Carmelo Rifici porta in scena uno spettacolo che racconta, ieri come oggi, l’ostinata rivalità tra il potere e l’irrazionale. Una compagnia di giovani attrici e attori si specchia in un grande classico di Shakespeare, mandandolo in risonanza con la contemporaneità.
Carmelo Rifici affida una commedia tra le più celebri di William Shakespeare alla compagnia di giovani attrici e attori che ha formato alla Scuola di Teatro del Piccolo. «Ho pensato al Sogno – spiega – per la ricchezza di ruoli che offre, per l’età anagrafica dei personaggi, vicina a quella degli interpreti, ma soprattutto per gli innumerevoli livelli di lettura che propone. Spesso presentato come una banale storia di magie, inseguimenti notturni e amori non corrisposti, il Sogno è invece, per me, un testo in cui Shakespeare ci racconta l’ossessione del potere di espellere il mostruoso, l’estraneo, il diverso, quel che lo terrorizza perché gli appare ingovernabile. In un tentativo di impossibile armonizzazione degli opposti, un maschile prevaricatore si contrappone a un femminile continuamente oggetto di violenza, l’ordine di Atene si specchia nel caos della foresta, mentre l’elemento pulsionale della sessualità viene “addomesticato” dai matrimoni. La drammaturgia di Riccardo Favaro – che si è inserita tra le pieghe dell’originale, mettendone a fuoco i temi e sviluppando alcuni personaggi – mette in crisi una tradizione che tende a ripetersi senza cambiamenti, rendendo difficile la possibilità di una sua celebrazione.»
Nello spettacolo è previsto l’uso di effetti sonori ad alto volume e di luci stroboscopiche
Durata: 220’ incluso un intervallo
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Carmelo Rifici affida una commedia tra le più celebri di William Shakespeare alla compagnia di giovani attrici e attori che ha formato alla Scuola di Teatro del Piccolo. «Ho pensato al Sogno – spiega – per la ricchezza di ruoli che offre, per l’età anagrafica dei personaggi, vicina a quella degli interpreti, ma soprattutto per gli innumerevoli livelli di lettura che propone. Spesso presentato come una banale storia di magie, inseguimenti notturni e amori non corrisposti, il Sogno è invece, per me, un testo in cui Shakespeare ci racconta l’ossessione del potere di espellere il mostruoso, l’estraneo, il diverso, quel che lo terrorizza perché gli appare ingovernabile. In un tentativo di impossibile armonizzazione degli opposti, un maschile prevaricatore si contrappone a un femminile continuamente oggetto di violenza, l’ordine di Atene si specchia nel caos della foresta, mentre l’elemento pulsionale della sessualità viene “addomesticato” dai matrimoni. La drammaturgia di Riccardo Favaro – che si è inserita tra le pieghe dell’originale, mettendone a fuoco i temi e sviluppando alcuni personaggi – mette in crisi una tradizione che tende a ripetersi senza cambiamenti, rendendo difficile la possibilità di una sua celebrazione.»
Nello spettacolo è previsto l’uso di effetti sonori ad alto volume e di luci stroboscopiche
Durata: 220’ incluso un intervallo
La Locandina
Sogno di una notte di mezza estate
(commento continuo)
di William Shakespeare / Riccardo Favaro
regia Carmelo Rifici
scene Paolo Di Benedetto
costumi Margherita Baldoni
luci Manuel Frenda
cura del movimento Alessio Maria Romano
musiche Federica Furlani
assistente alla regia Ugo Fiore
con Giacomo Antonio Maria Albites Coen, Andrea Bezziccheri, Agnese Sofia Bonato, Clara Bortolotti, Stefano Carenza, Bianca Castanini, Simone Pietro Causa, Giada Francesca Ciabini, Miruna Cuc, Simona De Leo, Silvia Di Cesare, Daniele Di Pietro, Marco Divsic, Ion Donà, Ioana Miruna Drajneanu, Cecilia Fabris, Joshua Isaiah Maduro, Pasquale Montemurro, Sofia Amber Redway, Edoardo Sabato, Caterina Sanvi, Pietro Savoi, Simone Severini, Lorenzo Vio
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Nello spettacolo è previsto l’uso di effetti sonori ad alto volume e di luci stroboscopiche