Mark O’Connell autore di Appunti da un'Apocalisse (il Saggiatore, 2021) ragiona con Maddalena Parise e Margherita Mauro su cosa stia facendo concretamente l’umanità per evitare la fine.
Teatro Grassi
In Appunti da un'Apocalisse Mark O’Connell ragiona con Maddalena Parise e Margherita Mauro su cosa stia facendo concretamente l’umanità per evitare la fine, un ragionamento che si snoda lungo i bunker di lusso costruiti in Sud Dakota, in Nuova Zelanda scelta dai tycoon della Silicon Valley come rifugio dal collasso sociale, fino a Chernobyl. Una riflessione sull’Apocalisse perturbante, quasi mondana, che rivela di noi una capacità negativa: trasformarla in ossessione privata. L’Apocalisse rivela così la propria matrice capitalista: qualcosa in cui gli uomini, i nostri simili, sono ‘altri’ da cui bisogna guardarsi, competitor. Indicando tragicamente l’incapacità del nostro presente di tradurla in azioni politiche e comunitarie. Epicentro della riflessione è, per contrasto, il generare, come pulsione e divieto - che mondo i nostri figli dovranno abitare? Francesco Villano legge degli estratti del libro.
Mark O’Connell (Kilkenny, 1979) è un giornalista e critico irlandese. Scrive su The New York Times Magazine, Slate e The Guardian e ha insegnato Letteratura contemporanea al Trinity College di Dublino. In Italia ha pubblicato Essere una macchina (Adelphi, 2018) e Appunti da un'Apocalisse (il Saggiatore, 2021).
L'appuntamento è inserito nell'itinerario ENDLING E ALTRE COSE PERDUTE, a cura de lacasadargilla.
ENDLING E ALTRE COSE PERDUTE esplora i temi della ‘fine’, intesa in senso ampio come estinzione delle specie, delle società, ma anche della memoria, del tempo e delle relazioni. L’estinzione non è solo l’estinzione classica delle specie, di tutti quegli organismi complessi e delicati che formano il nostro pianeta, ma è anche nelle ‘strade interrotte’ delle nostre vite, delle relazioni mancate, delle alleanze, del passato cui apparteniamo e del futuro che possiamo solo intravedere. E la Terra è il nostro campo d’azione, il solo prezioso terreno concreto della vita per come la conosciamo, il primo campo d’indagine sui sistemi complessi che reggono relazioni, immaginazioni, antropologie ed ecosistemi che resistono – sfiorando la rovina – alle mutazioni geologiche, biologiche e umane.
Durata: 60' senza intervallo
In Appunti da un'Apocalisse Mark O’Connell ragiona con Maddalena Parise e Margherita Mauro su cosa stia facendo concretamente l’umanità per evitare la fine, un ragionamento che si snoda lungo i bunker di lusso costruiti in Sud Dakota, in Nuova Zelanda scelta dai tycoon della Silicon Valley come rifugio dal collasso sociale, fino a Chernobyl. Una riflessione sull’Apocalisse perturbante, quasi mondana, che rivela di noi una capacità negativa: trasformarla in ossessione privata. L’Apocalisse rivela così la propria matrice capitalista: qualcosa in cui gli uomini, i nostri simili, sono ‘altri’ da cui bisogna guardarsi, competitor. Indicando tragicamente l’incapacità del nostro presente di tradurla in azioni politiche e comunitarie. Epicentro della riflessione è, per contrasto, il generare, come pulsione e divieto - che mondo i nostri figli dovranno abitare? Francesco Villano legge degli estratti del libro.
Mark O’Connell (Kilkenny, 1979) è un giornalista e critico irlandese. Scrive su The New York Times Magazine, Slate e The Guardian e ha insegnato Letteratura contemporanea al Trinity College di Dublino. In Italia ha pubblicato Essere una macchina (Adelphi, 2018) e Appunti da un'Apocalisse (il Saggiatore, 2021).
L'appuntamento è inserito nell'itinerario ENDLING E ALTRE COSE PERDUTE, a cura de lacasadargilla.
ENDLING E ALTRE COSE PERDUTE esplora i temi della ‘fine’, intesa in senso ampio come estinzione delle specie, delle società, ma anche della memoria, del tempo e delle relazioni. L’estinzione non è solo l’estinzione classica delle specie, di tutti quegli organismi complessi e delicati che formano il nostro pianeta, ma è anche nelle ‘strade interrotte’ delle nostre vite, delle relazioni mancate, delle alleanze, del passato cui apparteniamo e del futuro che possiamo solo intravedere. E la Terra è il nostro campo d’azione, il solo prezioso terreno concreto della vita per come la conosciamo, il primo campo d’indagine sui sistemi complessi che reggono relazioni, immaginazioni, antropologie ed ecosistemi che resistono – sfiorando la rovina – alle mutazioni geologiche, biologiche e umane.
Durata: 60' senza intervallo
La Locandina
Appunti da un'Apocalisse
con Mark O‘Connel
moderano Maddalena Parise e Margherita Mauro
legge Francesco Villano
Biglietti
Posto unico € 5
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Misure di sicurezza per accedere agli spettacoli
- Per evitare code e assembramenti si invita il pubblico a presentarti presso il luogo di spettacolo con anticipo rispetto all’orario di inizio.
- Per accedere è obbligatorio indossare la mascherina (o altro sistema di protezione approvato dalla Regione Lombardia ed è vietato l’utilizzo di mascherine di comunità). La mascherina dovrà essere mantenuta per tutta la durata dello spettacolo. Saranno rese disponibili mascherine chirurgiche “di cortesia” nel caso in cui gli spettatori ne fossero sprovvisti. Sanificare le mani utilizzando gli appositi dispenser.
- Il personale all'ingresso è provvisto di appositi termoscanner per la misurazione della temperatura. Gli spettatori con temperatura uguale o superiore a 37,5° non potranno accedere al luogo di spettacolo.
- I posti assegnati garantiscono il rispetto delle norme sul distanziamento interpersonale.
- Il pubblico è invitato a seguire le indicazioni del personale di sala e gli avvisi sonori e visivi presenti all’interno dei luoghi di rappresentazione.
Gruppi e pubblico organizzato
Per informazioni sui biglietti per il pubblico organizzato:
tel. 02 72 333 216
mail promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it