«Nel 2018 ci siamo diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Napoli. Subito dopo l’esperienza formativa abbiamo deciso di unirci in un collettivo artistico e, un po’ per caso, ci siamo ritrovati catapultati nel Rione Sanità di Napoli dove abbiamo preso in co-gestione due beni confiscati alla camorra in un piccolo vicoletto. Lì è iniziato tutto il nostro percorso, in costante rapporto con il territorio, attraverso corsi gratuiti per i cittadini del quartiere, eventi culturali, spettacoli, podcast, fino ad arrivare al Carcere Minorile di Nisida. Gli spazi nel Rione Sanità, insieme al vicolo stesso, si sono lentamente trasformati strutturandosi sempre più in un piccolo polo culturale nonché punto di riferimento per gli abitanti del quartiere.» 
In questa performance/testimonianza Putéca Celidònia cerca di ripercorrere la sua storia attraverso i racconti delle esperienze più significative che hanno segnato il loro rapporto tra arte e territorio, tentando di portare in teatro, a Milano, il Rione Sanità e il vicolo. Tramite i video, le immagini, i suoni, le voci e i volti dei bambini e delle persone protagonisti di questi anni e attraverso i corpi e la presenza della compagnia e degli artisti che compongono l’arcipelago di questa comunità, mettendo in relazione la poesia e la politica cercano di riflettere, attraverso il loro vissuto, sul significato di comunità e sul rapporto che c’è tra questa e il teatro.