Il Memoriale della Shoah di Milano, per l'ottavo anno, nella ricorrenza dell’81° anniversario dell’8 settembre 1943 e dell’inizio della Resistenza armata contro il nazifascismo, ospita un evento straordinario a ricordo del tragico destino di quanti partirono dai sotterranei della Stazione Centrale di Milano, per mai più fare ritorno.
Fondazione Memoriale della Shoah di Milano
Nato da un’idea di Stefania Consenti (dal libro Luoghi della Memoria di Milano della stessa autrice) e messo in scena da CastagnaRavelli, con la regia di Paolo Castagna, lo spettacolo, itinerante, conduce il pubblico negli ambienti della Stazione Centrale, dove centinaia di persone, caricate su vagoni merci e stipate in spazi ristretti, furono avviate a un destino di morte nei campi di concentramento e sterminio.
Il percorso si apre con un prologo a cura della Fondazione Memoriale della Shoah. Gli spettatori ascoltano poi testimonianze di sopravvissuti all’Olocausto e alla deportazione politica e operaia, recitate da attori del Piccolo e accompagnate da musiche eseguite da artisti del Conservatorio, per essere infine guidati all’interno di uno dei vagoni conservati, luogo dove i prigionieri venivano rinchiusi per essere deportati.
Sovente si tende a sottovalutare la portata della Resistenza, della deportazione politica e della Shoah sul territorio italiano. È di fondamentale importanza ricordare che le leggi razziste emanate dal governo fascista e di cui ricorre quest’anno l’ottantaseiesimo anniversario (1938-2024), la retata organizzata dalle SS a Roma il 16 ottobre del 1943, quel che accadde nel biennio 1943-1945 (dopo l’8 settembre e prima della fine della guerra) ebbero conseguenze gravissime per la comunità ebraica italiana. La repressione nazifascista, dopo l’8 settembre 1943, colpì duramente migliaia di oppositori politici e lavoratori. Nelle grandi fabbriche di Milano, Sesto San Giovanni e della provincia, centinaia di lavoratori e di oppositori politici furono arrestati e deportati in seguito allo sciopero generale del marzo 1944. Le cifre di quanti persero la vita su tutto il territorio italiano per le persecuzioni, gli omicidi a sfondo razziale, politico e le deportazioni sono impressionanti, così come si sa che di tutti gli esponenti della comunità ebraica catturati a Roma la mattina del 16 ottobre 1943 – oltre 1.000 persone – solo 16 fecero ritorno dai campi e tra questi una sola donna.
Attorno al binario 21, simbolo della Shoah in Italia e della deportazione politica e operaia, è nato il Memoriale della Shoah di Milano, il luogo della Memoria delle deportazioni dove ricordare diventa presupposto irrinunciabile per progettare il futuro. I luoghi della Memoria nasce e si svolge in questo luogo perché, come spiega Ferruccio De Bortoli, Presidente Onorario della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, «il ricordo è un esercizio salutare: apre la mente e i cuori... è protezione dalle suggestioni ideologiche, dalle ondate di odio e sospetti. La memoria è il vaccino culturale che ci rende immuni dai batteri dell’antisemitismo e del razzismo».
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
La Fondazione Memoriale della Shoah di Milano è in Piazza Edmond Jacob Safra 1, Milano.
Nato da un’idea di Stefania Consenti (dal libro Luoghi della Memoria di Milano della stessa autrice) e messo in scena da CastagnaRavelli, con la regia di Paolo Castagna, lo spettacolo, itinerante, conduce il pubblico negli ambienti della Stazione Centrale, dove centinaia di persone, caricate su vagoni merci e stipate in spazi ristretti, furono avviate a un destino di morte nei campi di concentramento e sterminio.
Il percorso si apre con un prologo a cura della Fondazione Memoriale della Shoah. Gli spettatori ascoltano poi testimonianze di sopravvissuti all’Olocausto e alla deportazione politica e operaia, recitate da attori del Piccolo e accompagnate da musiche eseguite da artisti del Conservatorio, per essere infine guidati all’interno di uno dei vagoni conservati, luogo dove i prigionieri venivano rinchiusi per essere deportati.
Sovente si tende a sottovalutare la portata della Resistenza, della deportazione politica e della Shoah sul territorio italiano. È di fondamentale importanza ricordare che le leggi razziste emanate dal governo fascista e di cui ricorre quest’anno l’ottantaseiesimo anniversario (1938-2024), la retata organizzata dalle SS a Roma il 16 ottobre del 1943, quel che accadde nel biennio 1943-1945 (dopo l’8 settembre e prima della fine della guerra) ebbero conseguenze gravissime per la comunità ebraica italiana. La repressione nazifascista, dopo l’8 settembre 1943, colpì duramente migliaia di oppositori politici e lavoratori. Nelle grandi fabbriche di Milano, Sesto San Giovanni e della provincia, centinaia di lavoratori e di oppositori politici furono arrestati e deportati in seguito allo sciopero generale del marzo 1944. Le cifre di quanti persero la vita su tutto il territorio italiano per le persecuzioni, gli omicidi a sfondo razziale, politico e le deportazioni sono impressionanti, così come si sa che di tutti gli esponenti della comunità ebraica catturati a Roma la mattina del 16 ottobre 1943 – oltre 1.000 persone – solo 16 fecero ritorno dai campi e tra questi una sola donna.
Attorno al binario 21, simbolo della Shoah in Italia e della deportazione politica e operaia, è nato il Memoriale della Shoah di Milano, il luogo della Memoria delle deportazioni dove ricordare diventa presupposto irrinunciabile per progettare il futuro. I luoghi della Memoria nasce e si svolge in questo luogo perché, come spiega Ferruccio De Bortoli, Presidente Onorario della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, «il ricordo è un esercizio salutare: apre la mente e i cuori... è protezione dalle suggestioni ideologiche, dalle ondate di odio e sospetti. La memoria è il vaccino culturale che ci rende immuni dai batteri dell’antisemitismo e del razzismo».
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
La Fondazione Memoriale della Shoah di Milano è in Piazza Edmond Jacob Safra 1, Milano.
La Locandina
I luoghi della Memoria
da un’idea di Stefania Consenti
un progetto di CastagnaRavelli
regia a cura di Paolo Castagna
con gli attori del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa: Gabriele Brunelli, Sergio Leone, David Meden, Giorgia Senesi, Beatrice Verzotti
e i musicisti del Conservatorio G. Verdi di Milano: Stella Zats (violino), Sofia Arioli (violoncello),
Lorenzo Fagone (clarinetto), Daniele Genovese (fisarmonica)
con la partecipazione della violinista Alessandra Romano che suona il violino della Shoah a lei donato dall’Ingegner Carlo Alberto Carutti
coordinamento della parte musicale a cura di Nicoletta Mainardi