dalla tradizione alla modernità del gesto rivisitato. Accompagnata da un formidabile trio di musicisti, mescola musica tradizionale con voli elettronici.
Accanto a lei un partner eccezionale: il ballerino/bailaor José Manuel Álvarez.
CONGRESSO MONDIALE DI FLAMENCO DELL'INSTITUTO CERVANTES
Tra i grandi progetti dell'Instituto Cervantes per la celebrazione del suo 30° anniversario, c'è l'organizzazione di un Congresso Mondiale di Flamenco nella sua rete di centri e articolato per territori, con spettacoli e concerti ma anche con un programma di conferenze, tavole rotonde, laboratori, proiezioni e mostre che lasciano spazio alla riflessione e al dialogo multidisciplinare attorno al flamenco e attraverso i temi in cui si articola questa inedita iniziativa, quali: la PAROLA, il CORPO, il FUTURO, LA DIVERSITÀ e le EMOZIONI.
Con l'obiettivo di contribuire allo sviluppo e alle opportunità del nostro settore culturale, supportando i nostri creatori e creando reti che facilitano lo sviluppo professionale e le opportunità di lavoro per la loro riattivazione dopo la pandemia, l'Istituto Cervantes collaborerà con i principali eventi internazionali intorno al flamenco come il Milano Flamenco Festival.
Con la presentazione di alcune delle questioni che dominano il flamenco oggi, oltre a promuovere quel rapporto a doppio senso tra l'offerta culturale spagnola e quella della sua rete straniera.
In questa 14° edizione del Milano Flamenco Festival, l'Instituto Cervantes propone tre incontri di riflessione al termine degli spettacoli sul FUTURO del flamenco, sui suoi spazi scenici e di ricerca e sull'unione del flamenco con altre discipline come la letteratura.
Durata: 75 minuti senza intervallo
Quando scopri che nulla è casuale,
che l’Andalusia era parte di me ancor prima che me stessa,
che ci fu un uomo segnato dal dolore e questo dolore provocò il silenzio.
Che il suo silenzio si trasformava in musica, in flamenco,
che le sue parole mute volarono col vento e il vento le convertì in danza.
Ana Morales
Rivendicando appieno le sue origini andaluse e il flamenco come forma di vita, l’ex solista del Ballet Flamenco de Andalucia firma la sua opera più personale. Sin Permiso - Canciones para el Silencio evoca il ricordo di suo padre, sivigliano emigrato in Catalogna, e dà vita, attraverso la sua danza febbrile, ai silenzi e alle parole mai dette tra loro. In uno spazio tutto suo, Ana Morales esorcizza i ricordi e imprime nuova energia ai tanti “perché?” irrisolti; lo fa “sin permiso”, passando dalla nudità alla bata de cola e all’abito maschile, ripercorrendo l’estetica del flamenco, dalla tradizione alla modernità del gesto rivisitato. Accompagnata da un formidabile trio di musicisti, mescola musica tradizionale con voli elettronici.
Accanto a lei un partner eccezionale: il ballerino/bailaor José Manuel Álvarez.
CONGRESSO MONDIALE DI FLAMENCO DELL'INSTITUTO CERVANTES
Tra i grandi progetti dell'Instituto Cervantes per la celebrazione del suo 30° anniversario, c'è l'organizzazione di un Congresso Mondiale di Flamenco nella sua rete di centri e articolato per territori, con spettacoli e concerti ma anche con un programma di conferenze, tavole rotonde, laboratori, proiezioni e mostre che lasciano spazio alla riflessione e al dialogo multidisciplinare attorno al flamenco e attraverso i temi in cui si articola questa inedita iniziativa, quali: la PAROLA, il CORPO, il FUTURO, LA DIVERSITÀ e le EMOZIONI.
Con l'obiettivo di contribuire allo sviluppo e alle opportunità del nostro settore culturale, supportando i nostri creatori e creando reti che facilitano lo sviluppo professionale e le opportunità di lavoro per la loro riattivazione dopo la pandemia, l'Istituto Cervantes collaborerà con i principali eventi internazionali intorno al flamenco come il Milano Flamenco Festival.
Con la presentazione di alcune delle questioni che dominano il flamenco oggi, oltre a promuovere quel rapporto a doppio senso tra l'offerta culturale spagnola e quella della sua rete straniera.
In questa 14° edizione del Milano Flamenco Festival, l'Instituto Cervantes propone tre incontri di riflessione al termine degli spettacoli sul FUTURO del flamenco, sui suoi spazi scenici e di ricerca e sull'unione del flamenco con altre discipline come la letteratura.
Durata: 75 minuti senza intervallo
La Locandina
Piccolo Teatro Strehler
23 giugno 2021, ore 19.30
Compagnia Ana Morales – Sin permiso - Canciones para el silencio
ballo e coreografia Ana Morales, José Manuel Álvarez
collaborazione coreografica David Coria
regia, drammaturgia Ana Morales, Guillermo Weickert
chitarra Juan Antonio Suarez “Canito”
canto Juan José Amador
batteria e musica elettronica Javier Martinez
organizzazione e direzione artistica Maria Rosaria Mottola per Punto Flamenco
www.puntoflamenco.it; info@puntoflamenco.it
Al termine dello spettacolo Congresso Mondiale del Flamenco dell'Instituto Cervantes:
Residenza artistica: scambi culturali per il futuro della creazione con Ana Morales. Il talento emergente Ana Morales combina il tradizionale con l'avanguardia, l'innovazione e l'emotività in Sin Permiso,canciones para el silencio, frutto di una residenza artistica tra Festival di Jerez e Festival di Londra.
con il sostegno di Ministerio de Cultura y Deporte de España – Instituto Nacional de las Artes Escénicas y la Música (INAEM), Instituto Cervantes e con la collaborazione di Ente Spagnolo del Turismo, Oficina Cultural Embajada de España
Prima nazionale
Biglietti
Intero platea € 35
Intero balconata € 30
Flamenco Card
Acquisto contestuale dei 3 spettacoli (Solo Biglietteria Teatro Strehler e Biglietteria telefonica)
Platea € 84
Balconata € 69
Info e prevendita Clicca qui
Per ragioni artistiche non è consentito l’accesso in sala a spettacolo iniziato.
È possibile accedere ai propri posti durante l’intervallo, ove previsto.
I biglietti acquistati non possono essere annullati e sostituiti, né utilizzati in date e orari diversi da quelli indicati.
Misure di sicurezza per accedere agli spettacoli
- Per evitare code e assembramenti si invita il pubblico a presentarti presso il luogo di spettacolo con anticipo rispetto all’orario di inizio.
- Per accedere è obbligatorio indossare la mascherina (o altro sistema di protezione approvato dalla Regione Lombardia ed è vietato l’utilizzo di mascherine di comunità). La mascherina dovrà essere mantenuta per tutta la durata dello spettacolo. Saranno rese disponibili mascherine chirurgiche “di cortesia” nel caso in cui gli spettatori ne fossero sprovvisti. Sanificare le mani utilizzando gli appositi dispenser.
- Il personale all'ingresso è provvisto di appositi termoscanner per la misurazione della temperatura. Gli spettatori con temperatura uguale o superiore a 37,5° non potranno accedere al luogo di spettacolo.
- I posti assegnati garantiscono il rispetto delle norme sul distanziamento interpersonale.
- Il pubblico è invitato a seguire le indicazioni del personale di sala e gli avvisi sonori e visivi presenti all’interno dei luoghi di rappresentazione.