Da dieci anni l’opera-dibattito sulla legalità di Minoli e Giordano attraversa l’Italia raccontando storie di resistenza e lotta alla criminalità organizzata, in collaborazione con le università e le associazioni che presidiano il territorio. «Il teatro –spiegano le autrici – non dà lezioni di vita e non offre soluzioni a buon mercato, ma stimoli e opportunità per conoscere e riflettere».
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Teatro Grassi
Torna in scena l’opera-dibattito sulla legalità che debuttò nella stagione 2011 al Teatro di San Carlo di Napoli, approdando nel 2017 al Piccolo Teatro, dove compì un’ulteriore evoluzione narrativa, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e in particolare con il Corso di Sociologia della Criminalità organizzata di Nando dalla Chiesa.
Dopo tante storie raccontate, la forma scenica si è modificata grazie a una narrazione segnata dal bisogno di capire il nostro prossimo futuro, minacciato da un disimpegno che lascia ancora più spazio al potere criminale, alla “prassi” della corruzione come modus vivendi. «Purtroppo, non possiamo più parlare solo di “infiltrazioni del crimine” – spiegano le autrici – ma di “complicità con il crimine”, di “prassi criminale” a cui ci stiamo abituando, con distratta colpevolezza. Il teatro non dà lezioni di vita e non ci offre soluzioni a buon mercato, offre stimoli e opportunità di conoscere e di riflettere, questo noi cerchiamo di fare, con convinzione, pensando soprattutto ai ragazzi. E proprio ai ragazzi ci rivolgiamo con un lavoro che, parallelamente realizziamo nelle scuole di tutta Italia perché lo spettacolo non sia solo un’occasione isolata ma parte di un percorso di avvicinamento a temi fondamentali per la loro crescita».
La drammaturgia dello spettacolo di volta in volta si arricchisce di storie riguardanti la regione in cui è presentato. Il lavoro di ricerca e di scrittura si avvale della collaborazione delle università partner: CROSS-Osservatorio sulla Criminalità Organizzata, LARCO-Laboratorio Analisi e ricerca sulla criminalità organizzata - Università degli studi di Torino, Università di Pisa - Master in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, Università di Bologna – Master Gestione e Riutilizzo di Beni e Aziende confiscati alle mafie. Età consigliata dai 12 anni per una buona comprensione dei temi affrontati.
Durata: 60 minuti
Per saperne di più
Programma di sala
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Dopo tante storie raccontate, la forma scenica si è modificata grazie a una narrazione segnata dal bisogno di capire il nostro prossimo futuro, minacciato da un disimpegno che lascia ancora più spazio al potere criminale, alla “prassi” della corruzione come modus vivendi. «Purtroppo, non possiamo più parlare solo di “infiltrazioni del crimine” – spiegano le autrici – ma di “complicità con il crimine”, di “prassi criminale” a cui ci stiamo abituando, con distratta colpevolezza. Il teatro non dà lezioni di vita e non ci offre soluzioni a buon mercato, offre stimoli e opportunità di conoscere e di riflettere, questo noi cerchiamo di fare, con convinzione, pensando soprattutto ai ragazzi. E proprio ai ragazzi ci rivolgiamo con un lavoro che, parallelamente realizziamo nelle scuole di tutta Italia perché lo spettacolo non sia solo un’occasione isolata ma parte di un percorso di avvicinamento a temi fondamentali per la loro crescita».
La drammaturgia dello spettacolo di volta in volta si arricchisce di storie riguardanti la regione in cui è presentato. Il lavoro di ricerca e di scrittura si avvale della collaborazione delle università partner: CROSS-Osservatorio sulla Criminalità Organizzata, LARCO-Laboratorio Analisi e ricerca sulla criminalità organizzata - Università degli studi di Torino, Università di Pisa - Master in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, Università di Bologna – Master Gestione e Riutilizzo di Beni e Aziende confiscati alle mafie. Età consigliata dai 12 anni per una buona comprensione dei temi affrontati.
Durata: 60 minuti
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Programma di sala
LeggiLa Locandina
Se dicessimo la verità – Ultimo capitolo
da un’idea di Giulia Minoli
drammaturgia Emanuela Giordano e Giulia Minoli
regia Emanuela Giordano
musiche originali Tommaso Di Giulio
aiuto regia Tania Ciletti
con Daria D’Aloia, Giuseppe Gaudino, Domenico Macrì, Valentina Minzoni
e con Leonardo Ceccarelli alla chitarra e Paolo Volpini alla batteria
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e Centro Teatrale Bresciano
SE DICESSIMO LA VERITA’ – Ultimo capitolo è parte integrante de Il Palcoscenico della legalità
un progetto di CCO - Crisi Come Opportunità promosso con CROSS - Osservatorio sulla Criminalità Organizzata, LARCO- Laboratorio Analisi e ricerca sulla criminalità organizzata - Università degli studi di Torino, Fondazione Pol.i.s, Fondazione Falcone, Centro Studi Paolo Borsellino, Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, Fondazione Silvia Ruotolo, AddioPizzo, DaSud, Italiachecambia.org, Fondazione Giancarlo Siani Onlus.
In collaborazione con Università di Pisa - Master in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, Università di Bologna – Master Gestione e Riutilizzo di Beni e Aziende confiscati alle mafie.
Biglietti
Categoria spettacolo Produzione
Platea Intero € 40 | Ridotto (under 26 e over 65) € 23
Balconata Intero € 32 | Ridotto (Under 26 e over 65) € 20
Abbonamenti
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Gruppi e pubblico organizzato
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tel. 02 72 333 216
mail promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it