Mercoledì 29 gennaio alle 18, al Chiostro Nina Vinchi, Stefano Bartezzaghi, Federico Bellini e Niccolò Zancan tessono insieme temi, significati e suggestioni a partire da tre elementi dello spettacolo.
Chiostro Nina Vinchi
«Un segno può essere una causa, un effetto, un punto di avvio, un bersaglio». Persino una parola. Anzi, tre: "convenzione", "zeta", "spada". Stefano Bartezzaghi, semiologo, enigmista e saggista insieme a Niccolò Zancan, giornalista e scrittore – autore per Einaudi di Antologia degli sconfitti – sono chiamati a dare voce alle suggestioni scelte dai due artefici di Zorro, Antonio Latella e Federico Bellini come vademecum del loro spettacolo.
Tre lemmi, tre ingressi “laterali” alla scena a far affiorare significati e temi: dalle maschere sociali alle diseguaglianze, dal potere incatenante del segno alla nostra possibilità di risvegliarci dal suo incantesimo.
Modera Chiara Cappelletto, docente di Estetica del performativo presso l’Università degli Studi di Milano.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
Biglietti
«Un segno può essere una causa, un effetto, un punto di avvio, un bersaglio». Persino una parola. Anzi, tre: "convenzione", "zeta", "spada". Stefano Bartezzaghi, semiologo, enigmista e saggista insieme a Niccolò Zancan, giornalista e scrittore – autore per Einaudi di Antologia degli sconfitti – sono chiamati a dare voce alle suggestioni scelte dai due artefici di Zorro, Antonio Latella e Federico Bellini come vademecum del loro spettacolo.
Tre lemmi, tre ingressi “laterali” alla scena a far affiorare significati e temi: dalle maschere sociali alle diseguaglianze, dal potere incatenante del segno alla nostra possibilità di risvegliarci dal suo incantesimo.
Modera Chiara Cappelletto, docente di Estetica del performativo presso l’Università degli Studi di Milano.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria