In occasione dello spettacolo Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov, regia di Andrea Baracco, il Piccolo organizza un incontro con la compagnia per approfondire i temi dello spettacolo. Modera Anna Piletti.
Chiostro Nina Vinchi
«Il Maestro e Margherita è un romanzo pieno di colori potenti e assoluti, tutti febbrilmente accesi, quasi allucinanti – scrive il regista Andrea Baracco nelle note di regia –. È un romanzo perturbante, complesso e articolato... in cui si intrecciano numerose linee narrative, e dentro il quale prendono vita un numero infinito di personaggi... che costituiscono una sorta di panorama dell'umano e del sovraumano. Dal diavolo, nella figura seduttiva e mondana di Woland, una sorta di clown feroce che dirige una sarabanda demoniaca, a personaggi che rimandano all'universo grottesco di uno dei maestri di Bulgakov, Nikolaj Gogol. In questo romanzo, si passa dal registro comico alla tirata tragica, dal varietà più spinto all'interrogarsi su quale sia la natura dell'uomo e dell'amore. Basso e alto convivono costantemente creando un gioco quasi funambolico, pirotecnico, in cui ci si muove sempre sulla soglia dell'impossibile, del grottesco, della miseria e del sublime. A volte si ride, a volte si piange, spesso si ride e piange nello stesso momento. Insomma, in questo romanzo, si vive, sempre».
Si parlerà del testo, della riscrittura per la scena, del lavoro registico e con gli attori nell'incontro con la compagnia dello spettacolo Il Maestro e Margherita, in scena dal 15 al 27 ottobre al Teatro Strehler.
«Il Maestro e Margherita è un romanzo pieno di colori potenti e assoluti, tutti febbrilmente accesi, quasi allucinanti – scrive il regista Andrea Baracco nelle note di regia –. È un romanzo perturbante, complesso e articolato... in cui si intrecciano numerose linee narrative, e dentro il quale prendono vita un numero infinito di personaggi... che costituiscono una sorta di panorama dell'umano e del sovraumano. Dal diavolo, nella figura seduttiva e mondana di Woland, una sorta di clown feroce che dirige una sarabanda demoniaca, a personaggi che rimandano all'universo grottesco di uno dei maestri di Bulgakov, Nikolaj Gogol. In questo romanzo, si passa dal registro comico alla tirata tragica, dal varietà più spinto all'interrogarsi su quale sia la natura dell'uomo e dell'amore. Basso e alto convivono costantemente creando un gioco quasi funambolico, pirotecnico, in cui ci si muove sempre sulla soglia dell'impossibile, del grottesco, della miseria e del sublime. A volte si ride, a volte si piange, spesso si ride e piange nello stesso momento. Insomma, in questo romanzo, si vive, sempre».
Si parlerà del testo, della riscrittura per la scena, del lavoro registico e con gli attori nell'incontro con la compagnia dello spettacolo Il Maestro e Margherita, in scena dal 15 al 27 ottobre al Teatro Strehler.