«A Palermo, tutti possediamo una costellazione del lutto in cui le stelle sono persone ammazzate da Cosa Nostra». Partendo dalla cronaca degli anni Ottanta e dalle bombe del ‘92, intorno alla quale costruisce una coinvolgente intelaiatura biografica, Davide Enia traccia «un autoritratto intimo e collettivo» di una comunità costretta a convivere con la continua epifania del male.
«Affrontare per davvero Cosa Nostra – racconta Davide Enia – significa iniziare un processo di autoanalisi. Non volere quindi capire in assoluto la mafia in sé, quanto cercare di comprendere la mafia in me.»
Intrecciando cunto e parole, corpo e dialetto, «gli strumenti che il vocabolario teatrale ha costruito nella mia Palermo», Enia esplora quella che definisce la nevrosi dei suoi concittadini nei confronti della criminalità organizzata: «Per diverse ragioni, da noi la mafia è stata minimizzata, sottostimata, banalizzata, rimossa o, al contrario, mitizzata. Ovvero: non è mai stata affrontata per quello che è.»
Lo spettacolo racconta i continui incontri con Cosa Nostra: i cadaveri incontrati per strada, le persone conosciute uccise dalla mafia, le bombe in città, l’apparizione del male, «il sacro nella sua declinazione di tenebra», alla quale l’artista risponde con «un lavoro che è una tragedia, un’orazione civile, una interrogazione linguistica, un processo di autoanalisi personale e condiviso. Un autoritratto al contempo intimo e collettivo.»
Durata: 90’ senza intervallo
Città
STAGIONE 2024/25
Spoleto | 29 giugno - 7 luglio 2024
Festival dei Due Mondi | Info
Forlì | 3 dicembre 2024
Teatro Piccolo | Info
Udine | 4 - 6 dicembre 2024
Teatro Contatto | Info
Imola | 27 febbraio
Teatro Ebe Stignani | Info
Cervignano del Friuli | 28 febbraio
Teatro Pasolini | Info
Tortona | 11 marzo
Teatro Civico | Info
Mondovì | 12 marzo
Teatro Baretti | Info
Vigone | 13 marzo
Teatro Selve | Info
Asti | 14 marzo
Spazio Kor | Info
Padova | 20 marzo
Piccolo Teatro | Info
Vicenza | 21 marzo
Teatro Astra | Info
San Giovanni In Persiceto | 23 marzo
Teatro Comunale | Info
Santa Sofia | 18 aprile
Teatro Mentore | Info
Roma | 20 maggio - 1 giugno
Teatro India | Info
Torino | 3 - 8 giugno
Teatro Stabile di Torino | Info
«Affrontare per davvero Cosa Nostra – racconta Davide Enia – significa iniziare un processo di autoanalisi. Non volere quindi capire in assoluto la mafia in sé, quanto cercare di comprendere la mafia in me.»
Intrecciando cunto e parole, corpo e dialetto, «gli strumenti che il vocabolario teatrale ha costruito nella mia Palermo», Enia esplora quella che definisce la nevrosi dei suoi concittadini nei confronti della criminalità organizzata: «Per diverse ragioni, da noi la mafia è stata minimizzata, sottostimata, banalizzata, rimossa o, al contrario, mitizzata. Ovvero: non è mai stata affrontata per quello che è.»
Lo spettacolo racconta i continui incontri con Cosa Nostra: i cadaveri incontrati per strada, le persone conosciute uccise dalla mafia, le bombe in città, l’apparizione del male, «il sacro nella sua declinazione di tenebra», alla quale l’artista risponde con «un lavoro che è una tragedia, un’orazione civile, una interrogazione linguistica, un processo di autoanalisi personale e condiviso. Un autoritratto al contempo intimo e collettivo.»
Durata: 90’ senza intervallo
La Locandina
Autoritratto
di e con Davide Enia
musiche Giulio Barocchieri
luci Paolo Casati
suono Francesco Vitaliti
coproduzione CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia,
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Accademia Perduta Romagna Teatri, Spoleto Festival dei Due Mondi
con il patrocinio di

Per le immagini © Fondazione Festival dei Due Mondi, foto Andrea Veroni