Antonio Latella porta in scena Pinocchio. Tutt’altro che “romanzo per bambini”, il suo adattamento per la scena dell’opera di Collodi è centrato sul tema della menzogna e sulla storia di un naso che si allunga non solo quando il burattino dice le bugie ma anche quando ha fame…
Per le tematiche affrontate e il linguaggio utilizzato in alcune scene, la visione dello spettacolo è consigliata dai 14 anni
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Teatro Strehler
Antonio Latella è per la prima volta regista di uno spettacolo prodotto dal Piccolo. Il teatro chiama il suo talento alla sfida con una figura universale che appartiene a tutti e di cui tutti coltivano una memoria propria, quasi esclusiva.
Ma non sarà una fiaba. E non per bambini. Latella si pone davanti a Pinocchio cercando uno sguardo depurato dalle infinite interpretazioni depositatesi per 135 anni sul personaggio di Collodi; cercando, se esiste, quel che finora non è stato visto. «Non so quale Pinocchio racconteremo» ammette Latella, sollecitando la propria “curiosità” di artista e l’attesa di tutti, ma un punto di partenza è sicuro: delle menzogne degli adulti, Pinocchio fu abilissimo apprendista.
«Siamo abituati a pensare che il burattino Pinocchio veda il proprio naso allungarsi ogni volta che dice una bugia – spiega Latella –; così ci hanno insegnato e questo abbiamo imparato a credere. Eppure anche questa è una menzogna raccontata dagli adulti. Il naso di Pinocchio, nella favola collodiana, si allunga varie volte, ma non sempre quando Pinocchio mente… Anche la fame è legata al naso, perché Geppetto ha pensato bene di creare al suo burattino uno stomaco. Il naso permette a Pinocchio di sentire il respiro della vita in modo diverso rispetto a noi… Penso che Pinocchio appartenga a tutti, grandi e piccini, come ognuno di noi ha la sua idea di Pinocchio, in quanto egli risponde a ciò che noi stessi siamo o siamo stati, o a ciò che avremmo voluto essere… Sarà l’artificio del teatro, ancora una volta, a svelarci con il suo raffinato mentire la verità».
Per le tematiche affrontate e il linguaggio utilizzato in alcune scene, la visione dello spettacolo è consigliata dai 14 anni
Durata: due ore e 50 minuti più intervallo
Per saperne di più
Programma di sala
LeggiAntonio Latella è per la prima volta regista di uno spettacolo prodotto dal Piccolo. Il teatro chiama il suo talento alla sfida con una figura universale che appartiene a tutti e di cui tutti coltivano una memoria propria, quasi esclusiva.
Ma non sarà una fiaba. E non per bambini. Latella si pone davanti a Pinocchio cercando uno sguardo depurato dalle infinite interpretazioni depositatesi per 135 anni sul personaggio di Collodi; cercando, se esiste, quel che finora non è stato visto. «Non so quale Pinocchio racconteremo» ammette Latella, sollecitando la propria “curiosità” di artista e l’attesa di tutti, ma un punto di partenza è sicuro: delle menzogne degli adulti, Pinocchio fu abilissimo apprendista.
«Siamo abituati a pensare che il burattino Pinocchio veda il proprio naso allungarsi ogni volta che dice una bugia – spiega Latella –; così ci hanno insegnato e questo abbiamo imparato a credere. Eppure anche questa è una menzogna raccontata dagli adulti. Il naso di Pinocchio, nella favola collodiana, si allunga varie volte, ma non sempre quando Pinocchio mente… Anche la fame è legata al naso, perché Geppetto ha pensato bene di creare al suo burattino uno stomaco. Il naso permette a Pinocchio di sentire il respiro della vita in modo diverso rispetto a noi… Penso che Pinocchio appartenga a tutti, grandi e piccini, come ognuno di noi ha la sua idea di Pinocchio, in quanto egli risponde a ciò che noi stessi siamo o siamo stati, o a ciò che avremmo voluto essere… Sarà l’artificio del teatro, ancora una volta, a svelarci con il suo raffinato mentire la verità».
Per le tematiche affrontate e il linguaggio utilizzato in alcune scene, la visione dello spettacolo è consigliata dai 14 anni
Durata: due ore e 50 minuti più intervallo
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Programma di sala
LeggiIncontri e approfondimenti
La Locandina
Piccolo Teatro Strehler
dal 19 gennaio al 12 febbraio 2017
Pinocchio
drammaturgia Antonio Latella, Federico Bellini, Linda Dalisi
regia Antonio Latella
scene Giuseppe Stellato, costumi Graziella Pepe
musiche Franco Visioli, luci Simone De Angelis
con Michele Andrei, Anna Coppola, Stefano Laguni, Christian La Rosa, Fabio Pasquini, Matteo Pennese, Marta Pizzigallo, Massimiliano Speziani
produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
PRODUZIONE - SERIE STAGIONE
Platea:
Intero € 33,00 | Ridotto giovani e anziani € 21,00 | Bambini € 12
Balconata:
Intero € 26,00 | Ridotto giovani e anziani € 18,00 | Bambini € 12
L’acquisto dei biglietti e degli abbonamenti a prezzo ridotto riservati ai bambini fino ai 12 anni, ai giovani under 25 e agli anziani over 65 si può effettuare esclusivamente presso la biglietteria del Teatro Strehler (largo Greppi, M2 Lanza) oppure tramite biglietteria telefonica al n. 02.42.41.18.89.
On line si possono acquistare soltanto i biglietti a prezzo intero oppure accedere alle eventuali promozioni in corso.
SPETTACOLO IN ABBONAMENTO
Informazioni e prenotazioni
Servizio telefonico 02.42.41.18.89
da lunedì a sabato 9.45-18.45; domenica 10-17.
Teatro Strehler
da lunedì sabato 9.45-18.45 continuato; domenica 13-18.30
Nelle serate di spettacolo la prevendita dei biglietti è sospesa a partire da un'ora prima della rappresentazione
Gruppi e pubblico organizzato
Per informazioni su biglietti e abbonamenti per i gruppi organizzati, per le scuole, spettacoli educational, rivolgersi al Settore Promozione Pubblico e Proposte Culturali.
tel. 02 72.333.216
e-mail: promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it