Impastando una fiaba del Cunto de li cunti di Giambattista Basile assieme a un’antica tradizione meridionale, Emma Dante crea il suo Pupo di zucchero: il dolce da offrire ai defunti, venuti a trovare coloro che sono rimasti, nella notte del 2 novembre. Una celebrazione dei morti, una festa della vita.
-
Teatro Studio Melato
Il 2 novembre è il giorno dei morti. Un vecchio «‘nzenziglio e spetacchiato» – raggrinzito e spelacchiato –, rimasto solo in una casa vuota, prepara una pietanza tradizionale per onorare la festa. Con acqua, farina e zucchero impasta l’esca «pe li pesci de lo cielo»: il pupo di zucchero, una statuetta antropomorfa dipinta con colori vivaci. In attesa che l’impasto lieviti, richiama alla memoria la sua famiglia di morti. La casa si riempie di ricordi e di vita: mammina, una vecchia dal «core tremmolante», il giovane padre disperso in mare, le sorelle Rosa, Primula e Viola «tre ciuri c’addorano ‘e primmavera», Pedro che si strugge d’amore per Viola, zio Antonio e zia Rita «che s’abboffavano ’e mazzate», Pasqualino il figlio adottivo.
Dopo La scortecata – in scena al Teatro Grassi nell’aprile 2019 – Emma Dante torna a confrontarsi con Lo cunto de li cunti. È infatti da una fiaba di Giambattista Basile che la regista trae ispirazione per raccontare, con il suo ultimo spettacolo, un’antica tradizione meridionale: in alcuni luoghi del Sud, il 2 novembre si organizzavano banchetti ricchi di dolci e biscotti, in cambio dei regali che i parenti defunti portavano ai bambini dal regno dei morti. Durante il rituale, in quella notte, era come se mangiando quei dolci ci si cibasse delle anime dei defunti. Un momento che, come in Pupo di zucchero, diviene celebrazione della morte e festa della vita.
Durata: 60’ senza intervallo
Per saperne di più
Programma di sala
LeggiIl 2 novembre è il giorno dei morti. Un vecchio «‘nzenziglio e spetacchiato» – raggrinzito e spelacchiato –, rimasto solo in una casa vuota, prepara una pietanza tradizionale per onorare la festa. Con acqua, farina e zucchero impasta l’esca «pe li pesci de lo cielo»: il pupo di zucchero, una statuetta antropomorfa dipinta con colori vivaci. In attesa che l’impasto lieviti, richiama alla memoria la sua famiglia di morti. La casa si riempie di ricordi e di vita: mammina, una vecchia dal «core tremmolante», il giovane padre disperso in mare, le sorelle Rosa, Primula e Viola «tre ciuri c’addorano ‘e primmavera», Pedro che si strugge d’amore per Viola, zio Antonio e zia Rita «che s’abboffavano ’e mazzate», Pasqualino il figlio adottivo.
Dopo La scortecata – in scena al Teatro Grassi nell’aprile 2019 – Emma Dante torna a confrontarsi con Lo cunto de li cunti. È infatti da una fiaba di Giambattista Basile che la regista trae ispirazione per raccontare, con il suo ultimo spettacolo, un’antica tradizione meridionale: in alcuni luoghi del Sud, il 2 novembre si organizzavano banchetti ricchi di dolci e biscotti, in cambio dei regali che i parenti defunti portavano ai bambini dal regno dei morti. Durante il rituale, in quella notte, era come se mangiando quei dolci ci si cibasse delle anime dei defunti. Un momento che, come in Pupo di zucchero, diviene celebrazione della morte e festa della vita.
Durata: 60’ senza intervallo
Per saperne di più
Programma di sala
LeggiLa Locandina
liberamente ispirato a Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile
Biglietti
Categoria spettacolo Ospitalità
Platea Intero € 33 | Ridotto (under 26 e over 65) € 21
Balconata Intero € 26 | Ridotto (under 26 e over 65) € 18
Abbonamenti
Lo spettacolo è in abbonamento
Per acquistare online un abbonamento clicca qui
Come e dove acquistare
Per informazioni clicca qui
COVID-19
Leggi le linee guida per l'accesso alle attività
Gruppi e pubblico organizzato
Per informazioni sui biglietti per il pubblico organizzato:
tel. 02 72 333 216
mail promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it