Uno scrittore trentenne cerca di diventare adulto e di trovare una propria collocazione nel mondo, emancipandosi dalla figura materna e tendando di abbattere i più tossici stereotipi maschili: in una forma completamente rinnovata, torna in scena il secondo capitolo della Trilogia sull’identità di Liv Ferracchiati.
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Teatro Grassi
«Un raro esempio di riuscita commedia italiana dal sapore anglosassone. All’interno di una struttura drammaturgica complessa e gestita con mano ferma, spiccano dialoghi credibili e incalzanti, ricchi di una destrezza ironica che ricorda il primo Woody Allen»: con questa motivazione, nel 2017 la giuria del Premio Hystrio Scritture di Scena scelse come vincitore Liv Ferracchiati e il suo Stabat Mater, storia di uno scrittore trentenne che cerca di diventare adulto e di trovare una propria collocazione nel mondo, emancipandosi dalla figura materna e tendando di abbattere i più tossici stereotipi maschili.
Con un nuovo cast e un allestimento completamente rinnovato, lo spettacolo torna ora in scena in una forma diversa, nella volontà di far rivivere un progetto che, in anni non sospetti, aveva trattato tematiche politicamente e socialmente centrali quali l’autodeterminazione e la libertà d’espressione identitaria.
Durata: 85’ senza intervallo
«Un raro esempio di riuscita commedia italiana dal sapore anglosassone. All’interno di una struttura drammaturgica complessa e gestita con mano ferma, spiccano dialoghi credibili e incalzanti, ricchi di una destrezza ironica che ricorda il primo Woody Allen»: con questa motivazione, nel 2017 la giuria del Premio Hystrio Scritture di Scena scelse come vincitore Liv Ferracchiati e il suo Stabat Mater, storia di uno scrittore trentenne che cerca di diventare adulto e di trovare una propria collocazione nel mondo, emancipandosi dalla figura materna e tendando di abbattere i più tossici stereotipi maschili.
Con un nuovo cast e un allestimento completamente rinnovato, lo spettacolo torna ora in scena in una forma diversa, nella volontà di far rivivere un progetto che, in anni non sospetti, aveva trattato tematiche politicamente e socialmente centrali quali l’autodeterminazione e la libertà d’espressione identitaria.
Durata: 85’ senza intervallo
La Locandina
Stabat Mater
drammaturgia e regia Liv Ferracchiati
con (in ordine alfabetico) Liv Ferracchiati, Chiara Leoncini, Renata Palminiello, Livia Rossi
aiuto regia Piera Mungiguerra
scene Giuseppe Stellato
costumi Laura Dondi
luci Emiliano Austeri
suono spallarossa
produzione Centro Teatrale MaMiMò, Marche Teatro, Teatro Nazionale di Genova, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
Biglietti
Categoria spettacolo Ospitalità
Platea Intero € 33 | Ridotto (under 26 e over 65) € 21
Balconata Intero € 26 | Ridotto (under 26 e over 65) € 18
Abbonamenti
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Gruppi e pubblico organizzato
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