In occasione del debutto di Fine pena: ora, regia Mauro Avogadro, al Teatro Grassi dal 21 novembre, Elvio Fassone, giudice e autore del libro da cui Paolo Giordano ha tratto la drammaturgia dello spettacolo, racconta al pubblico del lungo carteggio con il detenuto Salvatore, riflettendo sul tema dell’ergastolo. Interviene il giornalista Corrado Stajano.
Chiostro Nina Vinchi
Il magistrato e senatore Elvio Fassone, autore di Fine pena: ora (Sellerio editore) racconta al pubblico del carteggio durato ventisei anni con il detenuto Salvatore, riflettendo sul tema della detenzione e dell’ergastolo. L'opera non è romanzo di invenzione e nemmeno un saggio sulle carceri, ma piuttosto pone interrogativi su «come conciliare la domanda di sicurezza sociale e la detenzione a vita con il dettato costituzionale del valore riabilitativo della pena, senza dimenticare l’attenzione al percorso umano di qualsiasi condannato».
Con l’autore dialoga il giornalista del Corriere della Sera Corrado Stajano.
Liberamente tratto dal libro omonimo di Elvio Fassone, Fine pena: ora di Paolo Giordano, regia di Mario Avogadro, produzione del Piccolo, sarà in scena al Teatro Grassi dal 21 novembre al 22 dicembre 2017.
Il magistrato e senatore Elvio Fassone, autore di Fine pena: ora (Sellerio editore) racconta al pubblico del carteggio durato ventisei anni con il detenuto Salvatore, riflettendo sul tema della detenzione e dell’ergastolo. L'opera non è romanzo di invenzione e nemmeno un saggio sulle carceri, ma piuttosto pone interrogativi su «come conciliare la domanda di sicurezza sociale e la detenzione a vita con il dettato costituzionale del valore riabilitativo della pena, senza dimenticare l’attenzione al percorso umano di qualsiasi condannato».
Con l’autore dialoga il giornalista del Corriere della Sera Corrado Stajano.
Liberamente tratto dal libro omonimo di Elvio Fassone, Fine pena: ora di Paolo Giordano, regia di Mario Avogadro, produzione del Piccolo, sarà in scena al Teatro Grassi dal 21 novembre al 22 dicembre 2017.