Secondo appuntamento di approfondimento del teatro russo, organizzato dal Piccolo in occasione della rassenga Le stagioni russe in Italia, prevede la proiezione di un raro film del 1970: Boris Godunov, dal dramma di Aleksandr Puškin con la regia di Anatolij Efros.
Chiostro Nina Vinchi
Intorno alla rassegna Le stagioni russe in Italia, promossa dal Ministero russo della Cultura, con la messa in scena degli spettacoli Your Gogol. The last Monologue (dal 27 al 29 novembre, Teatro Studio Melato), Evgenij Onegin (28 e 29 novembre, Teatro Strehler), On the other Side of the Curtain (1 dicembre, Teatro Strehler) e The Twelve (2 dicembre, Teatro Studio Melato), il Piccolo organizza una serie di incontri, proiezioni, conferenze e approfondimenti dedicati agli autori, ai registi e alla straordinaria storia del teatro russo.
Il secondo appuntamento è con la proiezione di un raro film del 1970, Boris Godunov, dal dramma teatrale di Aleksandr Puškin con la regia di Anatolij Efros.
La vicenda gira intorno alla controversa figura di Boris Godunov che regnò come Zar dal 1598 al 1605, regno contestato dalla ipotesi di un'usurpazione del potere da parte di Godunov ai danni del vero erede al trono. Lo scrittore aggiunse all'intreccio principale la storia d'amore tra Dimitri e la polacca Marina.
Il film è sottotitolato in italiano.
Anatolij Efros (1925-1987), che ha diretto diversi teatri moscoviti, tra i quali quello della Taganka, è noto per lo sguardo innovativo con il quale ha messo in scena i grandi classici, russi (ad esempio Tre sorelle di Čechov, 1967) e non solo (Romeo e Giulietta di Shakespeare, 1970; Tartufo di Molière, 1981), ma anche per aver saputo proporre con successo nuovi autori sovietici che affrontavano temi quali il disorientamento dei giovani e la crisi spirituale del Paese.
Intorno alla rassegna Le stagioni russe in Italia, promossa dal Ministero russo della Cultura, con la messa in scena degli spettacoli Your Gogol. The last Monologue (dal 27 al 29 novembre, Teatro Studio Melato), Evgenij Onegin (28 e 29 novembre, Teatro Strehler), On the other Side of the Curtain (1 dicembre, Teatro Strehler) e The Twelve (2 dicembre, Teatro Studio Melato), il Piccolo organizza una serie di incontri, proiezioni, conferenze e approfondimenti dedicati agli autori, ai registi e alla straordinaria storia del teatro russo.
Il secondo appuntamento è con la proiezione di un raro film del 1970, Boris Godunov, dal dramma teatrale di Aleksandr Puškin con la regia di Anatolij Efros.
La vicenda gira intorno alla controversa figura di Boris Godunov che regnò come Zar dal 1598 al 1605, regno contestato dalla ipotesi di un'usurpazione del potere da parte di Godunov ai danni del vero erede al trono. Lo scrittore aggiunse all'intreccio principale la storia d'amore tra Dimitri e la polacca Marina.
Il film è sottotitolato in italiano.
Anatolij Efros (1925-1987), che ha diretto diversi teatri moscoviti, tra i quali quello della Taganka, è noto per lo sguardo innovativo con il quale ha messo in scena i grandi classici, russi (ad esempio Tre sorelle di Čechov, 1967) e non solo (Romeo e Giulietta di Shakespeare, 1970; Tartufo di Molière, 1981), ma anche per aver saputo proporre con successo nuovi autori sovietici che affrontavano temi quali il disorientamento dei giovani e la crisi spirituale del Paese.