In occasione della messa in scena di Matilde e il tram per San Vittore, le attrici e il regista incontrano il pubblico per approfondire i temi dello spettacolo. Coordina Anna Piletti.
Chiostro Nina Vinchi
«Molti anni fa, se a qualche bimbo, o bimba, fosse capitato di entrare per caso in uno dei grandi stabilimenti a nord di Milano, si sarebbe spaventato, terrorizzato e avrebbe confuso gli altoforni della Falck o della Breda per draghi adirati dal perfido volere di un Dio vendicatore dell’Olimpo». Inizia così lo spettacolo Matilde e il tram per San Vittore, in scena al Teatro Studio Melato dal 24 al 28 gennaio 2018, per la regia di Renato Sarti con Maddalena Crippa, Debora Villa, Rossana Mola e con Marika Giunta e Giulia Medea.
La pièce è tratta dal libro Dalla fabbrica ai lager di Giuseppe Valota, in cui viene raccontata la deportazione nei campi nazisti dei lavoratori dell’area industriale di Sesto San Giovanni vista con gli occhi di chi è rimasto a casa, dando voce alle madri, alle mogli e ai figli dei lavoratori che vennero presi dai fascisti per essere consegnati ai nazisti e deportati. Un viaggio per i più senza ritorno.
«Molti anni fa, se a qualche bimbo, o bimba, fosse capitato di entrare per caso in uno dei grandi stabilimenti a nord di Milano, si sarebbe spaventato, terrorizzato e avrebbe confuso gli altoforni della Falck o della Breda per draghi adirati dal perfido volere di un Dio vendicatore dell’Olimpo». Inizia così lo spettacolo Matilde e il tram per San Vittore, in scena al Teatro Studio Melato dal 24 al 28 gennaio 2018, per la regia di Renato Sarti con Maddalena Crippa, Debora Villa, Rossana Mola e con Marika Giunta e Giulia Medea.
La pièce è tratta dal libro Dalla fabbrica ai lager di Giuseppe Valota, in cui viene raccontata la deportazione nei campi nazisti dei lavoratori dell’area industriale di Sesto San Giovanni vista con gli occhi di chi è rimasto a casa, dando voce alle madri, alle mogli e ai figli dei lavoratori che vennero presi dai fascisti per essere consegnati ai nazisti e deportati. Un viaggio per i più senza ritorno.