A partire dal nuovo romanzo di Antonio Scurati, Lorenzo Pavolini ricompone lettere, voci e visioni in una partitura che alterna l’atroce al banale, il crudele al patetico, in un crescendo di dolore e disperazione. In scena Luca Marinelli, Francesco Russo e Barbara Chichiarelli, accompagnati dai musicisti Rodrigo D’Erasmo e Mario Conte. A cura di Davide Gasparro.
Teatro Strehler
In occasione delle celebrazioni per il 25 aprile, una cronaca teatrale cruda e drammatica degli ultimi due anni di Benito Mussolini, dal 1943 al 1945, dalla caduta del regime fascista alla Liberazione. Un mosaico polifonico, un intreccio di voci, riflessioni, documenti originali e visioni oniriche per raccontare non solo la caduta di un dittatore, ma l’intero collasso di un’epoca, la dissoluzione del potere, il risveglio tragico della coscienza collettiva.
Non una commemorazione. Non una lezione di storia, né una cronaca. Un viaggio nell’ombra. Nel cuore di una Milano sventrata, tra le rovine e le urla, si snoda il racconto di un uomo che cade – e nel suo crollo si porta dietro un’epoca. Un’Italia che urla, sprofonda, tradisce e si riscatta. Un’Italia che poi, decide finalmente di risalire. Non eroi, non narrazioni accomodanti. Solo voci. Esseri umani. Storia che brucia. Nel silenzio di una villa sul lago, tra le celle di San Vittore, nei canti partigiani, nei corpi esposti in Piazzale Loreto: lì si consuma il crepuscolo di un regime. E nasce la possibilità di una libertà. Nel raccontare la fine, celebriamo un inizio.
Estate 1943. A Milano, una città devastata dalle bombe, la popolazione vaga tra le macerie. Il paese è allo sbando, ha smarrito ogni ordine, ogni direzione. Il Duce è arrestato, il regime fascista crolla senza un colpo di pistola. E in questo vuoto assordante inizia il lungo epilogo della sua parabola. Rinchiuso, sorvegliato, dimenticato, Mussolini diventa un uomo spezzato. È un corpo decadente, abitato da fantasmi, che ancora prova a dire la sua mentre tutto intorno si dissolve. Attorno a lui prende vita la guerra civile: la Repubblica di Salò, i nazifascisti, la Resistenza, i partigiani, i GAP. Gli Alleati risalgono l’Italia, i nazisti perdono terreno, Mussolini si chiude nel suo silenzio. Poi le ultime ore: la fuga, il tentativo di mimetizzarsi tra i tedeschi, il travestimento, la cattura. La tragedia si conclude come in una farsa.
Ma più che una vicenda biografica, assistiamo a una caduta collettiva. Una discesa nel buio che riguarda un’intera nazione: un popolo che prima ha acclamato e poi ha dimenticato, che ha seguito e poi tradito, che ha odiato e infine ha resistito.
Durata: 1 ora e 30 minuti senza intervallo
Biglietti
In occasione delle celebrazioni per il 25 aprile, una cronaca teatrale cruda e drammatica degli ultimi due anni di Benito Mussolini, dal 1943 al 1945, dalla caduta del regime fascista alla Liberazione. Un mosaico polifonico, un intreccio di voci, riflessioni, documenti originali e visioni oniriche per raccontare non solo la caduta di un dittatore, ma l’intero collasso di un’epoca, la dissoluzione del potere, il risveglio tragico della coscienza collettiva.
Non una commemorazione. Non una lezione di storia, né una cronaca. Un viaggio nell’ombra. Nel cuore di una Milano sventrata, tra le rovine e le urla, si snoda il racconto di un uomo che cade – e nel suo crollo si porta dietro un’epoca. Un’Italia che urla, sprofonda, tradisce e si riscatta. Un’Italia che poi, decide finalmente di risalire. Non eroi, non narrazioni accomodanti. Solo voci. Esseri umani. Storia che brucia. Nel silenzio di una villa sul lago, tra le celle di San Vittore, nei canti partigiani, nei corpi esposti in Piazzale Loreto: lì si consuma il crepuscolo di un regime. E nasce la possibilità di una libertà. Nel raccontare la fine, celebriamo un inizio.
Estate 1943. A Milano, una città devastata dalle bombe, la popolazione vaga tra le macerie. Il paese è allo sbando, ha smarrito ogni ordine, ogni direzione. Il Duce è arrestato, il regime fascista crolla senza un colpo di pistola. E in questo vuoto assordante inizia il lungo epilogo della sua parabola. Rinchiuso, sorvegliato, dimenticato, Mussolini diventa un uomo spezzato. È un corpo decadente, abitato da fantasmi, che ancora prova a dire la sua mentre tutto intorno si dissolve. Attorno a lui prende vita la guerra civile: la Repubblica di Salò, i nazifascisti, la Resistenza, i partigiani, i GAP. Gli Alleati risalgono l’Italia, i nazisti perdono terreno, Mussolini si chiude nel suo silenzio. Poi le ultime ore: la fuga, il tentativo di mimetizzarsi tra i tedeschi, il travestimento, la cattura. La tragedia si conclude come in una farsa.
Ma più che una vicenda biografica, assistiamo a una caduta collettiva. Una discesa nel buio che riguarda un’intera nazione: un popolo che prima ha acclamato e poi ha dimenticato, che ha seguito e poi tradito, che ha odiato e infine ha resistito.
Durata: 1 ora e 30 minuti senza intervallo
La Locandina
M. La fine e il principio
dal romanzo di Antonio Scurati
adattamento e drammaturgia di Lorenzo Pavolini
con Luca Marinelli
e con Francesco Russo e Barbara Chichiarelli
musiche dal vivo Rodrigo D’Erasmo e Mario Conte
a cura di Davide Gasparro
in collaborazione con
Biglietti
Categoria spettacolo Produzione
Platea Intero € 25 | Ridotto (under 26 e over 65) € 19
Balconata Intero € 22 | Ridotto (under 26 e over 65) € 17
Abbonamenti
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Gruppi e pubblico organizzato
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tel. 02 72 333 216
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