Lunedì 22 novembre alle 18 al Chiostro Nina Vinchi Gerardo Guccini, Mirella Schino, Walter Siti presentano i due volumi Il rossore dell’attrice e Le visioni del teatro di Ferdinando Taviani.
Chiostro Nina Vinchi
Ferdinando Taviani è stato uno dei più grandi studiosi – forse il più grande – della scorsa generazione, e soprattutto uno dei più innovativi. E’ stato tra i rifondatori degli studi sulla Commedia dell’Arte e sul Grande Attore ottocentesco. Ha indicato molti possibili livelli nuovi del teatro fino a quel momento trascurati, che vanno anche al di là del momento dello spettacolo vero e proprio: relazioni all’interno delle compagnie, bisogni che portano le persone verso il teatro. È stato un intellettuale complesso, che ha coniugato la severità nella ricerca con una partecipazione attiva, e combattiva, alle vicende del teatro pratico, schierandosi in particolare a fianco di gruppi teatrali ancora molto discussi (come l’Odin Teatret degli anni Settanta), o non riconosciuti (come il cosiddetto Terzo Teatro dello stesso periodo), o soggetti a seri attacchi (come gli allora Magazzini criminali). E’ stato anche tra i primi a capire l’importanza di un uso diverso del teatro: come il teatro in carcere di Armando Punzo.
I due volumi gemelli pubblicati dopo la sua morte (Il rossore dell’attrice. Scritti sulla Commedia dell’Arte e non solo, a cura di Mirella Schino, Roma, Bulzoni, 2021; Le visioni del teatro. Scritto sul teatro dell’Otto e Novecento, a cura di Mirella Schino, Roma, Bulzoni, 2021) vogliono rendere la complessità e la poliedricità del personaggio, alternando scritti di ricerca accademica a scritti di intervento sul contemporaneo.
Lunedì 22 novembre alle 18 al Chiostro Nina Vinchi Gerardo Guccini, Mirella Schino, Walter Siti presentano i due volumi:
Ferdinando Taviani
Il rossore dell'attrice
Scritti sulla Commedia dell’Arte e non solo
Taviani è stato uno studioso diverso. Un uomo curioso, brillante, capace di far apparire il teatro, gli studi, il mondo, il passato e il presente a colori più intensi; di muoversi con assoluta naturalezza negli ambienti più diversi; di affascinare qualsiasi pubblico. Era un intellettuale di vasto respiro, un po’ d’altri tempi, pronto a spostarsi tra secoli, luoghi, problematiche differenti, dentro e fuori la sua disciplina. Ha determinato una svolta nella storia del teatro mettendosi sullo stesso piano dei teatranti, abbandonando l’eccesso di importanza dato alle teorie, infiammandosi invece per pratiche anche particolari, individuando tracce, ombre, inseguendo problemi grandi, piccolissimi, anomali, e mettendo a fuoco i molti possibili livelli della creazione teatrale. In questo volume sono raccolti i più importanti saggi di Taviani sulla Commedia dell’Arte, forse il suo campo principale di ricerca. Saggi su altri suoi interessi prioritari, il teatro d’attore ottocentesco, l’Odin Teatret, il teatro dei gruppi, sono raccolti in Le visioni del teatro. Scritti sul teatro dell’Otto e Novecento (Roma, Bulzoni, 2021).
Ferdinando Taviani
Le visioni del teatro
Scritti sul teatro dell’Otto e Novecento
Questo libro e il suo complemento, Il rossore dell’attrice (Roma, Bulzoni, 2021), rispondono alla necessità di raccogliere una parte almeno degli scritti di Ferdinando Taviani: qui quelli su teatro dell’Otto e Novecento, nell’altro quelli sulla Commedia dell’Arte. La saggistica è stato il genere a lui più congeniale: saggi pensati come agili navi d’arrembaggio per operare una rivoluzione negli studi. Taviani affronta questioni centrali eppure neglette, come la differenza di visione tra attori e pubblico; gli aspetti sociali dell’arte; la capacità degli attori ottocenteschi di far poesia allo stesso livello degli autori; la diversità e la particolarità degli studi teatrali. Al centro dei suoi interessi sta un teatro che inventa la propria dignità a partire da una condizione di miseria.
Ferdinando Taviani (1942-2020) è stato un punto di riferimento prioritario per gli studi teatrali delle ultime generazioni, in Italia e all’estero. E’ stato anche protagonista di molte battaglie a fianco del teatro diverso, o indipendente. Allievo di Giovanni Macchia, nel 1970 vede per la prima volta l’Odin Teatret, di cui diventa presto consigliere letterario. È stato uno dei fondatori della rivista «Teatro e Storia», professore prima presso l’Università di Lecce poi presso quella dell’Aquila. Tra i suoi libri: La parabola teatrale. Un saggio sul teatro di Paul Claudel (1969); La Commedia dell’Arte e la società barocca. La fascinazione del teatro (1969 e 1991); Il libro dell’Odin (1975 e 1981); Il segreto della Commedia dell’Arte, con Mirella Schino (1982 e 1986, trad. francese 1984); Teatro e spettacolo nel primo Ottocento, con Claudio Meldolesi (1991 e 2010, premio Pirandello 1992); Uomini di scena, uomini di libro. Introduzione alla letteratura teatrale italiana nel Novecento (1995 e 2010); Contro il mal occhio. Polemiche teatrali 19771997 (1997). Ha ideato e curato per “I Meridiani”: Luigi Pirandello, Saggi e interventi, 2006, per il quale ha scritto il lungo saggio introduttivo.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.
Ferdinando Taviani è stato uno dei più grandi studiosi – forse il più grande – della scorsa generazione, e soprattutto uno dei più innovativi. E’ stato tra i rifondatori degli studi sulla Commedia dell’Arte e sul Grande Attore ottocentesco. Ha indicato molti possibili livelli nuovi del teatro fino a quel momento trascurati, che vanno anche al di là del momento dello spettacolo vero e proprio: relazioni all’interno delle compagnie, bisogni che portano le persone verso il teatro. È stato un intellettuale complesso, che ha coniugato la severità nella ricerca con una partecipazione attiva, e combattiva, alle vicende del teatro pratico, schierandosi in particolare a fianco di gruppi teatrali ancora molto discussi (come l’Odin Teatret degli anni Settanta), o non riconosciuti (come il cosiddetto Terzo Teatro dello stesso periodo), o soggetti a seri attacchi (come gli allora Magazzini criminali). E’ stato anche tra i primi a capire l’importanza di un uso diverso del teatro: come il teatro in carcere di Armando Punzo.
I due volumi gemelli pubblicati dopo la sua morte (Il rossore dell’attrice. Scritti sulla Commedia dell’Arte e non solo, a cura di Mirella Schino, Roma, Bulzoni, 2021; Le visioni del teatro. Scritto sul teatro dell’Otto e Novecento, a cura di Mirella Schino, Roma, Bulzoni, 2021) vogliono rendere la complessità e la poliedricità del personaggio, alternando scritti di ricerca accademica a scritti di intervento sul contemporaneo.
Lunedì 22 novembre alle 18 al Chiostro Nina Vinchi Gerardo Guccini, Mirella Schino, Walter Siti presentano i due volumi:
Ferdinando Taviani
Il rossore dell'attrice
Scritti sulla Commedia dell’Arte e non solo
Taviani è stato uno studioso diverso. Un uomo curioso, brillante, capace di far apparire il teatro, gli studi, il mondo, il passato e il presente a colori più intensi; di muoversi con assoluta naturalezza negli ambienti più diversi; di affascinare qualsiasi pubblico. Era un intellettuale di vasto respiro, un po’ d’altri tempi, pronto a spostarsi tra secoli, luoghi, problematiche differenti, dentro e fuori la sua disciplina. Ha determinato una svolta nella storia del teatro mettendosi sullo stesso piano dei teatranti, abbandonando l’eccesso di importanza dato alle teorie, infiammandosi invece per pratiche anche particolari, individuando tracce, ombre, inseguendo problemi grandi, piccolissimi, anomali, e mettendo a fuoco i molti possibili livelli della creazione teatrale. In questo volume sono raccolti i più importanti saggi di Taviani sulla Commedia dell’Arte, forse il suo campo principale di ricerca. Saggi su altri suoi interessi prioritari, il teatro d’attore ottocentesco, l’Odin Teatret, il teatro dei gruppi, sono raccolti in Le visioni del teatro. Scritti sul teatro dell’Otto e Novecento (Roma, Bulzoni, 2021).
Ferdinando Taviani
Le visioni del teatro
Scritti sul teatro dell’Otto e Novecento
Questo libro e il suo complemento, Il rossore dell’attrice (Roma, Bulzoni, 2021), rispondono alla necessità di raccogliere una parte almeno degli scritti di Ferdinando Taviani: qui quelli su teatro dell’Otto e Novecento, nell’altro quelli sulla Commedia dell’Arte. La saggistica è stato il genere a lui più congeniale: saggi pensati come agili navi d’arrembaggio per operare una rivoluzione negli studi. Taviani affronta questioni centrali eppure neglette, come la differenza di visione tra attori e pubblico; gli aspetti sociali dell’arte; la capacità degli attori ottocenteschi di far poesia allo stesso livello degli autori; la diversità e la particolarità degli studi teatrali. Al centro dei suoi interessi sta un teatro che inventa la propria dignità a partire da una condizione di miseria.
Ferdinando Taviani (1942-2020) è stato un punto di riferimento prioritario per gli studi teatrali delle ultime generazioni, in Italia e all’estero. E’ stato anche protagonista di molte battaglie a fianco del teatro diverso, o indipendente. Allievo di Giovanni Macchia, nel 1970 vede per la prima volta l’Odin Teatret, di cui diventa presto consigliere letterario. È stato uno dei fondatori della rivista «Teatro e Storia», professore prima presso l’Università di Lecce poi presso quella dell’Aquila. Tra i suoi libri: La parabola teatrale. Un saggio sul teatro di Paul Claudel (1969); La Commedia dell’Arte e la società barocca. La fascinazione del teatro (1969 e 1991); Il libro dell’Odin (1975 e 1981); Il segreto della Commedia dell’Arte, con Mirella Schino (1982 e 1986, trad. francese 1984); Teatro e spettacolo nel primo Ottocento, con Claudio Meldolesi (1991 e 2010, premio Pirandello 1992); Uomini di scena, uomini di libro. Introduzione alla letteratura teatrale italiana nel Novecento (1995 e 2010); Contro il mal occhio. Polemiche teatrali 19771997 (1997). Ha ideato e curato per “I Meridiani”: Luigi Pirandello, Saggi e interventi, 2006, per il quale ha scritto il lungo saggio introduttivo.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.