Un corto circuito spiazzante: Stefano Massini (primo italiano vincitore del Tony Award, con Lehman Trilogy) in questo spettacolo non si propone di raccontare Gaber, bensì racconta a Gaber.
Ma racconta cosa? Semplicemente storie, personaggi, vicende realmente accadute, incontri e memorie che lo scrittore non avrebbe mai intercettato, se non fossero state attratte dalla calamita delle canzoni del signor G. Perché aveva ragione Borges: ogni verso evoca altri versi, ogni creazione semina altri raccolti, ogni opera muta forma in un’ennesima opera.
Cosa accade allora se un narratore come Massini si lascia ispirare dai brani di Giorgio Gaber? Cosa prende forma sul palcoscenico se i racconti del “più popolare cantastorie del momento” (Repubblica) sbocciano dentro le canzoni della premiata ditta Gaber-Luporini? In un cantiere poetico contagioso e intrigante, il palcoscenico si popola di personaggi fra i più diversi e inattesi. Sono geografie del nostro essere, sono cartografie dell’esistenza, sono rotte nell’oceano di un mondo sbandato, sono danze di fuochi per illuminare la notte del nostro vagare, scoprendo che tutti in fondo attendiamo solo il momento in cui saremo, finalmente, capaci di amare.
Da I mostri che abbiamo dentro a La parola io, da Non insegnate ai bambini a Se io sapessi e molti altri brani, Massini sceglie di coinvolgere il pubblico in un viaggio di echi e rimandi, in un unico grande omaggio a Gaber. Se poi in scena si aggiungono i suoni e i colori di un’orchestra di musicisti da ogni parte del mondo, riuniti sotto il marchio ormai noto dell’OMA di Arezzo, ecco spiegata l’attesa per questo incontro così voluto e cercato dalla Fondazione Giorgio Gaber.
Lo spettacolo va in scena all’interno di ARIA Ex Macello, che ospita eventi temporanei che intendono svelare questa importante parte della città e valorizzare le fasi di trasformazione, sperimentando linguaggi artistici diversificati: concerti, spettacoli di teatro e di danza, allestimenti e visite esplorative. ARIA è il progetto di rigenerazione urbana che trasformerà il sito dell’Ex Macello di Milano in una nuova idea di città. Ed è proprio la città la protagonista di molti testi di Gaber che raccontano storie di personaggi, strade e case, quartieri del centro e delle periferie, fabbriche e luoghi del lavoro. Attraverso le esplorazioni evocative dei suoi brani prende forma un collegamento sottile ed emotivo tra parole e immagini, tra storia e innovazione, tra luoghi dismessi e nuove identità urbane e sociali.
Durata: 120’ senza intervallo
Ma racconta cosa? Semplicemente storie, personaggi, vicende realmente accadute, incontri e memorie che lo scrittore non avrebbe mai intercettato, se non fossero state attratte dalla calamita delle canzoni del signor G. Perché aveva ragione Borges: ogni verso evoca altri versi, ogni creazione semina altri raccolti, ogni opera muta forma in un’ennesima opera.
Cosa accade allora se un narratore come Massini si lascia ispirare dai brani di Giorgio Gaber? Cosa prende forma sul palcoscenico se i racconti del “più popolare cantastorie del momento” (Repubblica) sbocciano dentro le canzoni della premiata ditta Gaber-Luporini? In un cantiere poetico contagioso e intrigante, il palcoscenico si popola di personaggi fra i più diversi e inattesi. Sono geografie del nostro essere, sono cartografie dell’esistenza, sono rotte nell’oceano di un mondo sbandato, sono danze di fuochi per illuminare la notte del nostro vagare, scoprendo che tutti in fondo attendiamo solo il momento in cui saremo, finalmente, capaci di amare.
Da I mostri che abbiamo dentro a La parola io, da Non insegnate ai bambini a Se io sapessi e molti altri brani, Massini sceglie di coinvolgere il pubblico in un viaggio di echi e rimandi, in un unico grande omaggio a Gaber. Se poi in scena si aggiungono i suoni e i colori di un’orchestra di musicisti da ogni parte del mondo, riuniti sotto il marchio ormai noto dell’OMA di Arezzo, ecco spiegata l’attesa per questo incontro così voluto e cercato dalla Fondazione Giorgio Gaber.
Lo spettacolo va in scena all’interno di ARIA Ex Macello, che ospita eventi temporanei che intendono svelare questa importante parte della città e valorizzare le fasi di trasformazione, sperimentando linguaggi artistici diversificati: concerti, spettacoli di teatro e di danza, allestimenti e visite esplorative. ARIA è il progetto di rigenerazione urbana che trasformerà il sito dell’Ex Macello di Milano in una nuova idea di città. Ed è proprio la città la protagonista di molti testi di Gaber che raccontano storie di personaggi, strade e case, quartieri del centro e delle periferie, fabbriche e luoghi del lavoro. Attraverso le esplorazioni evocative dei suoi brani prende forma un collegamento sottile ed emotivo tra parole e immagini, tra storia e innovazione, tra luoghi dismessi e nuove identità urbane e sociali.
Durata: 120’ senza intervallo
La Locandina
Biglietti
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria