Lo spettacolo Ad vitam della coreografa Carlotta Sagna in occasione della prima replica (7 settembre) è seguito dal talk La normalità impossibile affidato alla sociologa Chiara Saraceno.
-
Teatro Grassi
La serata del 7 settembre è organizzata in due momenti, lo spettacolo Ad vitam della coreografa Carlotta Sagna e il talk La normalità impossibile affidato alla sociologa Chiara Saraceno. La serata dell'8 settembre prevede unicamente lo spettacolo Ad vitam.
«Ho letto lo slogan che reclamizzava un prodotto “Per uomini che sanno vivere”. Mi sono chiesta: “e gli altri?” Così ho iniziato a leggere le storie di coloro che si sentono meno a proprio agio nella vita. Mi sono imbattuta in una definizione che mi piace molto: le persone che incontrano difficoltà a stare nella nostra società sono artisti e psicotici. Quando dici a un artista “sei pazzo” gli fai innegabilmente un complimento».
Così la coreografa italo-francese Carlotta Sagna illustra le ragioni del suo lavoro, Ad vitam, spettacolo che affronta il terreno della vulnerabilità, della fragilità dell’individuo, indagando la sottile linea che separa il normale dal patologico e mettendo in discussione il confine tra i due ambiti, perché «Il precipizio è alla portata di tutti, la vita ci fa affacciare più volte sul baratro: fare un passo e caderci dentro è solo una piccola debolezza».
Chiara Saraceno è un'importante sociologa italiana: si è lungamente occupata di mutamenti familiari, della questione femminile, dei rapporti tra generi e generazioni. In questo incontro con il pubblico, che succede immediatamente alla visione di Ad vitam della coreografa Carlotta Sagna, Saraceno si metterà alla prova con un esercizio inedito: rispondere a uno spettacolo teatrale a partire dal proprio pronto di vista. Prendendo spunto dal personaggio che Sagna ritrae con gesti e parole, Saraceno condurrà lo spettatore in un’analisi, a tratti puntuale e rigorosa, a tratti istintiva ed emotiva, attorno alle questioni della normalità, questo “territorio impossibile”, fatto di zone di solo margine, il cui altrove - la “follia” - è più vicino a noi di quanto crediamo.
L'appuntamento è inserito nella prospettiva ENDLING E ALTRE COSE PERDUTE, a cura de lacasadargilla. ENDLING E ALTRE COSE PERDUTE esplora i temi della ‘fine’, intesa in senso ampio come estinzione delle specie, delle società, ma anche della memoria, del tempo e delle relazioni. L’estinzione non è solo l’estinzione classica delle specie, di tutti quegli organismi complessi e delicati che formano il nostro pianeta, ma è anche nelle ‘strade interrotte’ delle nostre vite, delle relazioni mancate, delle alleanze, del passato cui apparteniamo e del futuro che possiamo solo intravedere. E la Terra è il nostro campo d’azione, il solo prezioso terreno concreto della vita per come la conosciamo, il primo campo d’indagine sui sistemi complessi che reggono relazioni, immaginazioni, antropologie ed ecosistemi che resistono – sfiorando la rovina – alle mutazioni geologiche, biologiche e umane.
Carlotta Sagna riceve la sua prima formazione da sua madre Anna Sagna coreografa e pedagoga a Torino, all’accademia di danza classica di Montecarlo e a Mudra a Bruxelles, la scuola di Maurice Béjart. Ha collaborato con Micha van Hoecke, Anne Teresa de Keersmaeker, Cesare Ronconi, Jan Lauwers, Caterina Sagna, Dan Jemmett, Sylvie Reteuna, Maxence Rey, Jean-Christophe Bleton. E interprete delle creazioni di Georges Appaix dal 2017. Ha fondato una sua compagnia, per la quale ha scritto e coreografato una decina di spettacoli, interessandosi sempre all’interazione tra danza e testo.
Chiara Saraceno, honorary fellow presso il Collegio Carlo Alberto di Torino, è stata professoressa di sociologia della famiglia prima all’Università di Trento e poi di Torino e, per cinque anni, professoressa di ricerca presso il Wissenschaftszentrum Berlin für Sozialforschung. Nel 1998-2001 è stata presidente della Commissione di indagine sulla povertà e l’esclusione sociale in Italia. Tra i suoi libri recenti, il Welfare, il Mulino 2021; Poverty in Italy (con D. Benassi e E. Morlicchio), Policy Press 2020; L’equivoco della famiglia, Laterza 2017; Mamme e papà. il Mulino 2016; “Il Lavoro non basta. La povertà in Europa negli anni della crisi, Feltrinelli 2015; Coppie e famiglie. Non è questione di natura, Feltrinelli 2016. Nel 2005 è stata nominata dal Presidente Ciampi Grande ufficiale della Repubblica Italiana. Nel 2011 la British Academy l’ha designata corresponding fellow. È presidente della Rete Italiana di Cultura popolare e co-coordinatrice dell’Alleanza per l’Infanzia. Collabora ai quotidiani la Repubblica e La Stampa.
Durata: 65' con intervallo
La serata del 7 settembre è organizzata in due momenti, lo spettacolo Ad vitam della coreografa Carlotta Sagna e il talk La normalità impossibile affidato alla sociologa Chiara Saraceno. La serata dell'8 settembre prevede unicamente lo spettacolo Ad vitam.
«Ho letto lo slogan che reclamizzava un prodotto “Per uomini che sanno vivere”. Mi sono chiesta: “e gli altri?” Così ho iniziato a leggere le storie di coloro che si sentono meno a proprio agio nella vita. Mi sono imbattuta in una definizione che mi piace molto: le persone che incontrano difficoltà a stare nella nostra società sono artisti e psicotici. Quando dici a un artista “sei pazzo” gli fai innegabilmente un complimento».
Così la coreografa italo-francese Carlotta Sagna illustra le ragioni del suo lavoro, Ad vitam, spettacolo che affronta il terreno della vulnerabilità, della fragilità dell’individuo, indagando la sottile linea che separa il normale dal patologico e mettendo in discussione il confine tra i due ambiti, perché «Il precipizio è alla portata di tutti, la vita ci fa affacciare più volte sul baratro: fare un passo e caderci dentro è solo una piccola debolezza».
Chiara Saraceno è un'importante sociologa italiana: si è lungamente occupata di mutamenti familiari, della questione femminile, dei rapporti tra generi e generazioni. In questo incontro con il pubblico, che succede immediatamente alla visione di Ad vitam della coreografa Carlotta Sagna, Saraceno si metterà alla prova con un esercizio inedito: rispondere a uno spettacolo teatrale a partire dal proprio pronto di vista. Prendendo spunto dal personaggio che Sagna ritrae con gesti e parole, Saraceno condurrà lo spettatore in un’analisi, a tratti puntuale e rigorosa, a tratti istintiva ed emotiva, attorno alle questioni della normalità, questo “territorio impossibile”, fatto di zone di solo margine, il cui altrove - la “follia” - è più vicino a noi di quanto crediamo.
L'appuntamento è inserito nella prospettiva ENDLING E ALTRE COSE PERDUTE, a cura de lacasadargilla. ENDLING E ALTRE COSE PERDUTE esplora i temi della ‘fine’, intesa in senso ampio come estinzione delle specie, delle società, ma anche della memoria, del tempo e delle relazioni. L’estinzione non è solo l’estinzione classica delle specie, di tutti quegli organismi complessi e delicati che formano il nostro pianeta, ma è anche nelle ‘strade interrotte’ delle nostre vite, delle relazioni mancate, delle alleanze, del passato cui apparteniamo e del futuro che possiamo solo intravedere. E la Terra è il nostro campo d’azione, il solo prezioso terreno concreto della vita per come la conosciamo, il primo campo d’indagine sui sistemi complessi che reggono relazioni, immaginazioni, antropologie ed ecosistemi che resistono – sfiorando la rovina – alle mutazioni geologiche, biologiche e umane.
Carlotta Sagna riceve la sua prima formazione da sua madre Anna Sagna coreografa e pedagoga a Torino, all’accademia di danza classica di Montecarlo e a Mudra a Bruxelles, la scuola di Maurice Béjart. Ha collaborato con Micha van Hoecke, Anne Teresa de Keersmaeker, Cesare Ronconi, Jan Lauwers, Caterina Sagna, Dan Jemmett, Sylvie Reteuna, Maxence Rey, Jean-Christophe Bleton. E interprete delle creazioni di Georges Appaix dal 2017. Ha fondato una sua compagnia, per la quale ha scritto e coreografato una decina di spettacoli, interessandosi sempre all’interazione tra danza e testo.
Chiara Saraceno, honorary fellow presso il Collegio Carlo Alberto di Torino, è stata professoressa di sociologia della famiglia prima all’Università di Trento e poi di Torino e, per cinque anni, professoressa di ricerca presso il Wissenschaftszentrum Berlin für Sozialforschung. Nel 1998-2001 è stata presidente della Commissione di indagine sulla povertà e l’esclusione sociale in Italia. Tra i suoi libri recenti, il Welfare, il Mulino 2021; Poverty in Italy (con D. Benassi e E. Morlicchio), Policy Press 2020; L’equivoco della famiglia, Laterza 2017; Mamme e papà. il Mulino 2016; “Il Lavoro non basta. La povertà in Europa negli anni della crisi, Feltrinelli 2015; Coppie e famiglie. Non è questione di natura, Feltrinelli 2016. Nel 2005 è stata nominata dal Presidente Ciampi Grande ufficiale della Repubblica Italiana. Nel 2011 la British Academy l’ha designata corresponding fellow. È presidente della Rete Italiana di Cultura popolare e co-coordinatrice dell’Alleanza per l’Infanzia. Collabora ai quotidiani la Repubblica e La Stampa.
Durata: 65' con intervallo
La Locandina
Ad vitam
coreografia e interpretazione Carlotta Sagna
testo Anna Sagna e Carlotta Sagna
luci Philippe Gladieux
costumi Alexandra Bertaut
partner alla creazione (2009): coproduzione Arcadi / Torinodanza Festival / L’Espal, scène conventionnée Le Mans. Con il sostegno di Direction Régionale des Affaires Culturelles d’Ile-de-France- Ministère de la Culture et de la Communication con il sostegno di La Ménagerie de Verre nell’ambito di Studiolab residenze creative Ferme du Buisson, Scène nationale de Marne La Vallée (FR) / L’Espal, scène conventionnée, Le Mans (FR)
produzione della ripresa Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
La normalità impossibile
con Chiara Saraceno
Biglietti
Posto unico € 12
Clicca qui per sapere come e dove acquistare
Misure di sicurezza per accedere agli spettacoli
- Per evitare code e assembramenti si invita il pubblico a presentarti presso il luogo di spettacolo con anticipo rispetto all’orario di inizio.
- Per accedere è obbligatorio indossare la mascherina (o altro sistema di protezione approvato dalla Regione Lombardia ed è vietato l’utilizzo di mascherine di comunità). La mascherina dovrà essere mantenuta per tutta la durata dello spettacolo. Saranno rese disponibili mascherine chirurgiche “di cortesia” nel caso in cui gli spettatori ne fossero sprovvisti. Sanificare le mani utilizzando gli appositi dispenser.
- Il personale all'ingresso è provvisto di appositi termoscanner per la misurazione della temperatura. Gli spettatori con temperatura uguale o superiore a 37,5° non potranno accedere al luogo di spettacolo.
- I posti assegnati garantiscono il rispetto delle norme sul distanziamento interpersonale.
- Il pubblico è invitato a seguire le indicazioni del personale di sala e gli avvisi sonori e visivi presenti all’interno dei luoghi di rappresentazione.
Gruppi e pubblico organizzato
Per informazioni sui biglietti per il pubblico organizzato:
tel. 02 72 333 216
mail promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it