Lunedì 29 gennaio alle 18 al Chiostro Nina Vinchi, Liv Ferracchiati, Vera Gheno e Andrea Meregalli presentano il libro HEDDA. GABLER. come una pistola carica.
Chiostro Nina Vinchi
Chi è Hedda Gabler? Una donna in grado di manipolare chi le sta accanto? Una voyeuse che desidera la vita solo attraverso i racconti degli altri? Una persona stanca del gioco di ruoli in cui la società l’ha incastrata? Un personaggio che vive al di là delle epoche e delle morali, capace di rompere ogni barriera davanti a sé, compresa quella della finzione teatrale? Tutto questo e nulla di questo: perché Hedda è soprattutto una pistola carica, pronta a sparare contro le nostre ipocrisie.
Liv Ferracchiati, in scena nella scorsa stagione con lo spettacolo omonimo, si immerge nel capolavoro di Henrik Ibsen Hedda Gabler e lo reinterpreta in un dialogo originale tra opera e vita, scena e mondo, passato e presente che è anche una riflessione sull’«identità» e sul modo in cui tentiamo di comunicare noi stessi agli altri. Ferracchiati gioca con l’autofiction mescolando e confondendo le categorie di autore, performer e personaggio: il risultato è un racconto dal punto di vista dell’antieroe Ejlert Løvborg che costringe il lettore/spettatore a specchiarsi nei propri simili ottocenteschi, nei loro salotti e nel loro formalismo, nelle loro vanità e crudeltà.
Arricchito dall’analisi di Vera Gheno, HEDDA. GABLER. come una pistola carica indaga la tensione tra limite e sconfinamento, tra ribellione e incapacità di decidere, tra l’egoismo di vite convenzionali e l’immobilità gravida di tensione di un colpo nella canna di una pistola.
A presentare la nuova pubblicazione de Il Saggiatore, l'autore e regista, Liv Ferrachiati, Vera Gheno e Andrea Meregalli.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
Chi è Hedda Gabler? Una donna in grado di manipolare chi le sta accanto? Una voyeuse che desidera la vita solo attraverso i racconti degli altri? Una persona stanca del gioco di ruoli in cui la società l’ha incastrata? Un personaggio che vive al di là delle epoche e delle morali, capace di rompere ogni barriera davanti a sé, compresa quella della finzione teatrale? Tutto questo e nulla di questo: perché Hedda è soprattutto una pistola carica, pronta a sparare contro le nostre ipocrisie.
Liv Ferracchiati, in scena nella scorsa stagione con lo spettacolo omonimo, si immerge nel capolavoro di Henrik Ibsen Hedda Gabler e lo reinterpreta in un dialogo originale tra opera e vita, scena e mondo, passato e presente che è anche una riflessione sull’«identità» e sul modo in cui tentiamo di comunicare noi stessi agli altri. Ferracchiati gioca con l’autofiction mescolando e confondendo le categorie di autore, performer e personaggio: il risultato è un racconto dal punto di vista dell’antieroe Ejlert Løvborg che costringe il lettore/spettatore a specchiarsi nei propri simili ottocenteschi, nei loro salotti e nel loro formalismo, nelle loro vanità e crudeltà.
Arricchito dall’analisi di Vera Gheno, HEDDA. GABLER. come una pistola carica indaga la tensione tra limite e sconfinamento, tra ribellione e incapacità di decidere, tra l’egoismo di vite convenzionali e l’immobilità gravida di tensione di un colpo nella canna di una pistola.
A presentare la nuova pubblicazione de Il Saggiatore, l'autore e regista, Liv Ferrachiati, Vera Gheno e Andrea Meregalli.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria