Grazie a un QR code, lo spettatore può ascoltare il testo di Olivia Laing ed essere così in qualche modo costretto a mutare il passo e lo sguardo in relazione al paesaggio urbano, alla propria solitudine e all’opera d’arte come resistenza e testimonianza. Una performance urbana, un progetto metropolitano, che accompagna lo spettatore attraverso alcuni luoghi della città
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Chiostro Nina Vinchi
Prima di recarvi al Teatro Grassi, ricordatevi di caricare il cellulare e portare un paio di cuffie o auricolari, vi serviranno poi solo occhi, orecchie e gambe.
“Immaginate di stare alla finestra, di notte, al sesto o al settimo o al quarantatreesimo piano di un edificio. La città si rivela come un insieme di celle, centinaia di migliaia di finestre, alcune buie, altre inondate di luce verde o bianca o dorata”. Olivia Laing cammina per le strade di New York e ne disegna una mappa peculiare e affettiva, come una cartografia tracciata lungo l’abisso dell’isolamento. New York diventa grazie a Laing tutte le città che abbiamo attraversato e racconta in maniera particolarissima una solitudine che può essere solo urbana.
Un libro formidabile che attraversa la solitudine fino e oltre il nostro presente; articolato in sette capitoli per sette inquilini speciali, sette artisti che hanno popolato la città sola di Olivia Laing, una vera e propria “città a sé stante” che scopriamo essere, in fondo, un posto molto affollato. Si comincia con i quadri-acquario di Edward Hopper, per proseguire con Andy Warhol che “terrorizzato dal contatto fisico” esce solo con “un’armatura di videocamere e registratori” o con David Wojnarowicz attivista, scrittore e fotografo che si scherma con la maschera di Rimbaud, fino ad arrivare a Zoe Leonard e ai suoi 302 frutti essiccati e ricuciti per riparare la propria frantumazione dovuta al lutto e alla solitudine.
Attraverso l’uso del cellulare, potete ascoltare la riduzione del testo della Laing registrato e sonorizzato appositamente per questo progetto a cielo aperto – come un’intrusione narrativa mentre si cammina per la città di Milano – ed essere così in qualche modo costretti a mutare il passo e lo sguardo in relazione al paesaggio urbano, alla propria solitudine e all’opera d’arte come resistenza e testimonianza. Una performance urbana, un progetto metropolitano, che accompagna lo spettatore attraverso alcuni luoghi della città.
Istruzioni per l’uso Un podcast, un prologo dal vivo e alcune mappe on-line. Questi gli utensili necessari a Città sola. Dopo aver acquistato il biglietto: dirigetevi al Chiostro Nina Vinchi del Teatro Grassi, in via Rovello 2, e più precisamente nella sala Conferenze. Città sola ha inizio qui, con una sosta di circa 15 minuti durante la quale ascolterete una peculiare introduzione dal vivo, la lettura del testo Camminare, vedere, essere visti che Fabrizio Sinisi ha scritto per voi nell’orizzonte di pensiero della Laing. Un racconto che è al tempo stesso una mappa, una meditazione e un’introduzione al podcast per aprire l’immaginario e suggerire soste o itinerari milanesi da seguire durante l’ascolto.
Alla fine di questo prologo dal vivo, inquadrate il QR code presente sulla cartolina che vi sarà consegnata all’ingresso. Questo vi darà accesso al podcast fino al 30 giugno. Prima di cominciare, vi suggeriamo di prendervi qualche minuto per scegliere il paesaggio in cui immergervi durante l’ascolto. Vi faremo alcune proposte che sarete naturalmente liberi di seguire o meno. La legenda e le mappe vi aiuteranno a orientarvi.
Per saperne di più
Programma di sala
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“Immaginate di stare alla finestra, di notte, al sesto o al settimo o al quarantatreesimo piano di un edificio. La città si rivela come un insieme di celle, centinaia di migliaia di finestre, alcune buie, altre inondate di luce verde o bianca o dorata”. Olivia Laing cammina per le strade di New York e ne disegna una mappa peculiare e affettiva, come una cartografia tracciata lungo l’abisso dell’isolamento. New York diventa grazie a Laing tutte le città che abbiamo attraversato e racconta in maniera particolarissima una solitudine che può essere solo urbana.
Un libro formidabile che attraversa la solitudine fino e oltre il nostro presente; articolato in sette capitoli per sette inquilini speciali, sette artisti che hanno popolato la città sola di Olivia Laing, una vera e propria “città a sé stante” che scopriamo essere, in fondo, un posto molto affollato. Si comincia con i quadri-acquario di Edward Hopper, per proseguire con Andy Warhol che “terrorizzato dal contatto fisico” esce solo con “un’armatura di videocamere e registratori” o con David Wojnarowicz attivista, scrittore e fotografo che si scherma con la maschera di Rimbaud, fino ad arrivare a Zoe Leonard e ai suoi 302 frutti essiccati e ricuciti per riparare la propria frantumazione dovuta al lutto e alla solitudine.
Attraverso l’uso del cellulare, potete ascoltare la riduzione del testo della Laing registrato e sonorizzato appositamente per questo progetto a cielo aperto – come un’intrusione narrativa mentre si cammina per la città di Milano – ed essere così in qualche modo costretti a mutare il passo e lo sguardo in relazione al paesaggio urbano, alla propria solitudine e all’opera d’arte come resistenza e testimonianza. Una performance urbana, un progetto metropolitano, che accompagna lo spettatore attraverso alcuni luoghi della città.
Istruzioni per l’uso Un podcast, un prologo dal vivo e alcune mappe on-line. Questi gli utensili necessari a Città sola. Dopo aver acquistato il biglietto: dirigetevi al Chiostro Nina Vinchi del Teatro Grassi, in via Rovello 2, e più precisamente nella sala Conferenze. Città sola ha inizio qui, con una sosta di circa 15 minuti durante la quale ascolterete una peculiare introduzione dal vivo, la lettura del testo Camminare, vedere, essere visti che Fabrizio Sinisi ha scritto per voi nell’orizzonte di pensiero della Laing. Un racconto che è al tempo stesso una mappa, una meditazione e un’introduzione al podcast per aprire l’immaginario e suggerire soste o itinerari milanesi da seguire durante l’ascolto.
Alla fine di questo prologo dal vivo, inquadrate il QR code presente sulla cartolina che vi sarà consegnata all’ingresso. Questo vi darà accesso al podcast fino al 30 giugno. Prima di cominciare, vi suggeriamo di prendervi qualche minuto per scegliere il paesaggio in cui immergervi durante l’ascolto. Vi faremo alcune proposte che sarete naturalmente liberi di seguire o meno. La legenda e le mappe vi aiuteranno a orientarvi.
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