Il ciclo di proiezioni dedicate a Giorgio Strehler si conclude con il filmato Strehler legge "Vita di Galileo", lettura fiume che ha una durata totale di 6 ore e 41 minuti suddivisa in due tranche: dalle ore 10 la prima parte, dalle ore 15 la seconda e la terza parte.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Chiostro Nina Vinchi
Mi ha insegnato il coraggio, Brecht, di guardare il vecchio con occhi nuovi e il nuovo con uno sguardo “storico”, cioè inserito in un passato che si muove. Tante cose mi ha insegnato questo grande maestro spesso frainteso come lo sono tutti i maestri e qualche volta anche non capito da noi stessi che lo ascoltavamo con occhi più spesso meravigliati che convinti. È solo alla fine che abbiamo capito il suo grande insegnamento dialettico, il suo non vivere mai in pace, con certezze assolute. Giorgio Strehler
Trent'anni dopo la storia regia di Vita di Galileo, che debuttò al Piccolo Teatro il 22 aprile 1963 (con Tino Buazzelli nel ruolo del titolo) accompagnata da grandi controversie sull'opportunità di mettre in scena un testo che sembrava mettere in discussione il ruolo della Chiesa, Giorgio Strehler torna in prima persona a leggere il testo di Bertolt Brecht.
È una registrazione fiume della durata complessiva di 4 ore e 32 minuti, suddivisa in due tranche: dalle ore 10 la prima parte (1 ora e 46 minuti), dalle ore 15 la seconda e la terza parte (rispettivamente 1 ora e 1 minuto e 1 ora e 45 minuti).
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Mi ha insegnato il coraggio, Brecht, di guardare il vecchio con occhi nuovi e il nuovo con uno sguardo “storico”, cioè inserito in un passato che si muove. Tante cose mi ha insegnato questo grande maestro spesso frainteso come lo sono tutti i maestri e qualche volta anche non capito da noi stessi che lo ascoltavamo con occhi più spesso meravigliati che convinti. È solo alla fine che abbiamo capito il suo grande insegnamento dialettico, il suo non vivere mai in pace, con certezze assolute. Giorgio Strehler
Trent'anni dopo la storia regia di Vita di Galileo, che debuttò al Piccolo Teatro il 22 aprile 1963 (con Tino Buazzelli nel ruolo del titolo) accompagnata da grandi controversie sull'opportunità di mettre in scena un testo che sembrava mettere in discussione il ruolo della Chiesa, Giorgio Strehler torna in prima persona a leggere il testo di Bertolt Brecht.
È una registrazione fiume della durata complessiva di 4 ore e 32 minuti, suddivisa in due tranche: dalle ore 10 la prima parte (1 ora e 46 minuti), dalle ore 15 la seconda e la terza parte (rispettivamente 1 ora e 1 minuto e 1 ora e 45 minuti).
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