Venerdì 13 dicembre alle 18, al Chiostro Nina Vinchi, il collettivo lacasadargilla, in conversazione con Anna Stefi e Sara Sullam, racconta i segni e le linee che abitano il labirinto drammaturgico dello spettacolo, nell'incontro Partiture di famiglia: prove di psicanalisi letteraria in Anatomia di un suicidio.
Chiostro Nina Vinchi
Sono molti i segni e le linee – temporali, narrative, esistenziali – che abitano il labirinto drammaturgico di Anatomia di un suicidio: tra i possibili fili da tirare per provare a sciogliere alcuni dei nodi dello spettacolo, lacasadargilla sceglie “acqua”, “relazioni familiari” e “partitura”. Tre elementi ad alto tasso simbolico, che rimandano all’inconscio e al côté psicanalitico del testo firmato da Alice Birch, ma che rivelano, indirettamente, anche alcuni modelli letterari di riferimento dello spettacolo, su tutti: la scrittura ipnotica e vibrante di Virginia Woolf.
Insieme a lacasadargilla (Lisa Ferlazzo Natoli, Alessandro Ferroni, Alice Palazzi, Maddalena Parise), ne discutono Sara Sullam, docente di Letteratura inglese presso l’Università degli Studi di Milano e Anna Stefi, vicedirettrice di doppiozero e psicoterapeuta.
Modera Chiara Cappelletto, docente di Estetica del performativo presso l’Università degli Studi di Milano.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
Sono molti i segni e le linee – temporali, narrative, esistenziali – che abitano il labirinto drammaturgico di Anatomia di un suicidio: tra i possibili fili da tirare per provare a sciogliere alcuni dei nodi dello spettacolo, lacasadargilla sceglie “acqua”, “relazioni familiari” e “partitura”. Tre elementi ad alto tasso simbolico, che rimandano all’inconscio e al côté psicanalitico del testo firmato da Alice Birch, ma che rivelano, indirettamente, anche alcuni modelli letterari di riferimento dello spettacolo, su tutti: la scrittura ipnotica e vibrante di Virginia Woolf.
Insieme a lacasadargilla (Lisa Ferlazzo Natoli, Alessandro Ferroni, Alice Palazzi, Maddalena Parise), ne discutono Sara Sullam, docente di Letteratura inglese presso l’Università degli Studi di Milano e Anna Stefi, vicedirettrice di doppiozero e psicoterapeuta.
Modera Chiara Cappelletto, docente di Estetica del performativo presso l’Università degli Studi di Milano.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria