In occasione dello spettacolo Hamletmachine di Heiner Muller, regia di Robert Wilson, Mara Fazio, docente dell'Università La Sapienza di Roma incontra il pubblico per parlare di un testo e di una messa in scena che hanno fatto la storia del Teatro contemporaneo.
Chiostro Nina Vinchi
Mara Fazio, docente dell'Università La Sapienza di Roma incontra il pubblico per parlare di un testo e di una messa in scena che hanno fatto la storia del Teatro contemporaneo: Hamletmachine di Heiner Muller, regia di Robert Wilson, sarà al Teatro Studio Melato dal 16 al 20 ottobre.
Heiner Müller scrive Hamletmachine nel 1977, dopo aver tradotto l'Amleto di Shakespeare per un teatro di Berlino Est: «si è rivelata la mia opera più americana – afferma il drammaturgo – in quanto cita TS Eliot, Andy Warhol, Ezra Pound e Susan Atkins, ma anche la coca cola. Può essere letta come un'opera contro l'illusione che si possa rimanere innocenti in questo nostro mondo».
Robert Wilson, il grande regista americano legato a Müller da profonda amicizia, mette in scena Hamletmachine nel 1986, con studenti della New York University, e nello stesso anno, ad Amburgo con studenti tedeschi: «Sono felice che Robert Wilson metta in scena la mia pièce, il suo teatro è un mondo a parte» aveva detto Müller.
Dagli anni Ottanta è la prima volta che il regista fa rivivere in scena Hamletmachine scegliendo gli studenti dell'Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Roma: « Di questi ragazzi mi ha colpito il fatto che guardassero a questa pièce dal punto di vista filosofico e non storico», ha detto il regista.
Mara Fazio, docente dell'Università La Sapienza di Roma incontra il pubblico per parlare di un testo e di una messa in scena che hanno fatto la storia del Teatro contemporaneo: Hamletmachine di Heiner Muller, regia di Robert Wilson, sarà al Teatro Studio Melato dal 16 al 20 ottobre.
Heiner Müller scrive Hamletmachine nel 1977, dopo aver tradotto l'Amleto di Shakespeare per un teatro di Berlino Est: «si è rivelata la mia opera più americana – afferma il drammaturgo – in quanto cita TS Eliot, Andy Warhol, Ezra Pound e Susan Atkins, ma anche la coca cola. Può essere letta come un'opera contro l'illusione che si possa rimanere innocenti in questo nostro mondo».
Robert Wilson, il grande regista americano legato a Müller da profonda amicizia, mette in scena Hamletmachine nel 1986, con studenti della New York University, e nello stesso anno, ad Amburgo con studenti tedeschi: «Sono felice che Robert Wilson metta in scena la mia pièce, il suo teatro è un mondo a parte» aveva detto Müller.
Dagli anni Ottanta è la prima volta che il regista fa rivivere in scena Hamletmachine scegliendo gli studenti dell'Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Roma: « Di questi ragazzi mi ha colpito il fatto che guardassero a questa pièce dal punto di vista filosofico e non storico», ha detto il regista.