Una ragazza buona e bella, un uomo che incarna il male. Chiara Guidi – il cui teatro si rivolge agli infanti per parlare agli adulti – cammina lungo il percorso di scoperta e accettazione del mostruoso da parte di Belinda, l’eroina della celebre fiaba, capace di far emergere il bene dall’oscurità, grazie all’amore con cui accoglierà la Bestia.
Cofondatrice della storica Societas Raffaello Sanzio (oggi Societas), Chiara Guidi ha messo a punto un’idea di infanzia e di sperimentazione della voce che interroga il teatro. L’oggetto della sua ricerca è questa volta una delle fiabe più note della tradizione. «Belinda – spiega Guidi – è la più piccola della famiglia e, meglio delle sue sorelle maggiori, incarna una straordinaria bellezza e bontà. Lo rivela in tutte le cose che compie. Finché, un giorno, la Bestia mostruosa la chiama, e lei, per Amore, le risponde accettando di vederla e di parlare con ciò che è straordinariamente brutto e cattivo. Perché lo fa? Per salvare un uomo, suo padre, pur rischiando la vita. E così una parte di lei accoglie la Bestia e una parte della Bestia accoglie Belinda. Come avvenga non si sa, ma è necessaria una lotta per andare dove qualcosa si nasconde e poter sentire in una voce un’altra voce. […] Un gioco di intrecciate moltiplicazioni e divisioni che supera la logica dei nomi per accogliere la logica di Amore, dove quei nomi si confondono.»
Consigliato a partire dagli 8 anni
Durata: 1 ora senza intervallo
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Cofondatrice della storica Societas Raffaello Sanzio (oggi Societas), Chiara Guidi ha messo a punto un’idea di infanzia e di sperimentazione della voce che interroga il teatro. L’oggetto della sua ricerca è questa volta una delle fiabe più note della tradizione. «Belinda – spiega Guidi – è la più piccola della famiglia e, meglio delle sue sorelle maggiori, incarna una straordinaria bellezza e bontà. Lo rivela in tutte le cose che compie. Finché, un giorno, la Bestia mostruosa la chiama, e lei, per Amore, le risponde accettando di vederla e di parlare con ciò che è straordinariamente brutto e cattivo. Perché lo fa? Per salvare un uomo, suo padre, pur rischiando la vita. E così una parte di lei accoglie la Bestia e una parte della Bestia accoglie Belinda. Come avvenga non si sa, ma è necessaria una lotta per andare dove qualcosa si nasconde e poter sentire in una voce un’altra voce. […] Un gioco di intrecciate moltiplicazioni e divisioni che supera la logica dei nomi per accogliere la logica di Amore, dove quei nomi si confondono.»
Consigliato a partire dagli 8 anni
Durata: 1 ora senza intervallo
La Locandina
Il mostro di Belinda
metamorfosi di un racconto
da un’idea di Chiara Guidi
drammaturgia Chiara Guidi e Vito Matera
composizione sonora Scott Gibbons
scene, luci, costumi Vito Matera
con Maria Bacci Pasello, Eugeniu Cornițel, Alessandro De Giovanni
con le voci di Demetrio Castellucci, Chiara Guidi, Anna Laura Penna, Giulia Torelli
e con la voce di Lavinia Bertotti
voci infanti Bice e Maddalena Bosso; Eva, Lia e Nora Castellucci; Enrico, Iris e Michele Guerri; Amedeo Matera, Daphne Sophia e Ophelia June Nguyen; Gabriel Rotari; Agata e Federico Scardovi; Mia Valmori
cura del suono Andrea Scardovi
tecnica Francesca Pambianco
realizzazione scene Attosecondo
assistente costumista Chiara Venturini
cura Irene Rossini
direzione di produzione Benedetta Briglia
direzione tecnica Eugenio Resta
equipe tecnica in sede Lorenzo Camera, Carmen Castellucci, Francesca Di Serio, Gionni Gardini, Dario Neri
amministrazione Michela Medri, Elisa Bruno, Simona Barducci, Massimiliano Coli
redazione Cristina Ventrucci
produzione Societas
in coproduzione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani – Onlus, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
Consigliato a partire dagli 8 anni