Una mostra e tre spettacoli per far rivivere, attraverso l’uso di linguaggi diversi che vanno dalla danza a diverse forme teatrali, le meraviglie dei racconti de Le mille e una notte.
Teatro Grassi
“Cittadini senza stato” è il filo conduttore della XX edizione di Tramedautore, quest’anno focalizzata sull’Italia e sugli artisti italiani, con una piccola sezione internazionale che comprende brevi testi inediti di autori stranieri.
«Anche se la festa avrà toni più intimi – scrivono gli organizzatori – il festival non rinuncia a riunire intorno a sé autori e artisti, con cui è stato fatto un lungo percorso, insieme alle diverse istituzioni che lo hanno accompagnato, prima fra tutte il Piccolo Teatro. Dopo vent’anni, crediamo ancora che il teatro possa essere luogo di metabolizzazione del contemporaneo, strumento di conoscenza, leva di crescita di una comunità che vorremmo sempre più eterogenea e inclusiva».
Attraverso diversi linguaggi, che spaziano dalla danza al teatro partecipato, i racconti de Le mille e una notte prendono vita, articolati in una mostra e tre spettacoli.
La mostra, allestita nel Chiostro Nina Vinchi, svelerà i retroscena della creazione, perché spesso gli spettacoli non sono che la punta dell’iceberg di processi creativi partecipativi e sorprendenti. La mostra presenta disegni, fotografie, materiali, sculture, testi tagliati nella composizione finale e può essere composta da ulteriori piccole installazioni sonore.
Morte – Il fuoco nelle mie ossa
Lo spettacolo, che fonde musica dal vivo, ombre, pupazzi e marionette, prende spunto dal racconto di Shahrazàd che, insieme alla sorella, ripercorre la storia delle giovani mogli del re, uccise dopo la prima notte di nozze. Con il coinvolgimento di un’arabista dell’Università di Torino, sono state intervistate donne di tutti i continenti, per indagare le differenti percezioni della morte e della violenza.
Potere – Ridere delle disgrazie altrui
Una performance partecipativa che esplora le dinamiche di potere nei gruppi attraverso il gioco. Il progetto è stato sviluppato insieme ad adolescenti e giovani adulti, con un’equipe di psicologia sociale dell’Università Bicocca e due game designer.
Eros – Come si chiama questa?
Lo spettacolo, sviluppato in collaborazione con alcuni fisici dell’Università degli Studi di Milano, è un dialogo femminile sul mistero dell’atto amoroso. Le parole di un manoscritto arabo del ‘400 si intrecciano alle voci di donne over 70, all’interno di un laboratorio scientifico in cui si distilla il piacere.
Lidelab, dal danese “laboratorio del piacere e del dolore”, è un collettivo di artiste indipendenti, fondato da Silvia Rigon e Lucia Menegazzo.
Laureata in Mediazione Linguistica e Culturale (spagnolo e arabo) e diplomata in regia alla Paolo Grassi, Silvia Rigon è una delle drammaturghe di Santa Estasi di Antonio Latella (Premio Ubu 2016 come migliore spettacolo). Dal 2012 lavora in ambito internazionale, collaborando sia con piccole compagnie indipendenti sia con grandi produzioni come supervisione alla drammaturgia e regista assistente. Lavora al fianco di personalità come Lucinda Childs, Marco Balich, Adriana Asti e Lulu Helbaek.
Lucia Menegazzo studia scultura, si laurea allo IUAV in Arti visive e dello spettacolo, studia con Jaime Lorca e si diploma in regia alla Paolo Grassi. È scenografa e organizzatrice della compagnia teatrale The Baby Walk di Liv Ferracchiati (Biennale Teatro 2017, Premio Scenario 2017). Ha collaborato, fra gli altri, con Fabrizio Montecchi (Teatro Gioco Vita) e con Il Teatro dell’Opera di Roma (reparto attrezzisti).
“Cittadini senza stato” è il filo conduttore della XX edizione di Tramedautore, quest’anno focalizzata sull’Italia e sugli artisti italiani, con una piccola sezione internazionale che comprende brevi testi inediti di autori stranieri.
«Anche se la festa avrà toni più intimi – scrivono gli organizzatori – il festival non rinuncia a riunire intorno a sé autori e artisti, con cui è stato fatto un lungo percorso, insieme alle diverse istituzioni che lo hanno accompagnato, prima fra tutte il Piccolo Teatro. Dopo vent’anni, crediamo ancora che il teatro possa essere luogo di metabolizzazione del contemporaneo, strumento di conoscenza, leva di crescita di una comunità che vorremmo sempre più eterogenea e inclusiva».
Attraverso diversi linguaggi, che spaziano dalla danza al teatro partecipato, i racconti de Le mille e una notte prendono vita, articolati in una mostra e tre spettacoli.
La mostra, allestita nel Chiostro Nina Vinchi, svelerà i retroscena della creazione, perché spesso gli spettacoli non sono che la punta dell’iceberg di processi creativi partecipativi e sorprendenti. La mostra presenta disegni, fotografie, materiali, sculture, testi tagliati nella composizione finale e può essere composta da ulteriori piccole installazioni sonore.
Morte – Il fuoco nelle mie ossa
Lo spettacolo, che fonde musica dal vivo, ombre, pupazzi e marionette, prende spunto dal racconto di Shahrazàd che, insieme alla sorella, ripercorre la storia delle giovani mogli del re, uccise dopo la prima notte di nozze. Con il coinvolgimento di un’arabista dell’Università di Torino, sono state intervistate donne di tutti i continenti, per indagare le differenti percezioni della morte e della violenza.
Potere – Ridere delle disgrazie altrui
Una performance partecipativa che esplora le dinamiche di potere nei gruppi attraverso il gioco. Il progetto è stato sviluppato insieme ad adolescenti e giovani adulti, con un’equipe di psicologia sociale dell’Università Bicocca e due game designer.
Eros – Come si chiama questa?
Lo spettacolo, sviluppato in collaborazione con alcuni fisici dell’Università degli Studi di Milano, è un dialogo femminile sul mistero dell’atto amoroso. Le parole di un manoscritto arabo del ‘400 si intrecciano alle voci di donne over 70, all’interno di un laboratorio scientifico in cui si distilla il piacere.
Lidelab, dal danese “laboratorio del piacere e del dolore”, è un collettivo di artiste indipendenti, fondato da Silvia Rigon e Lucia Menegazzo.
Laureata in Mediazione Linguistica e Culturale (spagnolo e arabo) e diplomata in regia alla Paolo Grassi, Silvia Rigon è una delle drammaturghe di Santa Estasi di Antonio Latella (Premio Ubu 2016 come migliore spettacolo). Dal 2012 lavora in ambito internazionale, collaborando sia con piccole compagnie indipendenti sia con grandi produzioni come supervisione alla drammaturgia e regista assistente. Lavora al fianco di personalità come Lucinda Childs, Marco Balich, Adriana Asti e Lulu Helbaek.
Lucia Menegazzo studia scultura, si laurea allo IUAV in Arti visive e dello spettacolo, studia con Jaime Lorca e si diploma in regia alla Paolo Grassi. È scenografa e organizzatrice della compagnia teatrale The Baby Walk di Liv Ferracchiati (Biennale Teatro 2017, Premio Scenario 2017). Ha collaborato, fra gli altri, con Fabrizio Montecchi (Teatro Gioco Vita) e con Il Teatro dell’Opera di Roma (reparto attrezzisti).
Incontri e approfondimenti
La Locandina
Chiostro Nina Vinchi e Piccolo Teatro Grassi
mercoledì 16 settembre 2020, dalle ore 18.30
Le mille e una notte
concept, regia, drammaturgia Silvia Rigon
regia, scenografia, ideazione e realizzazione figure Lucia Menegazzo
progetto Finalista Registi Under 30 - Biennale College Teatro 2018
ore 18.30
Morte – Il fuoco nelle mie ossa
con Barbara Mattavelli
musicista e sound designer Federica Furlani
light design Alessandro Carletti
in collaborazione con Jolanda Guardi, Università di Torino
con il sostegno di RAMI - Residenza Artistica Multidisciplinare Ilinxarium e di Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello - CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro)
ore 20.15
Potere – Ridere delle disgrazie altrui
game designer Alessio Calabresi e Riccardo Rodolfi
con Bruna Bonanno, Giulia Cermelli, Giorgia Colantuomo, Eliana Rotella
in collaborazione con Elisabetta Camussi (Università degli Studi di Milano Bicocca - Dipartimento di Psicologia) e Paolo Grigis (psicologo sociale)
si ringrazia Giulia Scotti, Daniele Vitrone, Mara, Annamaria Borando, Costanza Nastasi, Flavio Scotolati, Mattia Bottagisi, Lorenzo Fidanzi, Christina Lidegaard
in co-produzione con mare culturale urbano, con il supporto di Murmuris
ore 22.30
Eros – Come si chiama questa?
con Barbara Mattavelli
musicista e sound designer Federica Furlani
in collaborazione con Alberto Vailati, Giancarlo Maero, Università degli Studi di Milano - Dipartimento di Fisica
produzione Lidelab, Teatro Gioco Vita / Festival “L’altra scena”, con il sostegno di MIBAC e SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Per Chi Crea”
con il supporto di Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello - CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro) e RAMI - Residenza Artistica Multidisciplinare Ilinxarium
BIGLIETTI
Posto unico per i tre spettacoli € 24
Dove e quando acquistare
I biglietti sono acquistabili tramite biglietteria telefonica oppure presso la biglietteria del Teatro Strehler (largo Greppi, 1 –M2 Lanza)
Biglietteria telefonica (02.42.41.18.89)
È possibile acquistare biglietti per posti singoli e congiunti a prezzo intero o ridotto (under-26 e over-65).
Gli abbonati alla stagione 2019/2020 possono inoltre acquistare i biglietti in promozione. Le promozioni sono visibili online.
Per maggiori dettagli clicca qui.
I biglietti acquistati vengono inviati via e-mail. L’ingresso in sala con biglietti ridotti è soggetto alle verifiche del personale del teatro.
Si accettano pagamenti con carta di credito (eccetto American Express).
Orari biglietteria telefonica
Da lunedì a sabato 9.45-18.45; domenica 10-17; festività chiuso.
Biglietteria Teatro Strehler
È possibile acquistare biglietti per posti singoli e congiunti a prezzo intero o ridotto (under-26 e over-65).
Gli abbonati alla stagione 2019/2020 possono inoltre acquistare i biglietti in promozione. Le promozioni sono visibili online.
Per maggiori dettagli clicca qui.
L’ingresso in sala con biglietti ridotti è soggetto alle verifiche del personale del teatro.
Orari biglietteria Teatro Strehler
Da lunedì a sabato 9.45-18.45; domenica 13-18; festività chiuso.
A partire da un'ora prima dell’inizio della rappresentazione, la biglietteria è attiva esclusivamente per la recita in programma.
Biglietterie Teatro Grassi e Teatro Studio Melato
Le biglietterie del Teatro Grassi e del Teatro Studio Melato sono aperte solo nei giorni di spettacolo a partire da un’ora prima dell’inizio della recita in programma.
Per ragioni artistiche non è consentito l’accesso in sala a spettacolo iniziato. È possibile accedere ai propri posti durante l’intervallo, ove previsto. I biglietti acquistati non possono essere annullati e sostituiti, né utilizzati in date e orari diversi da quelli indicati.
Misure di sicurezza per accedere agli spettacoli
- Per evitare code e assembramenti si invita il pubblico a presentarti presso il luogo di spettacolo con largo anticipo rispetto all’orario di inizio.
- Per accedere è obbligatorio indossare la mascherina, che dovrà essere mantenuta anche durante la rappresentazione, e sanificare le mani utilizzando gli appositi dispenser.
- Il personale all'ingresso è provvisto di appositi termoscanner per la misurazione della temperatura. Gli spettatori con temperatura uguale o superiore a 37,5° non potranno accedere al luogo di spettacolo.
- I posti assegnati garantiscono il rispetto delle norme sul distanziamento sociale.
- Il pubblico è invitato a seguire le indicazioni del personale di sala e gli avvisi sonori e visivi presenti all’interno dei luoghi di rappresentazione.