Il regista Roberto Andò, la traduttrice Nadia Fusini e il filosofo Massimo Cacciari parlano de La Tempesta, in scena al Teatro Strehler. Modera l'incontro Caterina Piccione.
Chiostro Nina Vinchi
«La tempesta è un geniale omaggio al teatro, una delle commedie più profonde che siano state dedicate al senso della vita. È l’opera della rigenerazione, dove il naufrago, il disperso, l’usurpato ritrovano il filo interrotto delle loro esistenze. Se c’è una ragione per cui ancora oggi questa commedia ci parla, è nell’idea, per nulla semplice o banale, che l’essere umano sia destinato a convivere con la tempesta, e che dopo ogni tempesta debba fare chiarezza dentro di sé».
Così scrive Roberto Andò a proposito de La tempesta di William Shakespeare, spettacolo che, con Renato Carpentieri nel ruolo di Prospero, è in scena al Teatro Strehler dal 14 al 26 maggio.
Di questo testo e della sua messa in scena si parla nel corso dell'incontro con il regista Roberto Andò, cui partecipano la traduttrice Nadia Fusini e il filosofo Massimo Cacciari. Modera Caterina Piccione.
«La tempesta è un geniale omaggio al teatro, una delle commedie più profonde che siano state dedicate al senso della vita. È l’opera della rigenerazione, dove il naufrago, il disperso, l’usurpato ritrovano il filo interrotto delle loro esistenze. Se c’è una ragione per cui ancora oggi questa commedia ci parla, è nell’idea, per nulla semplice o banale, che l’essere umano sia destinato a convivere con la tempesta, e che dopo ogni tempesta debba fare chiarezza dentro di sé».
Così scrive Roberto Andò a proposito de La tempesta di William Shakespeare, spettacolo che, con Renato Carpentieri nel ruolo di Prospero, è in scena al Teatro Strehler dal 14 al 26 maggio.
Di questo testo e della sua messa in scena si parla nel corso dell'incontro con il regista Roberto Andò, cui partecipano la traduttrice Nadia Fusini e il filosofo Massimo Cacciari. Modera Caterina Piccione.