Liv Ferracchiati sceglie Platonov di Čechov per approfondire il meccanismo che lega, in un artista, intuizione, scrittura e vita. «Conviene osservare con indulgenza Platonov – spiega – perché nei suoi slanci, nelle sue miserie, nelle sue paure e nei suoi inconsolabili dolori, ritroviamo i nostri».
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Teatro Grassi
Nella tenuta di Anna Petrovna, d’estate, si consuma la storia del maestro elementare Platonov, incline all’alcool, conteso tra quattro donne: la moglie Sasha, la padrona di casa, la moglie del figliastro di costei, Sof’ia, e una giovane collega. Scritta da Čechov intorno ai vent’anni, la commedia fu pubblicata postuma.
«Come può un’opera d’arte influenzare una vita? – si chiede Liv Ferracchiati –. Platonov, inteso come testo drammaturgico, sempre e solo letto, mai pensato da rappresentarsi, per me è stato un incontro. Negli anni ho continuato a pensare al suo personaggio principale, alle sue fragilità, al suo fascino che è una voragine e alle altre figure che ruotano intorno a lui. Figure che, in qualche modo, sono entrate a far parte del mio immaginario. Il confronto con la tipologia umana di Platonov è stato un dialogo con una vera e propria materia organica. Insomma, una lettura ha influenzato una vita, la mia. Trovavo rifugio nell’inazione di Platonov, nella sua paralisi tra attrazione e repulsione, tra paura e eccitazione, nel suo non agire e nel suo sottrarsi. Nel non scegliere tra le quattro donne che gli si offrono, come se ognuna potesse dare una soluzione alla sua esistenza. Non sceglie perché, alla fine, non si può. Come si può scegliere solo una possibilità?
Una definizione identitaria non fluida? E come si argina, allora, il Caos liberato se questo può portare, come accade a Platonov, all’autodistruzione? Tutto è confuso, imbrogliato, forse conviene osservare con indulgenza Platonov, perché nei suoi slanci, nelle sue miserie, nelle sue paure e nei suoi inconsolabili dolori, ritroviamo i nostri».
Durata: 1 ora e 40 minuti
Nella tenuta di Anna Petrovna, d’estate, si consuma la storia del maestro elementare Platonov, incline all’alcool, conteso tra quattro donne: la moglie Sasha, la padrona di casa, la moglie del figliastro di costei, Sof’ia, e una giovane collega. Scritta da Čechov intorno ai vent’anni, la commedia fu pubblicata postuma.
«Come può un’opera d’arte influenzare una vita? – si chiede Liv Ferracchiati –. Platonov, inteso come testo drammaturgico, sempre e solo letto, mai pensato da rappresentarsi, per me è stato un incontro. Negli anni ho continuato a pensare al suo personaggio principale, alle sue fragilità, al suo fascino che è una voragine e alle altre figure che ruotano intorno a lui. Figure che, in qualche modo, sono entrate a far parte del mio immaginario. Il confronto con la tipologia umana di Platonov è stato un dialogo con una vera e propria materia organica. Insomma, una lettura ha influenzato una vita, la mia. Trovavo rifugio nell’inazione di Platonov, nella sua paralisi tra attrazione e repulsione, tra paura e eccitazione, nel suo non agire e nel suo sottrarsi. Nel non scegliere tra le quattro donne che gli si offrono, come se ognuna potesse dare una soluzione alla sua esistenza. Non sceglie perché, alla fine, non si può. Come si può scegliere solo una possibilità?
Una definizione identitaria non fluida? E come si argina, allora, il Caos liberato se questo può portare, come accade a Platonov, all’autodistruzione? Tutto è confuso, imbrogliato, forse conviene osservare con indulgenza Platonov, perché nei suoi slanci, nelle sue miserie, nelle sue paure e nei suoi inconsolabili dolori, ritroviamo i nostri».
Durata: 1 ora e 40 minuti
La Locandina
La tragedia è finita, Platonov
di Liv Ferracchiati
con scene dal Platonov di Anton Čechov
con (in ordine alfabetico) Francesca Fatichenti, Liv Ferracchiati, Riccardo Goretti, Alice Spisa, Petra Valentini, Matilde Vigna
aiuto regia Anna Zanetti
dramaturg di scena Greta Cappelletti
costumi Francesca Pieroni
ideazione e realizzazione costumi in carta e costumista assistente Lucia Menegazzo
luci Emiliano Austeri
suono Giacomo Agnifili
lettore collaboratore Emilia Soldati
consulenza linguistica Tatiana Olear
produzione Teatro Stabile dell’Umbria
in collaborazione con Spoleto Festival dei Due Mondi
Si avvisa il gentile pubblico che durante lo spettacolo verranno utilizzate luci stroboscopiche
Biglietti
Categoria spettacolo Ospitalità
Platea Intero € 33 | Ridotto (under 26 e over 65) € 21
Balconata Intero € 26 | Ridotto (Under 26 e over 65) € 18
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