Il secondo incontro dedicato allo spettacolo Cuore di cane, regia di Giorgio Sangati, è con Stefano Massini autore del testo dello spettacolo, liberamente tratto dal libro di Michail Bulgakov. Si parlerà del lavoro drammaturgico, dal romanzo alla messa in scena. Modera Damiano Rebecchini, Professore di Lingua e letteratura russa presso l’Università degli Studi di Milano.
Chiostro Nina Vinchi
Il secondo appuntamento del ciclo di incontri dedicati allo spetrtacolo Cuore di cane, regia di Giorgio Sangati, in scena al Teatro Grassi dal 22 gennaio al 10 marzo, è con Stefano Massini, autore della versione teatrale del testo liberamente tratta dal romanzo di Michail Bulgakov.
Si parlerà del lavoro drammaturgico, dal romanzo alla scena. Moderatore è Damiano Rebecchini, Professore di Lingua e letteratura russa presso l’Università degli Studi di Milano.
«La scrittura di Bulgakov è formidabilmente intrisa allo stesso tempo di un’ironia irresistibile e di una rabbia disperata – dice Stefano Massini, che dal romanzo dello scrittore ha liberamente tratto la verstione teatrale dello spettacolo –. Bulgakov riesce a raggiungere vette di spietata denuncia proprio perché usa un tono ingenuo, talmente esile da sembrarti candidamente disinteressato. Basta prendere l’ossatura della trama: questa è in fondo la vicenda di un cagnolino trasformato per errore in uomo. Sembra una storiella da libro illustrato, un po' come avviene nella Fattoria degli animali di Orwell. Ed è proprio questa cornice a farti accettare, mimetizzata, la durezza sostanziale di un atto d’accusa violentissimo, contro tutto e tutti, contro le nostre idiozie e i nostri finti equilibri, contro le pochezze e le miserie che neppure ci saltano più agli occhi, tanto fanno parte della giostra sociale. Portare in scena Bulgakov implica il rispettarne l’apparente candore».
Il secondo appuntamento del ciclo di incontri dedicati allo spetrtacolo Cuore di cane, regia di Giorgio Sangati, in scena al Teatro Grassi dal 22 gennaio al 10 marzo, è con Stefano Massini, autore della versione teatrale del testo liberamente tratta dal romanzo di Michail Bulgakov.
Si parlerà del lavoro drammaturgico, dal romanzo alla scena. Moderatore è Damiano Rebecchini, Professore di Lingua e letteratura russa presso l’Università degli Studi di Milano.
«La scrittura di Bulgakov è formidabilmente intrisa allo stesso tempo di un’ironia irresistibile e di una rabbia disperata – dice Stefano Massini, che dal romanzo dello scrittore ha liberamente tratto la verstione teatrale dello spettacolo –. Bulgakov riesce a raggiungere vette di spietata denuncia proprio perché usa un tono ingenuo, talmente esile da sembrarti candidamente disinteressato. Basta prendere l’ossatura della trama: questa è in fondo la vicenda di un cagnolino trasformato per errore in uomo. Sembra una storiella da libro illustrato, un po' come avviene nella Fattoria degli animali di Orwell. Ed è proprio questa cornice a farti accettare, mimetizzata, la durezza sostanziale di un atto d’accusa violentissimo, contro tutto e tutti, contro le nostre idiozie e i nostri finti equilibri, contro le pochezze e le miserie che neppure ci saltano più agli occhi, tanto fanno parte della giostra sociale. Portare in scena Bulgakov implica il rispettarne l’apparente candore».